Compromessi

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Pov Kim

Delle volte, vorrei non essere me.
Delle volte, vorrei aver continuato il tour a cui ho dovuto rinunciare.

E tu Pete? Anche tu vorresti essere altrove in questo momento.
Vorresti essere con il tuo Vegas. Anche io vorrei solo stare con Chay lontano da qui. Ma come avrai capito, dalla nostra famiglia non si può sfuggire. Mai.

Potrei ammettere che narcotizzarti nella nuova casa di mio fratello, non sia stata una mossa molto onorevole.
Ma stavolta, non avevo nessuna voglia di uno scontro armato. E tu, non mi avresti di certo mai seguito di tua spontanea volontà.

" Mmh"

"Khun Kim, si sta risvegliando"
Afferma una delle guardie di fianco Pete. Siamo nella mia limousine,io seduto davanti a Pete, che è messo tra tre guardie del corpo, naturalmente ben ammanettato.

Appena Pete apre gli occhi,si guarda intorno. Pete é una persona arguta,capisce mediatamente, che nella sua posizione, non è saggio fare mosse improvvise. L'unica cosa che fa è guardare me e socchiudere gli occhi.

"Sono contento tu non faccia storie. Del resto, sei sempre stato il più furbo della nostra squadra"

"Arm è il più furbo"

"Non mi chiedi nulla?" Gli chiedo, guardandolo con attenzione.

"Sono certo che lo saprò presto, perché sprecare il fiato"

"Stare con mio cugino ti ha reso strategico, quanto lui"

"Posso dire con assoluta sicurezza, che tu, sei molto peggio di Vegas"

"È vero. Ma dimmi Pete, puoi dire con assoluta certezza, nella nostra famiglia, chi sia peggio?"

Pete si sporge in avanti, ma una delle guardie gli tiene la spalla per non farlo avvicinare troppo.

"L'unica cosa che so, è che nessuno dei tuoi fratelli o cugini, ha fatto del male alla persona che amava, per il potere"

Poche persone, riescono a farmi male.
Il chiaro riferimento a Chay, ammetto, tocca quella parte che tengo segreta. Qui, nel petto, da qualche parte.

So, che averlo costretto con la forza a venire con me, era stato egoista. Ma pensarlo li, al costante pericolo, in cui gli altri lo tenevano, mi stava facendo impazzire.

"Sei così certo, che io sia così diverso, solo perché agisco in maniera non consona?"

Pete a quelle parole, si tira indietro frastornato.
Potrei non essere plateale come i miei fratelli. Potrei non essere, un giovane Romeo, ma una cosa è risaputa.
Ciò che faccio, è stare un passo avanti a tutti. E se anche le mie azioni, non sembrano comprensibili, raggiungono lo scopo. E a me, importa questo.

Arriviamo alla villa principale e Pete, viene portato in manette dentro l'ascensore, fino all'ultimo piano.

Pete rimane in silenzio, per tutto il tempo, guardandosi ogni tanto intorno. Sono sicuro, che qualche ricordo di quando viveva qui, gli riaffiora alla sua mente. Pete era stato con noi per molti anni, tanto che mio padre, lo considerava quasi un altro figlio.

"Padre"
Dopo aver bussato,ho il via libera per entrare nell' ufficio di mio padre. Due dei miei tirapiedi, sistemano Pete sulla sedia di fronte la scrivania di mio padre.

Mio padre,non appena posa lo sguardo su Pete, sorride.
Pete invece, non lo guarda mai negli occhi.

"Decisamente, questo non è nel suo stile Khun Khorn"

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