Pove Kim
"Allo studio di registrazione tra un'ora"
Poche righe di un messaggio dall'ultima persona che avrei mai immaginato.
Ho sempre sostenuto che i miei fratelli fossero dei deboli. Perché si erano lasciati intortare da dei ragazzi.
Persino mio zio Khan, lui aveva perso contro mio padre perché innamorato di Nupheng, mia zia, la madre di Porsche... E di Porschè.E poi c'ero io. Ho sempre considerato, e continuo a considerare,l'amore la debolezza più stupida che possa esistere. Perché rendersi delle facili prede quando si può essere predatori?
Questo era quello che mi rendeva diverso dai miei fratelli, nessuno mi avrebbe fermato nella strada verso la gloria. La gloria della mia famiglia, la gloria di mio padre, la gloria del mio nome. Ne Kinn ne Khun.
... E si, nemmeno tu Chay.
Il ragazzino che per un momento mi ha fatto credere che forse mi sbagliavo, che la felicità potesse essere altro. Il ragazzino che mette il broncio se non rispondo ai messaggi, quello che fa i capricci per un non nulla e mi urla addosso perché sono troppo freddo.Si potrebbe considerare tutto questo fastidioso, ma quegli occhi e quel musetto imbronciato mi hanno conquistato, tanto da permettergli ti trattarmi come voleva. E senza nemmeno toccarlo con un dito.
L'aver preso Vegas, la spaccatura della mia famiglia. Non ci sono stati messaggi tra di noi da quel momento, nemmeno delle spiegazioni.
Quindi mi sembra doveroso spiegargli il mio comportamento. Chay probabilmente non capirà,e se da un lato vorrei chiedergli di venire con me, dall'altro temo la sua risposta. Scegliere me, vuol dire girare le spalle a suo fratello, la persona che Chay ama di più, e so bene che questo non succederà mai.
Ma tentare almeno di fargli capire la mia posizione, è il motivo per cui mi sto dirigendo verso lo studio.
Prima però meglio andare a controllare Vegas nei sotterranei. A sorvegliarlo c'era Chan.
Gli spiegai che mi sarei assentato per un po', ma non accennai il motivo."Le sembra il caso di lasciare la villa in questo momento Khun Kim?"
Chan era la guardia di mio padre, suo subalterno fidato e anche il mio maestro. Lui per primo mi ha insegnato che nella nostra vita, se non mangi sarai mangiato.
"Non ci vorrà molto, un' ora e sarà finito" dissi con noncuranza.
Diedi un'occhiata alla stanza dove c'era Vegas, era tutto buio e l'unica cosa che intravedevo era un ombra scura sdraiata a terra.
L'unica cosa che non vorrei, è che un giorno qui, dovrò trascinarci anche il mio piccolo orsetto imbronciato.
Spero di non doverlo fare....
Pov Pete
Allora vediamo, quale morte sarebbe meno dolorosa?
Porsche probabilmente mi ucciderebbe a mani nude, con una scarica di calci e pugni, finché non perdo conoscenza.
Il signor Kinn invece mi sparerebbe, un solo colpo in testa. Quindi sarebbe più rapida e indolore come morte.
Ma forse è inutile pensarci, tanto morirò lo stesso porbabilmente dato che sto andando a suicidarmi con il mio benestare.
Non solo perché dovrò intrufolarmi nella casa principale, che sarà sorvegliata fino al midollo, ma soprattutto perché come compagno di avventura ,non ho altri che il signorino Thankun, figlio maggiore della famiglia principale, e a detta di tutti, anche mia, completamente suonato. In pratica, oltre a cercare di salvare Vegas e proteggere me stesso, avrei dovuto sorvegliare anche lui, che da che ricordo,non sa nemmeno tenerla in mano una pistola.
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Per sempre Tu
Storie d'amore"Perderti sarebbe stato più di quanto potessi sopportare" Vegas/ Pete La mia storia continua la novel originale