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imbattersi in kim sunoo in quei pochi momenti in cui non era circondato come un personaggio famoso dal suo gruppo di fedelissimi era un evento più unico che raro, nella loro scuola.
non era tanto perché detestasse stare da solo, c'erano giorni in cui perfino la compagnia dei suoi amici più cari lo indisponeva, ma nessuno, riki in special modo, osava abbandonare il suo fianco; non si rompevano le righe. capitava tuttavia, di tanto in tanto, che si allontanassero a causa delle lezioni o per il semplice fatto che, come quel giorno, sunoo avesse avuto bisogno di un po' del suo spazio personale.
e quanto amava il tetto della scuola; nessuno saliva, nessuno sapeva fosse lì, specialmente loro, convinti avesse sempre avuto il terrore delle altezze. invece saliva, certe volte si sedeva sul cornicione, e si fumava una o due sigarette in pace e tranquillità, beandosi della vista del cortile interno della sua scuola come fosse stato un re. ma il tetto non era suo, e anche felix si divertiva a nascondersi dai suoi problemi lì sopra.
perciò, quando sunoo vi mise piede e ci trovò il biondo, già lì da una mezz'ora buona e intento ad ascoltare un po' di musica con le sue fidate cuffiette, sentì subito un senso di fastidio bruciargli la gola. era il suo spazio, e felix non si sarebbe preso anche quello, non gli era bastata la lezione impartitagli il giorno prima?
"ti butti, finalmente?" domandò, affiancandolo. e l'altro si voltò, guardandolo dal basso, ma le sue iridi non erano più annerite dal solito astio che provava nei confronti di sunoo, a sostituirlo, una sorta di pietà. erano passate due ore dalla confessione di sunghoon, due ore nelle quali non aveva ancora avuto l'occasione di parlare con hyunjin, che certamente avrebbe saputo dirgli come comportarsi con lui. seguì l'istinto.
"simpatico, come al solito." rispose.sunoo alzò gli occhi al cielo, più indispettito del solito, e sbuffando si sedette accanto a lui, togliendogli bruscamente gli auricolari dalle orecchie. lo guardò, severo.
"ho visto che hai cancellato il tuo numero, in bagno. hai smesso di essere la bambola gonfiabile della scuola?" disse, un certo senso di fierezza alleggerì il suo tono. era come se fosse pienamente convinto che in parte, quel cambiamento fosse stato merito suo, magari aveva imparato qualcosa, a suon di botte.l'altro alzò le sopracciglia, e prese un respiro, tentando di mantenere la calma. era migliore di lui, e lo avrebbe dimostrato, quel giorno.
"già." si limitò a dire, evitando il suo sguardo.
"e quel 'occupato'? occupato con chi? non mi dirai mica che state seriamente insieme, tu e hyunjin." gli disse sunoo, dandosi un'occhiata veloce alle unghie prima di voltarsi nuovamente verso il suo interlocutore, con fare annoiato. ma felix annuì, noncurante del suo atteggiamento.
"sì." rispose, e l'altro rimase in silenzio, indispettito, con le labbra tirate in una linea dritta.
"mi lascerai in pace, adesso?" chiese poi.tormentare felix era diventata l'essenza stessa di sunoo, che di per se non era mai stato un bullo. si divertiva a prendere in giro alcuni ragazzi, di tanto in tanto, o ad atteggiarsi in giro per la scuola con la sua aria da principe e la camminata sicura, ma nulla lo faceva stare bene come i suoi costanti scontri con il biondo.
era così facile riversare tutte le sue frustrazioni su una sola, povera persona, ma ora non sembrava avere più un senso.
certo, se avesse saputo dei sentimenti che sunghoon provava nei suoi confronti, probabilmente lo avrebbe spinto giù dal tetto.
"io ti odierò per sempre, felix." asserì.ne era pienamente convinto, felix sembrava essere sempre stato la causa di tutti i suoi problemi, e aveva osato fargli il torto più grande, andando a letto con il suo fidanzato. sunoo era arrivato ad autoconvincersi che non fosse mai stata intenzione di sunghoon tradirlo, che fosse caduto nella ragnatela lee e che fosse sempre stata colpa sua, solo sua.
"lo so." gli rispose felix, un po' lo capiva, era dura mandare giù la verità, era più semplice prendersela con lui, piuttosto che mettere in discussione il suo porto sicuro, o peggio, lasciarlo."e non ti dirò che mi dispiace, per tutto quello che è successo. né che sono felice per te." aggiunse sunoo, serio. era tutto vero, non gli dispiaceva, e non era felice, neanche un po'.
"so anche questo." borbottò il biondo, alzandosi per torreggiare su di lui, per la prima volta, e incrociò le braccia al petto.
"non mi servono le tue scuse, o che tu sia felice per me. ho già quello di cui ho bisogno, e sto bene così." scrollò le spalle, guardandolo.e l'altro si fece più inquieto di prima, lo detestava, eccome se lo detestava, lui e il suo lieto fine, uno che non meritava. sarebbe andato avanti, si sarebbe dimenticato di kim sunoo nel giro di qualche anno, avrebbe vissuto la sua nuova e splendida vita in compagnia di un ragazzo da sogno, ma sunoo? il viso di felix lo avrebbe seguito come un fantasma dovunque sarebbe andato, con chiunque sarebbe stato, specialmente con sunghoon, e non lo avrebbe mai superato, non era giusto.
la campanella dell'ultima ora suonò in quell'istante, e il biondo si allontanò dall'altro, immobile, camminando verso le scale antincendio per raggiungere hyunjin fuori dalla sua aula, e tornare a casa insieme.
sunoo lo osservò camminare via, stringendo i pugni, ma per la prima volta, lo lasciò andare.dopotutto, non avevano nient'altro da dirsi.
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mancano due capitoli non ci credo😭
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𝐩𝐚𝐢𝐧𝐭𝐞𝐫'𝐬 𝐯𝐞𝐢𝐧 • 𝐡𝐲𝐮𝐧𝐥𝐢𝐱
Teen Fiction{✫𝐩𝐚𝐢𝐧𝐭𝐞𝐫'𝐬 𝐯𝐞𝐢𝐧✫} -𝐛𝐥𝐨𝐨𝐝 𝐨𝐟 𝐚𝐧 𝐚𝐫𝐭𝐢𝐬𝐭- dove hyunjin, giovane artista trasferitosi da poco in un'insulsa cittadina priva di gusto e piacere per il bello, trova inaspettatamente la musa che ha cercato per tutta la sua vita...