capitolo 31

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Ed's pov

Ma che razza di scherzo è questo?!
Aveva detto che non voleva più vedermi e poi me la ritrovo addosso con il fiatone e gli occhi piangenti.
Era una scherzo, vero? Era un fottuto scherzo!

Non sapevo cosa fare, non avevo la ben che minima idea di come comportarmi. Cosa dovevo dirle? Perché era qui? non avrebbe dovuto esserci, "lei non amava me, amava l'idea che si era fatta di me", no?

"P-perché sei qui?.."pronunciarono le mie labbra.

Il suo sguardo diventò cupo e adesso vorrei non averlo detto.
La gente attorno a noi ci stava fissando e credo se ne sia accorta anche lei perché si alzò subito da me e si rimise in piedi pronunciando un dolce "scusa".

"Non fa niente... Andiamo di là? La gente non smette di fissarci"dissi indicando la parte coperta dell'aeroporto.

"Ma.. così perderai l'aereo."

"Beh... Se adesso avessi ancora voglia di partire (cosa che non credo possibile) potrei sempre prende il prossimo volo"dissi accennando un sorriso mentre iniziavo a camminare verso le porte scorrevoli seguito da lei.

"Non vuoi più partire?"disse con la sua piccola voce.

Cazzo. Quanto mi era mancanta...

Scossi semplicemente la testa senza dire una parola.
Ero capace di rovinare tutto con una sola parola perciò meno parlavo e meglio era.

"Ma prima stavi..."

"Si Janet, so cosa stavo facendo prima... prima che arrivassi tu, ma.. voglio ascoltarti."

Nel suo viso apparve un sorriso speranzoso e abbassando lo sguardo sul pavimento disse:

"Sono qui per te Ed, per... parlare con te"

Dopo queste sue parole il mio cuore si sciolse e non potei far altro che sorridere. Lei era venuta fin qui per me, solo per me, era venuta a salvarmi dalla pazzia che stavo per fare. Dio quanto l'amavo, lei era l'unica, era l'unica al mondo per me. Mi ci volle solo un suo sguardo per rinunciare definitivamente al mio viaggio a Stoccolma. Che vada a fanculo quello stupido aereo, è qui che abitava l'amore della mia vita e non avrei mai voluto separarmi da lei, non più.

Janet's pov

Si, l'avevo detto, finalmente ero andata da lui e stavo per sputargli in faccia tutto ciò che non gli avevo ancora detto. Dovevo dirgli la verità, dovevo fargli sapere quanto fosse importante la sua presenza nella mia vita.

Volevo davvero dire qualcosa di sensato, lo giuro, ma poi lui sorrise e i suoi occhi erano così intensi che quasi brillavano e... e.. lo baciai.
Lui rimase fermo mentre io continuavo a baciarlo ma poi mi fermò.

"Questo cosa.. significa?"disse guardando intensamente le mie labbra.

"Significa che ti amo, che ho bisogno te Ed, oggi, domani... e per sempre"sussurrai avvicinandomi di nuovo pericolosamente alle sue labbra.

"No Jan, non puoi dirlo, non puoi."disse permettendo ad una lacrima di rigargli il viso.

Stava piangendo.. perché?

"Stavo per partire, pronto a dimenticarti e poi che fai? Vieni qui e mi baci! Mi prendi in giro?"

"Adesso non parlare come se fossi tu la vittima."dissi mantenendo il tono di voce calmo e pacato.

Litigare era l'ultima cosa di cui avevamo bisogno in quel momento, dovevamo solo mantenere la calma e chiarire tutto.

"Si Cazzo lo so! Sono stato un bastardo ok? Lo so perfettamente e poi, ad essere sincero non so neanche perché tu sia qui. Non avevi per caso detto di non amarmi?"

"Ero soltanto arrabbiata e delusa e non ti ho nemmeno dato ascolto quando hai cercato di darmi delle spiegazioni.."dissi sfiorando delicatamente il suo viso con le dita.

Lui non disse più una parola e si lasciò cullare dalle mie leggere carezze che fortunatamente calmarono un po' la sua rabbia.

"Mi sei mancato"dissi piano.

"Mi sei mancata anche tu.. ma ti devo ancora delle spiegazioni e.."

"Shh... Non adesso, ti prego. Dimentichiamo tutto, stringimi tra le tue braccia e ricominciamo tutto da capo, ti va?"dissi ricominciando a piagnucolare.

Mi guardò un istante e poi mi abbracciò come gli avevo chiesto.

"Sei fantastica, assolutamente fantastica"disse vicino al mio orecchio prima di lasciarmi un bacio sulla guancia.

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