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hyunjin aveva ripreso a dipingere, e felix a posare. fuori il sole stava tramontando, e la luce giocava con le ombre nella stanza, rendendo per il pittore una sfida contro il tempo il finire, per lo meno, di colorare i capelli biondi del suo modello.

mentre lui era al massimo della sua concentrazione, felix sembrava starsene con la testa tra le nuvole, imbambolatosi nel guardare un punto fisso della stanza. la sua mente vagava, piena di discordi pensieri, e allo stesso tempo, quasi vuota.
hyunjin, la cui passione consisteva quasi nel leggere e rappresentare le persone, sapeva riconoscere una testa in subbuglio quando ne aveva una davanti gli occhi.

"a che pensi?" chiese, fermandosi a guardarlo per un secondo, senza staccare il pennello impregnato di pittura beige dalla tela.
"chiedimi qualcosa." disse felix, diretto, e hyunjin alzò stupito un sopracciglio.
"cioè?"
"qualsiasi cosa, ti risponderò. ma solo una domanda." spiegò, immobile nella sua comoda e pudica posa. l'artista non nascondeva la confusione che in quel momento lo aveva pervaso; dipingere lee felix si stava rivelando un profluvio di distrazioni, una dopo l'altra.
"perché?" domandò allora, concedendosi per un solo istante di smettere di dipingere, e il biondo sospirò.

voleva solo ricambiare una dimostrazione di fiducia, e credeva che hyunjin, dall'alto del suo rispettabilissimo intelletto, avrebbe capito al volo. farlo era facile, spiegarne le motivazioni un po' meno, almeno per qualcuno come felix.
"è questa l'unica domanda che vuoi farmi?" gli rispose dunque, sviando l'interrogativa, beandosi poi dello sguardo rassegnato dell'altro, il quale decise di non lasciarsi sfuggire una simile occasione.

ma poter chiedere a lee felix qualsiasi cosa era un po' come per un bambino ritrovarsi davanti al banco dei gelati, con la consapevolezza di avere solo un gusto per il suo piccolo cono.
lee felix era il ragazzo dei misteri, non solo per lui, per tutta la scuola. nessuno sapeva cosa fosse successo con sunoo o sunghoon, nessuno sapeva né come, né perché avesse cominciato a farsi pagare per i suoi servizi, nessuno sapeva niente di lui. e nessuno aveva mai avuto la stessa possibilità di hyunjin, doveva scegliere cautamente quale dei tanti arcani svelare.

eppure, dopo averci pensato, la scelta gli sembrò quasi ovvia. non c'era segreto che reggesse il confronto con la sua situazione con sunoo, e soprattutto, hyunjin aveva già un'ipotesi, voleva andare a fondo nella questione.

"perché sunoo ce l'ha tanto con te?"
alle sue parole, felix annuì, era stato piuttosto prevedibile.

non ne aveva mai parlato con nessuno, fatta eccezione per minho, custode dei segreti di felix.
tanto lui quanto lo stesso sunoo evitavano di parlarne in giro, i motivi erano diversi, ma avevano il comune obiettivo di proteggersi. sunoo per il semplice desiderio di preservare la propria immagine, e felix per fargli un favore.
ma di hyunjin, probabilmente per via di quello stesso impulso irrazionale che aveva spinto lui ad aprirsi, si fidava.

"prima di tutto, alcuni dicono che eravamo migliori amici, ma non lo siamo mai stati." cominciò a parlare, e mentre raccontava quell'inaudita storia, hyunjin si lasciò incantare dalla sua voce e riprese con furore a dipingere, ascoltandolo attentamente.

"per farla breve, sunghoon e sunoo sono diventati una coppia il primo anno di liceo. dopo un po' hanno cominciato entrambi ad annoiarsi, ma per qualche stupido motivo non si sono mai voluti lasciare. quando due estati fa sunoo è partito per una vacanza con la sua famiglia, sunghoon è venuto da me. avevo cominciato da poco a farmi pagare." felix spostò lo sguardo, da hyunjin, al cavalletto che reggeva il proprio ritratto, e si morse il labbro.

"aveva detto di essersi lasciato, che aveva bisogno di distrarsi, ma onestamente non mi importava. avevo solo bisogno di soldi." sospirò. non provava vergogna o rimorso, sunghoon era stato per lui un cliente come tanti, in un periodo in cui aveva come non mai avuto bisogno di guadagnare qualcosa.
"sunoo l'ha scoperto subito dopo, e mi vuole rovinare la vita. fine."

il silenzio di hyunjin lo fece agitare. lo fissò con impazienza, in attesa di una qualunque reazione, ma per i seguenti istanti il pittore rimase quieto.
felix sospirò, e si pentì di aver aperto bocca, per la prima volta in vita sua temette il giudizio di qualcuno. hyunjin sospirò.
"ma loro stanno ancora insieme." ruppe poi il silenzio, osservando come il modello, nel sentirgli proferire parola, tornò a respirare normalmente.
"sì" rispose, sollevato.
hyunjin fece una smorfia.
"perché ce l'ha con te quando è stato sunghoon a chiedertelo?"

in effetti, felix non si era mai fermato a riflettere su ciò. dopo il tradimento di sunghoon, tra loro le cose non erano cambiate di una virgola, almeno non in pubblico, ma era abbastanza sicuro che anche nella loro intimità sunoo evitava di parlarne. era umiliante per lui, farsi 'soffiare' il fidanzato da quel rifiuto di lee felix. era stato semplice per lui individuarlo come la causa unica di tutti i suoi mali.

"non lo so. sunghoon si sarà inventato una sua versione dei fatti, in realtà non mi importa più di tanto." borbottò, e l'altro capì, ma il suo sguardo rimase per il biondo indecifrabile.

in quel momento felix sentiva il bisogno di porrgli una domanda che mai aveva fatto a nessuno, se non una volta a minho, ubriaco a un diciottesimo.
"pensi che io sia una brutta persona?"
non sembrava amareggiato, nel chiederlo, solo genuinamente curioso, e hyunjin sbatté le palpebre.

"no, direi di no." gli disse, sincero.
felix si rallegrò, ma non lo diede a vedere, e si limitò ad annuire più sereno di prima, senza rispondere.







𝐩𝐚𝐢𝐧𝐭𝐞𝐫'𝐬 𝐯𝐞𝐢𝐧 • 𝐡𝐲𝐮𝐧𝐥𝐢𝐱Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora