Capitolo 10

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"Le storie più belle sono quelle che non sono mai andate secondo i piani"

Non ho chiuso occhio tutta la notte. Ieri sera ho dovuto ricorrere al Bromazepam, un ansiolitico che ho sempre utilizzato in passato quando non riuscivo a prendere sonno prima degli esami. Lo avevo anche preso quando fui abbandonata dal mio ex e aveva sempre funzionato. Questa volta, invece no. Ricordo di averle versate in un bicchiere, mescolando le gocce con un po' d'acqua, ho mandato giù un sorso e sono corsa a letto. Non mi hanno concesso nemmeno 1h di sonno, forse dovrei aumentare la dose, ma non so se posso farlo. Sono un medico sportivo certo ma non posso curare il mio stato di ansia da sola, senza consultare il mio medico di base. Questo Neymar mi farà impazzire, me lo sento.

Al momento sono qui, alla sede centrale del PSG. Dopo essere arrivata presto stamattina, mi sono diretta subito in spogliatoio a cambiarmi, desiderosa di buttarmi a capofitto sul lavoro. Ho appena chiuso la porta quando vedo in lontananza Gabriel scendere le scale. Ieri sera me ne sono andata, sgattaiolando dall'infermeria. Lo avevo incrociato in corridoio e mi aveva guardato con aria sospettosa, chiedendomi dove me ne stessi andando. L'ho liquidato subito con una scusa dicendo che avevo un terribile mal di testa e che non me la sentivo di procedere con le altre visite. Immagino che alla fine ha dovuto finirle lui, quando in realtà avrebbe dovuto occuparsi esclusivamente di fare gli esercizi in piscina, come gli era stato ordinato da Damien

"Ehi Charlotte, sei arrivata molto presto?"

"Ciao Gabriel.. no veramente qualche minuto fa" mento spudoratamente.

Mi scruta con lo sguardo e poi mi domanda: "Come stai? Ti è passato il mal di testa?"

"Un po' grazie"

"Moment act e passa tutto. Hai il vantaggio di essere un medico o no?"

Annuisco senza rispondere

"E comunque ieri, dovevo terminare il turno alle 5 e invece sono dovuto rimanere fino a tardi per fare tutte quelle visite che mi hai lasciato. Dovrai farti perdonare" mi guarda sorridendo, facendomi l'occhiolino

"Oddio scusami sono mortificata. Le avrei dovuto finire tutte oggi. Dimmi cosa posso fare per rimediare, posso anche occuparmi del tuo programma, farò tutto io" gli rispondo, portandomi le mani al petto

"No tranquilla.. Mi concedi un gelato? Considerala come un'uscita tra amici" Vedo i suoi occhi grandi blu poggiarsi sui miei, in attesa che gli dica di sì

"Certo, va bene..comunque ripeto se vuoi posso occuparmi dei tuoi incarichi, per me non c'è problema"

Mi guarda sorridendo, poi mi fa una domanda che mi manda in confusione

"Come è andata la visita con Neymar?"

Nel sentire pronunciare il suo nome, mi irrigidisco all'istante

"Tutto bene, è stata una visita come tutte le altre. Perché me lo chiedi?"

"No niente, è che ieri hai visitato solo lui e poi hai deciso di non visitare più nessuno. Credevo fosse successo qualcosa tra voi due "

"No assolutamente.. Non è successo proprio niente. Ho solo avuto un forte mal di testa e me ne sono andata. Quando ho mal di testa non riesco proprio a concentrarmi. Sinceramente ho preferito andar via per non incorrere in nessun errore. Non volevo commettere inesattezze. Tutto qua"

Sembro essere stata convincente perché lui sta annuendo con la testa e mi sta sorridendo

"Hai fatto bene, avresti potuto compromettere i risultati degli esami. Brava, sei davvero precisa e responsabile"

"Sei troppo gentile, faccio solo il mio lavoro. Ci vediamo in infermiera, allora.." faccio per andarmene quando sento lo sento chiamarmi

"Charlotte aspetta"

Breccia nel mio cuore| Neymar jr.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora