Capitolo 2

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"Più rabbia verso il passato conservi nel tuo cuore, meno capace sei di amare il presente"

Arrivare a destinazione è stata un impresa colossale. Non avevo previsto quanto fosse distante dal centro. Il traffico mi ha reso impaziente per tutta la durata del tragitto. Odio dover aspettare. Devo dire che tutto sommato mi so orientare, merito anche delle mie origini francesi. Essere nata e cresciuta qui fa molto. La cosa importante è essere arrivata, puntuale soprattutto. Sono davanti al cancello del Paris-Saint-German Football club quando sento squillarmi l'Iphone.

"Sylvie. Sto per entrare"

"Brava! Fai il tuo ingresso trionfale e dimostra a tutti chi sei davvero "

" Ma che dici. Sono solo una ragazza che sta per svolgere un lavoro come un altro. Sono un medico, non dimenticarlo"

"Stai scherzando vero? Un lavoro che ti offre 60 mila euro all'anno. E poi hai l' imbarazzo della scelta: Mbappe, Messi , Neymar...

"Ancora con questa storia?! Ma quante volte te lo devo dire Sylvie. Io sono qui per lavoro non di certo per fare conquiste. L' amore non fa per me"

"Ma che dici? Sei solo delusa, è ovvio non credere più nell'amore dopo quella batosta che hai preso, ma .."

"Rischio di far tardi. Ti richiamo dopo" rispondo, chiudendo la chiamata, senza nemmeno lasciarle il tempo di risponderle.

Era passato un'anno da quel giorno. Il giorno in cui mi sono sentita crollare la terra sotto i piedi. Adrien, il mio primo amore, dopo 6 anni di relazione mi aveva scaricato con un messaggio su whatsapp senza un apparente motivo, per poi scoprire da fonti certe che mi aveva tradita con la sua collega per anni. Mi tradiva alle spalle, giocando con i miei sentimenti. Evidentemente il suo senso di colpa lo ha convinto a smettere di giocare in due scarpe. Per questo mi aveva lasciato, forse non se la sentiva di continuare a prendermi in giro. Credo che questo sia il motivo più plausibile. Resta il fatto che mai me lo sarei aspettata da Adrien, lui che incarnava il prototipo del ragazzo ideale, il principe azzurro quello gentile, educato, di buona estrazione sociale, adulato dai miei e dalla mia migliore amica. Ci eravamo fidanzati al liceo; la passione in comune che avevamo per la matematica ci fece avvicinare, fú alla finale dei giochi matematici che scoccó la scintilla. Me lo ricordo come se fosse ieri. Quando scoprii i tradimenti mi chiusi in casa per giorni interi , avevo bisogno di metabolizzare per bene quello che mi aveva fatto. Ho sofferto tanto , solo dopo mi sono resa conto che non ne è valsa la pena star male per un ragazzo senza palle che non ha avuto nemmeno il coraggio di dirmi la verità guardandomi in faccia! Adesso sono felice, ho ritrovato me stessa, la solitudine mi ha insegnato che è la forma più bella di libertà. Non ho bisogno di nessuno , tantomeno di un fidanzato.

Il display del telefono tra le mie mani si illumina. È Sylvie. Apro la notifica e leggo il messaggio:

"Pardon. Non dovevo uscire quel discorso.. so che odi parlarne, scusami. Puoi perdonarmi? Ah dimenticavo: Spaccaaaa :P"

Digito il messaggio di risposta: "Tranquilla. Ti racconterò tutto, vado."

L'enorme cancello automatico si stava aprendo davanti ai miei occhi. Qualcuno mi aveva vista dalle telecamere e mi aveva aperto, anticipando un mio squillo. Alzo gli occhi e in alto vedo un infinità di telecamere, poste in ogni angolo dell' ingresso.

Nel mio campo visivo compare un uomo alto e robusto che vedo venire verso di me. Gli vado incontro. Mi fa un cenno con la mano, abbozzando un timido sorriso.

"Tu dovresti essere Charlotte vero? " mi chiede, stringendomi la mano

"Si, sono io" rispondo sorridendo

"Io sono il responsabile dell' Area medica. Benvenuta. Seguimi, ti mostro dove poggiare le tue cose" 

Breccia nel mio cuore| Neymar jr.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora