Dove sei Venice

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Pov Vegas

Tutto così silenzioso. Era da un po' che in casa non si respirava un'aria così pesante. Davanti a me il tavolo del salone,
ancora vedevo me, Venice e Pete ,al mattino, fare colazione.

Ma erano due settimane dove nessuno ci mangiava più.

Salito al piano superiore, passo davanti la nostra stanza, la mia e di Pete. Vuota

Non mi aspettavo di certo di trovarci qualcuno in realtà. Erano giorni che nemmeno io ci dormivo più. Non ci riuscivo da solo. Ero troppo abituato a stringere il corpo di Pete. A sentire il suo respiro. Ma nemmeno Pete ci metteva più piede da giorni.
Camminando arrivai alla stanza di Venice, la porta era socchiusa,dentro era tutto buio a causa delle tende tirate anche se era pieno giorno.

Aprii la porta e dentro c'era solo un' ombra che ero certo trovare li. Pete era in un angolo, al buio, rannicchiato sul davanzale della finestra. Un piccolo dinosauro verde tra le mani.

"Pete, amore, che fai al buio?"

Silenzio.
Da quanti giorni non sentivo più la sua voce allegra?

"Pete?"

"Esci per favore"

"Non vuoi venire con me a casa di Porsche?"

"HO DETTO ESCI!"

La voce solitamente calma di Pete,allegra e colorita della sua risata, da qualche settimana aveva ceduto il posto ad una più ruvida, una voce senza alcun colore.

Come gli occhi, gli occhi dolci di Pete, una volta belli erano spietati, rossi e gonfi.

Ti darei di tutto pur di farti tornare a sorridermi Pete.

Era colpa mia, non avevo protetto la mia famiglia. Di nuovo.

Amareggiato chiusi la porta come mi era stato detto e lasciai Pete così come lo avevo trovato.

Kinn e Porsche mi aspettavano in sala riunioni in silenzio.

"Vegas, come sta Pete oggi?"Mi chiese Porsche alzandosi dal divano e avvicinandosi.

Feci un lungo sospiro e mi accasciai sulla poltrona, con addosso lo sguardo di Kinn, come al solito privo di qualunque espressione se non si trattava di Porsche.

"Come ieri, e come probabilmente anche domani"

Ero provato, stanco. Non ero più abituato ad una vita senza alcun calore. La luce che Pete aveva portato se l'era rinchiusa in quella stanza.

"Noi... Ecco noi, ci abbiamo provato e non ci fermeremo"

"Lo so Porsche, ma io stesso, con tutte le mie conoscenze non sono riuscito a trovarli. Si sono... Volatilizzati."

chiaro che non vogliono essere trovati " disse freddamente Kinn

"KINN" sibilò Porsche

"E tu credi che io sia così scemo da credere che lo abbiano fatto da soli caro cugino?" Ringhiai verso Kinn poggiando i pugni sul tavolo.

Lo guardai ferocemente, Pete poteva avermi ammorbidito. Ma io ero pur sempre Vegas, ed ora che il mio adorato Pete non era più se stesso, non c'era più nessuno a trattenere la bestia che era in me.

"Vegas... " Porshe guardava me e Kinn alternativamente, cercando di mantenere la calma. Probabilmente ora come ora, era il più sano di mente.

"Kinn voleva solo dire che dovremmo fare di più. Ma tu e Pete ci servite lucidi. Tu soprattutto"

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