Capitolo 39

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Mi sveglio tutta sudata. Apro a fatica gli occhi, poi risalgo con la mano su per il torace e in un attimo mi accorgo di un fruscio di lenzuola diverso. Non è lo stesso fruscio. Ma dove diamine sono?! Per un momento resto immobile perché la testa è come trafitta da un dolore pulsante, una specie di trapanazione continua. Quando mi metto seduta e appoggio la testa sullo schienale del letto, guardo con attenzione la stanza e tutto riemerge nella mia mente annebbiata. I ricordi e alcune immagini di ieri sera prendono forma in ordine casuale nel mio cervello. Ok. Non toccherò mai più alcol perché a quanto pare non sono in grado di reggerlo bene. Mi alzo, apro le tende e corro in bagno per sciacquarmi il viso. Adesso va decisamente meglio, sembro quasi meno acciaccata ma ho un bisogno tremendo di una tazza di caffè forte per far sì che il dolore che mi martelli nelle tempie sparisca del tutto. Percorro il corridoio, tentando di trovare Kylian, quando mi volto verso il salotto rimango come paralizzata perché lo vedo sul divano a torso nudo, ancora a dormire beato in posizione supina. Gli sistemo il lenzuolo che è caduto sul pavimento, poi rimango un po' a guardarlo, meravigliata dalla profondità del suo sonno. All'improvviso affonda la testa sul cuscino, spostandosi di lato e nel farlo fa ricadere il lenzuolo. Mi avvicino per raccoglierlo e quando lo faccio, i suoi occhi si aprono di soprassalto

Mi guarda spaventato: "Charlotte"

"Buongiorno a te"

Si rialza di scatto dal divano e si rimette la maglietta

"Scusami di notte ci dormo senza"

"Non ti preoccupare. Ma perché hai dormito sul divano? Non hai un'altra stanza?" gli chiedo mentre lo vedo sistemarsi la t-shirt

"Preferisco dormire sul divano. Hai fame? Ti prendo qualcosa"

Lo seguo in cucina. Fa partire la macchinetta del caffè e in un attimo me lo versa in una tazzina. Rimango a fissare un punto indefinito della cucina poi incrocio i suoi occhi che si soffermano a guardarmi. Mi guarda mentre si porta la sua tazzina blu alle labbra

"Cristo, è bollente. Aspetta un po' prima di bere perché io credo di essermi scottato"

Si tocca le labbra nervoso poi si volta a prendere dal frigo una pirofila

"Che cos'è?" gli chiedo curiosa

"Tiramisù. Questo almeno è fresco, ne vuoi un po'?"

"Si giusto un po', la caffeina non mi farà male"

Tento di ridere ma senza riuscirci, Kylian mi lancia un'occhiata rapida poi distoglie lo sguardo perché prende dal pensile un piattino

"La caffeina no ma quello che ti sei bevuta ieri sera quello sì che fa male. Adesso come ti senti? Ti è passata la sbornia?"

"Bene. Stranamente mi ricordo tutto"

"Eh ci credo ti ho dato le aspirine e un pò di sonnifero"

"Sonnifero?"

"Si è ha funzionato alla perfezione visto che sei crollata quando ti ho stesa sul letto"

Avverto lo strano impulso di scusarmi, ma non so bene di che cosa

"Mi dispiace averti disturbato davvero"

"Nessun disturbo, anzi ti chiedo scusa se non ti ho cambiata. Sono stato tentato di toglierti di dosso quei vestiti ma mi sono trattenuto perché insomma sei come una sorella per me e poi Neymar... insomma non lo farei mai"

Arrossisco "Ti ringrazio anzi hai fatto già tanto"

"Non ringraziarmi sei tu che devi fare una cosa per me "

Abbozzo un sorriso stentato e lo guardo confusa "Cosa?"

"Risolvi con Neymar perché adesso mi metti nei casini. Io ho mentito per te, ieri sera mi ha chiamato e voleva che lo aiutassi a cercarti ma gli ho detto che ero con Nathan fuori Parigi. Ci ha creduto perchè sono stato abbastanza convincente"

Breccia nel mio cuore| Neymar jr.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora