Per Te

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Pov Pete

La riunione con Kinn era durata talmente tanto, che quando avevamo finito, era ormai notte.

Macau era sparito da un po', ma un messaggio di Tae, ci aveva assicurato che Muriel lo aveva trovato e che erano insieme. Ero quindi certo, che non sarebbe tornato per un po'. E comunque non in quell'hotel.

Avevo lasciato Ve dormire nella camera di Kinne e Porsche, quando arrivai alla porta, la stanza era ancora sorvegliata da due guardie.

Entrai e Venice, dormiva ancora. Ormai, quasi non ricordo la vita prima di lui, prima di Macau... Prima di Vegas. Come può, tutto ciò che c'è intorno a te, cambiare così tanto che la tua vita di prima, ti sembra solo un sogno da cui ti sei svegliato.

"Pete"
Notai Porsche sul ciglio della porta, indeciso se entrare o no.

"Mmh?"

"Perché non rimanete a dormire qui?"
Disse, avvicinandosi a me, mentre accarezzavo Venice.

"A Ve piace casa di Time, ha tutte le sue cose li..."

Porsche annui e poi si girò verso di me.
"Perché non ce l'hai detto?"
Lo guardai, ben sapendo a cosa si riferiva.
"Di Vegas?"

Lui annuì. Ovviamente, durante il loro viaggio, avevo detto sia a Kinn, che a Porsche, della situazione di Vegas. Ma non avevo accennato, al suo peggioramento. La scusa principale, era che fosse comunque inutile. La vera ragione, è che non volevo vendere Vegas a nessuno.
"Non avreste potuto farci nulla comunque"

"Non avrei insistito così tanto quel giorno, se lo avessi saputo"
Disse pentito. Sono sicuro, che se quel giorno da Time, avesse saputo della reale situazione di Vegas, Porsche, non avrebbe insistito affinché lo aiutassimo.

"Come hai visto, Vegas fa lo stesso a modo suo"
Sorrisi e mi andai a sedere su una poltrona. Porsche fece uguale, ma di fronte a me. Segui un lungo periodo di silenzio.

"È così terribile?"
Chiese Porsche. A quella domanda, sentii un groppo alla gola. Sospirai e misi entrambe le mani sul viso. Come a volere sparire da quella stanza, con il solo pensiero.

"Sta morendo Porsche"
Buttai fuori, guardandolo. Iniziai a strofinarmi le mani e torturami la guancia. Ora che tutto stava diventando concreto, ora che tutti lo vedevano, la situazione reale di Vegas, mi stava cadendo addosso come una valanga. Ormai, prepotentemente, voleva che io, l'affrontassi. Ma non ci riuscivo.

"...e se è fortunato, quando accadrà non sarà nemmeno presente a se stesso"
Guardai Porsche, che alle mie parole aveva distolto lo sguardo. Lui sapeva di cosa parlavo. Sua madre, ci era morta cosi.

"Le sue crisi sono aumentate e ora ad ognuna di esse, seguono lunghi periodi di semi incoscienza e..."
In quel momento, il respiro mi mancò. Ogni volta, che si palesava nella mia mente, una vita senza Vegas, il petto smetteva di collaborare e i polmoni dimenticavano di lavorare. Senza che potessi farci niente, una piccola lacrima mi scivolò giù.

"Pete..."

Fermai Porsche con un dito e mi alzai.
"Scusami, ho bisogno d'aria"

Fortunatamente, quel posto aveva un bellissimo giardino, con un piccolo laghetto. Somigliava molto alla villa principale. Ricordò ancora quando Porsche aveva ucciso le carpe di Thankun. Da quando la vita aveva smesso di essere così?

"Mmh"
Sentii delle braccia avvolgermi la vita, e il soffio caldo di qualcuno, farmi venire la pelle d'oca sul collo. Solo qualcuno poteva avere quell'odore. Solo una persona, poteva farmi venire i brividi in quel modo.

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