capitolo 5

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Non vedevo niente, solo il buio. Quando finalmente ripresi conoscenza mi ritrovai tra le braccia di Ed, di nuovo in quella lamborghini rossa con Harry alla guida.

"Hey, stai bene?"disse Ed accarezandomi il viso.

"Credo di si. Cos'è successo?"

"Sei svenuta"disse Harry guardando la strada.

"Davvero? Per quanto tempo?"

"Non molto, ma ti stiamo portando all'ospedale"disse Ed.

"Cosa? All'ospedale? no!, vi prego!"

"Hey, andrà tutto bene. Dobbiamo portarti in ospedale per sapere cosa ti è successo, tutto qui."aggiunse.

"Ma io sto bene, mi succede sempre"dissi quasi sbuffando.

"Se ti succede sempre, non stai bene"disse Harry.

"E invece si! Sto bene, credetemi"Ribattei.

"Janet, io ti credo ma per sicurezza andiamo comunque in ospedale, va bene?"disse Ed con un tono di voce che spesso la gente usa per parlare con i bambini.

"E va bene"aggiunsi infine.

***

Dopo essere usciti dall'ospedale tornammo a casa e dato che era ora di pranzo Ed mi porse un piatto di spaghetti al pomodoro.

"No Ed, non mi va"

"Devi mangiare. Hai sentito cosa ha detto il dottore, se non mangi non hai le forze per affrontare la giornata e poi non voglio vederti star male di nuovo"

"Ma so già che non ce la faccio, non ci riesco"dissi abbassando lo sguardo.

"Dai, non dire così. Puoi farcela, devi solo impegnarti un po, io sono qui per aiutarti. Fai un piccolo sforzo"disse stringendomi la mano.

"Ok, ci proverò"dissi sbuffando.

Mangiai il minimo indispensabile e poi ecco che avevo di nuovo la nausea. Decisi di trattenere il senso di vomito e dalla mia bocca uscii un gemito.

"Jan, non arrenderti adesso! Stavi andando bene!"

"Scusami ma proprio non ce la faccio"dissi per poi coprirmi la bocca con la mano e correre in bagno per vomitare.

Proprio in quell'istante Ed entrò in bagno, si sedette sul pavimento e iniziò a fissarmi con uno sguardo che sembrava comprensivo.

"Scusami"dissi mettendomi a sedere sul pavimento.

"Non preoccuparti, come prima volta è andata abbastanza bene ma ci riproveremo anche domani"

"Non mentire! Non è andata affatto bene! Non so neanche mantenere una promessa!!"urlai per poi scoppiare in lacrime.

"Non dire così. Soffri di anoressia e tutto questo è assolutamente normale. Non devi sentirti in colpa."disse abbracciandomi.

Poco dopo si allontanò da me, alzò leggermente il mio viso con la mano in modo tale da far incontrare i nostri occhi e asciugò le mie lacrime con il polpastrello.

"Non sentirti triste mai Jan"disse rimanendo vicinissimo a me.

"È la seconda volta che mi chiami Jan"

"Che c'è di male? tu mi chiami Ed e non Edward, perciò..."

"È carino, mia madre mi chiamava così"dissi quasi sorridendo ripensando a quei momenti.

"t-tua madre? cosa?"

"È morta"dissi abbassando lo sguardo.

"Oh...Mi dispiace, io non volevo.."
"Non preoccuparti. Non mi da fastidio, anzi, in questo modo la sento più vicina"dissi sorridendo per rassicurarlo.

"Sei sicura che non ti dia fastidio?"

"Certo, non preoccuparti"

***

Ero nella mia stanza e stavo scegliendo quale vestito avrei dovuto indossare dato che oggi saremmo dovuti andare ad una festa di uno degli amici di Ed. Era un certo Sam Smith, anche lui famoso. A quanto pare il rosso conosceva molta gente famosa, d'altronde era una star e c'è da dire anche che aveva molto talento.

Ero indecisa tra due vestiti molto carini: Uno era rosa, un po largo dato che non amavo mostrare il mio fisico tutt'altro che bello. Arrivava a malapena sotto le ginocchia ed aveva alcuni strass sparsi verso la fine del vestito. L'altro era azzurro ed aveva lo stesso design di quello rosa.

Uscii velocemente dalla mia camera con i due vestiti in mano, scesi le scale e mi diressi verso Ed che si trovava in cucina.

"Ed, quale vestito indosso? Quello rosa o quello azzurro?"

"Emm... Non saprei, ti stanno bene tutti e due"

"Dai scegline uno"insistetti.

"OK...emm...penso che quello rosa ti starebbe bene"

"OK, vada per quello azzurro"dissi piombandomi in camera mia accompagnata dalla risata di Ed.

Dopo una ventina di minuti uscimmo di casa e ci dirigemmo nella sua limousine.

Passarono quasi 30 minuti lungo il tragitto ma finalmente l'auto si fermò. Quando uscimmo dal veicolo ci ritrovammo davanti a una bellissima villa, era enorme e dalle finestre uscivano delle luci colorate.

Non appena fummo dentro mi resi conto che quello non era affatto il posto per me, mi sentivo a così disagio tra tutte quelle star.

Ed andò a prendere un drink e quando tornò si avvicinarono alcuni dei suoi amici e non facevano altro che guardarmi come se fossi una specie di alieno.

"Ed, ma dovevi proprio portare anche tua figlia a questa festa?"disse un tizio che mi stava indicando.

Non appena il ragazzo disse questo tutti risero e io rimasi come sempre con lo sguardo fisso per terra, senza dire una parola.

"Lei Non è mia figlia"disse Ed un po seccato.

"Ma almeno gli hai detto che questa non è una festa per bambini e che non doveva vestirsi da clown?"disse una ragazza dai capelli viola ridacchiando mentre si avvicinava a noi.

Dopo che la ragazza disse questo, il gruppo di gente che si era creato attorno a me rise un'altra volta.

"Dai ragazzi non è divertente"disse Ed alzando di poco il tono della voce

"Hey amico, calmati. Stavamo solo scherzando"aggiunse un ragazzo che sembrava essere un po più piccolo di Ed.

"Già, Bieber ha ragione. Non dirmi che ti arrabbi per così poco"aggiunse la bionda delle little mix.

Ed strinze i pugni dalla rabbia e subito arrivò Harry che lo portò via da questa situazione.

"Dai Ed, non dargli corda, sai come sono fatti"

Non appena Ed e Harry si allontanarono sentii una mano poggiarsi sulla mia spalla, mi girai e vidi un ragazza mora, con gli occhi castani e abbastanza alta che mi fissava.

"Oddio sei Demi Lovato!"quasi urlai nel vederla.

"Già"disse lei sorridendomi.

"Adoro tutte le tue canzoni, sei fantastica!"dissi entusiasta.

"Grazie mille! Come ti chiami?"

"J-janet"riuscii a dire.

"Bel nome Janet, da piccola chiamai una bambola così"

Ridemmo entrambe, poi parlai

"Fortuna che tu non sei come loro"dissi dando un'occhiata alla gente che stava ancora ridendo di me.

"Oh grazie, e in quanto a loro, non farci caso, di solito non sono così. È solo che non vogliono bambini tra i piedi."

"Capisco"dissi annuendo.

Dopo aver parlato ancora un po con Demi stavo per andare a sedermi su un divanetto quando qualcuno mi verso un drink addosso rovinandomi tutto il vestito.

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