capitolo 6

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Alzai lo sguardo e vidi una ragazza bionda che mi guardava soddisfatta.
Le sue labbra contornate da un rossetto rosso, sorridevano. L'aveva fatto di proposito.

"Oh andiamo, Taylor. Non credi di essere stata un po troppo cattiva con lei?" disse un ragazzo biondo di fianco a lei.

"Se ne farà una ragione. Non doveva venire a questa festa"disse come se fosse scontato.

A quelle parole sentii i miei occhi pungere per via delle lacrime che cercavo di trattenere.

Mi affrettai ad avvicinarmi alla porta e dalle lacrime che mi rigarono il viso uscii da quella villa.

Correvo, senza una meta. Quando ad un tratto sentii qualcuno pronunciare il mio nome

"Jan, ti prego fermati!"La voce di Ed rimbombava per le strade

Sentendo quella voce non potei fare altro che fermarmi. In quel momento volevo solo sprofondare tra le sue braccia e piangere sulla sua spalla.

"Mi dispiace, non pensavo che ti trattassero in questo modo. Sono dei bastardi, lo so e non avrei dovuto chiederti di venire."disse abbracciandomi.

Era un abbraccio bellissimo. Quel ragazzo riusciva a farmi cambiare umore in meno di 5 minuti.

Non riuscivo a capire il perché mi sentivo così bene con lui. Era solo un estraneo, eppure tra le sue braccia mi sentivo protetta. Quel ragazzo mi dava la stessa sicurezza che mi dava mia madre. Ma lui non Era lei, eppure in qualche modo le assomigliava.

"Ti va se andiamo da un'altra parte? Non voglio che questa serata finisca così"disse facendomi ritornare sul pianeta terra.

"Si, sarà meglio"dissi forzando un sorriso.

Dopo essere entrati in macchina, ci dirigemmo in un ristorante, entrammo e un cameriere ci accompagnò ad un tavolo.

Ci sedemmo su quelle sedie eleganti e raffinate e guardai il rosso per un po, poi parlai...

"Ed"dissi guardandomi intorno.

"Si?"rispose.

"Ho preferito non dire nulla durante il tragitto, ma perché mi hai portato in un ristorante?"

"Come ho detto prima, voglio che questa sia una serata decente e questo ristorante è più che decente."disse sorridendo.

"Si, non è male"aggiunsi.

Dopo un po i camerieri portarono le nostre ordinazioni e mangiammo. Anche se in realtà era lui che mangiava, io preferivo guardarlo dato che se avrei mangiato un po di più del solito avrei vomitato.

"Perché non fai altro che guardarmi?"chiese con la bocca piena di cibo.

"Perché tu sei diverso"risposi .

"Diverso come?"aggiunse lui

"Diverso"

"Quindi sono diverso diverso"

"Si ma in senso buono"dissi ridacchiando.

"Non ti seguo"disse ridendo

"Tu sei diverso dalle altre star. Tu hai qualcosa in più."

Dopo che dissi questo lui rimase in silenzio per qualche secondo.

"Guarda che ti ho fatto un
complimento"continuai

"Lo so"disse non lasciando trasparire nessun emozione.

"Ho detto qualcosa che non va?"

"No, anzi. Stavo pensando che anche tu sei diversa"

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