capitolo 28

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I giorni passarono ed io iniziai pian piano a riprendermi la mia vita.

Erano passate due settimane da quel giorno eppure ricordavo perfettamente tutto ciò che ci eravamo detti, ogni singola parola era incisa nella mia anima ed era irremovibile.
Ci avevo provato in tutti i modi: guardavo film strappa lacrime, leggevo centinaia di libri che non mi piacevano, avevo anche iniziato a frequentare dei stupidi corsi pomeridiani padre e figlia ma niente da fare. Lui era il mio pensiero fisso.

Avrebbe davvero smesso di cercarmi? Aveva deciso di arrendersi così facilmente? Gli mancavo? Quell'ansia mi stava uccidendo.

Non sapevo se io mancavo a lui eppure lui mi mancava come l'aria. So che era sbagliato ma volevo davvero riabbracciarlo.
Non hai idea di come ci si senta ad amare qualcuno finché non ti ritrovi a farlo, e stargli lontano è la cosa peggiore che possa capitarti.

Nel frattempo io ed Allyson eravamo sempre più amiche e passavamo giorno interi a casa sua a fantasticare sulla nostra "prima volta".
Lei sognava di farlo con Taylor, il ragazzo più figo della scuola: faceva il 5° anno, era biondo, muscoloso e aveva quel tipico atteggiamento da bad boy che piace tanto alle ragazze della mia età.
Io invece... Avevo altro a cui pensare onestamente.

"Mia madre ha preparato degli ottimi pancake ed io muoio di fame. Andiamo a raggiungerla?"disse Allyson spuntando dalla porta.

La sua camera era stupenda anche se devo ammettere che forse c'era un po' troppo rosa, sembrava la stanza di una Barbi adolescente, ed è divertente perché per certi versi lei era proprio così.

"Pancake? Subito!"dissi scattando in piedi.

Il mio rapporto con il cibo era migliorato radicalmente e anche se l'anoressia non se ne era andata del tutto io avevo un'aspetto più sano del solito e non potevo esserene più soddisfatta.

Quando raggiungemmo la cucina sua madre ci rivolse un sorriso raggiante e l'inconfondibile odore dei pancake invase le mie narici incoraggiandomi a mangiarne subito uno.

"Mmm.."gemetti assaporando lo sciroppo d'acero.

"Signora Horan... questi sono assolutamente i pancake più buoni che abbia mai mangiato"dissi con la bocca piena di cibo.

Si, avete letto bene... I vostri occhi non vi stanno ingannando, avevo davvero detto "signora Horan" !!!!
Dopo vari pomeriggi passati a casa di Ally era saltato fuori che lei non era la sorella di un irlandese qualunque ma bensì di NIALL JAMES HORAN!!!!!
Potete solo immaginare l'imbarazzo che provavo quando lo vedevo girovagare per casa con addosso solo le mutande... Ma vabbè...DETTAGLI.

"Oh, grazie mille cara"disse continuando a sorridermi come se fossi sua figlia.

Proprio in quel momento arrivò Niall con una delle sue adorate Polo e dei pantaloni color cachi. Aveva i capelli spettinati ma gli stavano da dio. Era adorabile.

Salutò la madre e la sorella e quando venne verso di me sentii perdere un battito.

"Ciao mocciosa"disse passando una mano sui miei cappelli rovinando il duro lavoro che avevo fatto con l'arriccia-capelli.

Ricambiai il saluto mostrandogli una linguaccia e lui ridacchiò rumorosamente.

Amavo così tanto la sua risata che se avessi potuto l'avrei registrata e poi l'avrei usata come suoneria per il mio cellulare.

E a proposito del cellulare: ecco che squillò proprio in quel momento riportandomi alla realtà. Era Harry.

Rifiutai la chiamata e riposizionai il cellulare nella tasca dei jeans come se niente fosse accaduto.

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