Ferite

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All'entrata di Khao, ci fu un gran silenzio. Nessuno, a parte Time, conosceva quel ragazzino minuto, che guardava tutti con astio.

Muriel fece strada a Khao e gli indicò una poltroncina vicino la finestra,facendogli segno di sedersi. Mentre lui, prese posto attorno al tavolo del salotto.

"Lui è Khao. Chi è... È complicato dirlo. Nemmeno io so molto, ma la persona che mi ha chiamato chiedendo di andarlo a prendere, mi ha assicurato che Porchay è alla casa principale"

"E questa persona chi sarebbe?"
Chiese Pete.

"Non ha importanza, mi è stato chiesto di non dirlo. Inoltre alla conversazione non è stato aggiunto altro"
Il tono di Muriel era freddo,quasi glaciale. D'altronde, era stato sempre abituato a non chiedere spiegazioni degli ordini che gli venivano dati. E questa volta, non faceva eccezione.

"Rimani il solito stronzo"
Ringhiò Macau dall'altro lato del tavolo, guardando Muriel in cagnesco.

"Cau ora basta. Bene, ma noi cosa dovremmo farci con questo ragazzino?"
Chiese Pete. Se possibile, Pete era ancora più insensibile all'argomento di Muriel. Tant'è, che lui stesso, se ne meravigliò molto, del tono di Pete.

"Bella domanda. Quello che volete, il mio compito era portarvelo. Quale che sia il suo scopo non ne ho idea. Credo tuttavia, che l'obbiettivo fosse portarlo via dal posto in cui era"

A quel punto, tutti, soprattutto Time, fissarono Khao. Guardavano il suo labbro gonfio e l'ematoma all'occhio. Il psoto di cui parlava Muriel, doveva essere stato un inferno e Time, che aveva tirato fuori Khao da un bordello, aveva già chiaro di dove avessero portato quel ragazzino.

Il silenzio però fu interrotto da Macau.
"Ottimo lo hai fatto, ora sparisci"
Fece con saccenza, indicando con lo sguardo la porta, per venire poi fulminato da Porsche con lo sguardo. Infondo come dargli torto, lui, come altri a quel tavolo, non conosceva il  motivo dell'atteggiamento di Macau.

"Muriel non andrà da nessuna parte Macau"
Confermò Kinn, facendo girare tutti verso di lui. Potevano essere in gruppo, ma diciamo che nessuno osava ancora fronteggiarlo apertamente.

"Tra i personaggi di spicco a cui mi sono rivolto, c'è il suocero, o dovrei dire... Il futuro suocero di Muriel. Che mi ha permesso di portarlo qui, per aiutarci nei nostri affari" Continuò Kinn.

"Tze. Io me ne vado"
Macau si alzò e ne Pete, ne Time, osarono fermarlo.

Chiedergli di rimanere con Muriel nello stesso tavolo, era forse troppo,pensò Time.

Macau, uscì fuori e sbatté la porta dietro di sé.

"Macau dovrebbe distinguere i sentimenti, dagli affari"
Kinn lo disse versandosi un bicchiere di Whisky. Aveva l'aria tranquilla, ma bastava guardare le sue mascelle, così rigide, che le piccole venuzze, gli si intravedevano nella sua pelle bianchissima.

"Andiamo Kinn, se tu lo avessi fatto davvero, avresti assecondato tuo padre e ora non staresti qui" scherzò Time.

Sapeva che Kinn, era un uomo che sapeva cosa fare e anche il momento per farlo. Ma tutti i suoi piani, i suoi progetti, erano stati spazzati via, nel esatto momento in cui aveva conosciuto Porsche.

"Il fatto che tu parli di sentimenti, mi stupisce Time"

Una voce sottile, tagliente, allo stesso modo dura, arrivò dalla porta.

Appoggiato allo stipite, in una bellissima camicia bianca, c'era Tay.
Londra, aveva reso la sua pelle ancora più chiara e i suoi capelli, di un biondo chiarissimo, risaltavano i suoi lineamenti.

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