SIDE STORY Thankun :Ritorno a casa

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Pov Thankun

"Papà sarà felice di riaverti a casa"

Lo so bene.
Sarà felice di riavermi di nuovo in catene.

Dio...
Parlando così, si potrebbe pensare che io non ami mio padre. Non è così! Tuttavia, è questa tradizione di famiglia a disturbarmi, a farmi pensare di rinchiudermi in un mio mondo.

Ma poi, le cose sono cambiate. Porchay mi guarda spaventato, non posso lasciarlo andare da solo.
Gli sorrido dolcemente cercando di trasmettergli un po' di sicurezza. Benché, io per primo non ne abbia.

Ma non ho scelta, devo fermare Kim.
Non posso farli continuare a girare per casa, con Vegas ferito.

Uscendo, allungo lo sguardo lungo il giardino.
Intravedo due figure e in una di quelle, riconosco Pete.
Distolgo lo sguardo, non sarà così stupido da farsi scoprire, almeno è quello che spero.

Il viaggio in auto è silenzioso. Porchay continua a rimanermi attaccato, seguito a stringergli la mano.

Vorrei dirgli di stare tranquillo,che nessuno gli farà del male. Ma come faccio a convincerlo di questo?
Le mia famiglia, è l'ultimo posto in cui porterei qualcuno.

Porsche sarà una furia. Non appena saprà del suo dolce fratellino, non mi meraviglierei se venisse a prenderlo.

"Da quando ti conosco, non sei mai stato in silenzio tutto questo tempo Khun"
Kim era seduto sul sedile di fronte me e Chay.

"Hai sempre detto che parlavo troppo"
Risposi ironicamente.

"Preferisco quando lo fai. Almeno capisco cosa pensi"

"Sei sicuro di questo?"
Non importa quanto crudele potesse sembrare Kim. Il mio piccolo fratellino, era per me un libro aperto. Ma questo non valeva per lui.

"In effetti no. Kinn riesco a leggerlo, a prevederlo.
Ma tu..."
Kim fece una pausa, poi sospirò , guardando fuori il finestrino.

"... Tu rimarrai il mio mistero più grande"

"Sei solo melodrammatico. Sei mio fratello, se volessi davvero capirmi, ci riusciresti" Kim sapeva che ogni cosa dicessi, non era mai ciò che pensavo.
Almeno questo, confido lo avesse capito.

"So che ne avresti fatto a meno"
Guardai Porchay e poi lui.

"Venire con me"
A quelle parole, Chay, che fino a quel momento aveva evitato lo sguardo di Kim, lo guardò ferocemente.

"Mmh, papà mi mancava. E anche i confort della casa principale. In effetti mi stavo davvero annoiando li dentro. Ci pensi che non c'era una SPA?
Oh ,ho bisogno di un massaggio. Jay è ancora lì? Solo lui può aiutarmi. E poi..."

Parlai a vanvera fino alla villa. Avevo imparato, che quello era il modo migliore per ammutolire gli altri e non farmi più fare domande.

La mia vita ormai era tutta così. Cercare modi per tenere gli altri lontano.

"Khun vieni di sopra. Fort, porta ... Chay di sopra nella sua stanza"

Porchay si mise dietro di me.
"No. Khun. Non lasciarmi"

Gli accarezzai la testa e gli sorrisi.
"Prometto che sarò da te prestissimo"

A quelle parole, Porchay si convinse a salire. Quando passò davanti a Kim, quest'ultimo gli prese la mano, ma Chay si divincolò con forza e affrettò il passo.

"Credi mi parlerà? Prima o poi?"
Mi chiese Kim, mentre ci dirigevamo verso il terrazzo.

Non sapevo cosa dirgli, quindi rimasi in silenzio.
Una volta su, trovai mio padre come sempre al tavolino, a giocare a scacchi con Chai.

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