Capitolo 62

1.1K 27 4
                                    

Il mattino bussa ai miei occhi con il suo solito fare delicato: il chiarore dell'alba che filtra dalla finestra non chiusa a dovere mi fa svegliare dolcemente. Sollevo lentamente le palpebre e mi giro sull'altro lato, mi imbatto nel viso disteso di Neymar, serenamente addormentato al mio fianco. Cerco di fare mente locale, il solo guardarlo dormire risveglia in me ricordi dolcissimi di ieri sera: le sue cure premurose per mettermi a letto, la sua preoccupazione nel vedermi star male, la reazione del mio ritardo. A proposito di ritardo oggi è il grande giorno.

Ieri ho convinto Neymar ad effettuare un test questa mattina, ma ora che ci penso forse sarebbe meglio fare direttamente un prelievo di sangue per avere una certezza assoluta. Sono un medico e in quanto medico so perfettamente che l'unico test veramente affidabile sia proprio questo. Dovrei dirlo a Damien, lui è l'unico che potrà aiutarmi. Sospiro sconsolata e sfilo via il mio braccio legato a quello di Neymar per correre in bagno. Con la testa che mi frulla come impazzita,  mi alzo con una nuova carica e tanta adrenalina in corpo, prima che si svegli mi butto sotto la doccia per schiarirmi le idee. Esco dal bagno sovrappensiero e inizio a tormentare il mio cervello più del dovuto su come comportarmi  in caso di esito positivo. Scaccio via questo pensiero spazzandolo via con un gesto della mano come a volermi liberare di una mosca fastidiosa.

Mentre mi avvicino all'armadio getto uno sguardo a Neymar che si è voltato dall'altra parte, il petto si alza e si abbassa per il respiro regolare e tiene le mani poggiate sotto al cuscino. Il mio cuore si stringe un po' al pensiero che questo momento così perfetto a breve si interromperà, trascinato dalla corrente degli eventi che movimenteranno la giornata. Mi infilo le scarpe cercando di non fare rumore poi chiudo di più le tende per evitare che la luce del crepuscolo lo svegli in qualche modo. Prendo la borsa e chiudo il battente con delicatezza, la sveglia suonerà a momenti e devo sgattaiolare in fretta. Con fare spedito, percorro il corridoio fino ad arrivare alla cucina qui recupero un post it e una penna e con grafia leggibile gli scrivo:

Amore sono uscita un po' prima, non volevo svegliarti. Ci vediamo in sede. Ti amo da morire

Alle sette in punto sono al Parc de Princes. Il tragitto dura lo spazio di 4 canzoni, l'ho misurato tante di quelle volte da saperlo ormai a memoria. Fortunatamente non ho incontrato nessun intralcio lungo la strada e il mio record é rimasto tale. Parcheggio la macchina al solito posto poi mi affretto a spegnere il motore, alzo lo sguardo e vedo dal parabrezza la figura massiccia di Damien che avanza con passo veloce verso la mia auto, apro la portiera e mentre scendo dalla macchina lui mi assale con la domanda prevedibile che già sospettavo di ricevere

"Charlotte che ci fai qui così presto?" chiede incredulo

"Potrei farti la stessa domanda" lo osservo dalla testa ai piedi sfoggiando un sorriso poco convincente

Mi guarda un po' con disappunto:

"Ieri ho lasciato il lavoro a Gabriel, devo recuperare le visite e aggiornare le cartelle. La mia pila di fogli è decisamente lievitata in mia assenza, come ogni volta quando non ci sono"

Aspetto un po' prima di rispondere, mi guardo intorno, temendo che qualcuno ci sentisse:

"Damien devi farmi un favore. Mi serve che tu mi faccia un prelievo del sangue, non sono in grado di farmelo da sola..se ti starai chiedendo il motivo insomma.." distolgo lo sguardo imbarazzata "insomma ho un ritardo, potrei essere incinta. So che ci sono i clearblue o test acquistabili in farmacia ma tu ormai mi conosci sai quanto sono precisa e voglio che il risultato sia attendibile al 100%"

Mi risponde di getto: "Siamo medici é naturale comunque non c'è problema. Puoi aspettare alle otto? Adesso devo fare altre cose"

"Certo anzi ti ringrazio"

Breccia nel mio cuore| Neymar jr.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora