capitolo 2

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Avevo paura, tanta paura, non ce la facevo più. Ogni giorno la stessa storia, avvolte mi chiedevo cosa avevo fatto di male per meritarmi tutto questo. Dovevo solo sopportare, sopportare e sopportare, ma sapevo che un giorno non ci sarei più riuscita, e cominciavo ad accorgermi che quel giorno si stava avvicinando. Ero stanca, stanca di tutto e di tutti.

Mi padre si avvicino a me con passo svelto, l'alito gli faceva puzza di alcol. Aveva bevuto... Un'altra volta.

Rimasi ancora con lo sguardo fisso per terra, non avevo neanche il coraggio di guardarlo per capire cosa volesse farmi.

Ad un tratto mi prese per i capelli, mi scaraventò per terra e cominciò a darmi calci.

Ormai ero talmente abituata a tutto questo che quasi non sentivo più dolore.

Mio padre continuava a darmi calci ma io rimasi a terra, immobile. Ormai non avevo più la forza di muovere nessun muscolo.

Ad un certo punto prese un coltell, lo tirò verso di me ma fortunatamente mi sfiorò soltanto provocandomi un taglio sul braccio.

Non appena il coltello cadde a terra lo presi subito e glie lo puntai addosso.

"Sta lontano da me!!"dissi con le lacrime agli occhi.

"E se non lo faccio che mi fai? Ricorda... Sono tuo padre"disse

"Non sei più niente per me!! Mi fai schifo!! Mi vergogno ad avere un padre come te!!"dissi alzando il tono della voce.

"Tu pensi che io non mi vergogno di avere una figlia come te?! neanche ti sai difendere!"disse per poi darmi un ultimo calcio allo stomaco che mi fece sobbalzare.

"Basta!! Fermati!! Finirai per ucciderla!!"disse Rose

"È il mio obbiettivo"disse con un sorriso isterico.

"Non te lo permetterò!"disse Rose

"Stai zitta!"disse mio padre lanciandogli un'occhiataccia.

"Jenet ti ricordi l'uomo che uccise la tua adorata mammina?"continuò.

"Si"dissi ancora con il coltello tra le mani.

"Beh...quell'uomo... è proprio davanti a te"disse sorridendo.

"Che cosa?!!"dissi per poi scoppiare in lacrime.

Oddio non riuscivo a crederci! Mio padre era l'assassinio di mia madre, io vivevo con l'uomo che uccise mia madre!!

Mi sentivo tradita, ma nello stesso tempo spaventata. Se era riuscito ad uccidere mia madre, non si sarebbe fatto problemi ad uccidere anche me e Rose.

Non ce la facevo più, non volevo più vivere con lui. Quell'uomo mi faceva solo soffrire.
Volevo andarmene da quella casa, ma non sapevo dove andare, e poi non avrei mai lasciato Rose da sola con mio padre.

Se solo mia madre fosse stata li con me...
Lei avrebbe saputo cosa fare.

Mi mancava così tanto. Si, Rose mi capiva, ma non era lei.

Ad un tratto mio padre uscì di casa e io ne approfittai per parlare con Rose.

"Rose devi andartene da questa casa! Non venire mai più! Mio padre potrebbe ucciderti!"

"Si ma così ucciderà te! Non posso lasciarti da sola con quel pazzo!"

"Non preoccuparti, andrò via da questa casa il prima possibile. Tu pensa a te stessa e non tornare più!"

"OK, ma tu verrai con me!"

"No. Non posso coinvolgere anche te in questa storia. Vai via, cambia città, dimenticati di me. Io non esisto e non sono mai esistita. Ok?"

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