capitolo 17

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Mi svegliai con un quarto d'ora di ritardo come al solito.

Mi alzai dal letto e stranamente decisi di andare in cucina per fare colazione. Il giorno prima riuscii a mangiare quasi come una persona normale e devo ammettere che ero molto orgogliosa di me stessa, anche Ed lo era e fu per questo che promisi a me stessa che oggi ci avrei messo lo stesso impegno.

Lo facevo per me stessa, non per il giudizio degli altri, di quello non mi importava più. Ero solo stanca e l'unica cosa che volevo era stare bene, niente era più importante.

Non appena entrai in cucina Ed mi sorrise, sembrava di ottimo umore e la cosa faceva stare bene anche me.

Era già passata una settimana dal litigio di Ed e Harry, ed è inutile dire che dopo due giorni ritornarono ad essere i migliori amici di sempre. Ed era andato da lui per farsi perdonare ed Harry gli disse che la loro amicizia era molto più importante di una ragazza e dopo una chiacchierata si abbracciarono"

Quanto li invidiavo...

La loro amicizia era così solida che nessuno poteva rovinarla e avvolte mi capitava di pensare che sarebbe stato bello avere un'amica che mi capisca nel modo in cui Ed capiva Harry.

"Dormito bene?"chiese masticando i suoi cereali.

"Si e tu?"dissi addentando una mela.

"Benone"rispose con uno strano sorriso.

"Qualcosa non va?"chiesi alzando un sopracciglio.

"Cosa? No no, va tutto a meraviglia"disse fin troppo velocemente.

"Ed.."dissi incrociando le braccia sapendo già che mi stava nascondendo qualcosa.

"Non perdiamoci in chiacchiere. Vai a prepararti che è tardi, su!"

"Non me la racconti giusta"dissi per poi dirigermi verso il bagno.

"È una sorpresa!"gli sentii urlare dal salotto.

Il quel momento avrei tanto voluto andare da lui e costringerlo a dirmi di che sorpresa si trattasse ma preferii di no dato che era già tardi.

Non ho mai amato le sorprese ma mi sa che questa volta avrei dovuto aspettare perché conoscendo Ed non me lo avrebbe mai detto.

Quando arrivai a scuola vidi Sophia seguita da due ragazze che le stavano sempre dietro come delle calamite e quando si accorsero di me si avvicinarono a passo svelto verso di me.

"Ciao Janet"disse Sophia piantandosi davanti a me.

"Cosa vuoi?"dissi scocciata.

"Qualcuno è di cattivo umore"disse ridendo seguita dalle sue amiche.

Che odiosa!

Sbuffai e poi dissi "Vai a quel paese" e me ne andai.

Per fortuna non mi seguì e non fece nessuna scenata.

Quando arrivai in classe il prof era già arrivato. Andai a sedermi al mio solito posto in fondo alla classe e per tutta la lezione non feci altro che guardare l'orologio appeso sopra la lavagna.

Suonò la campana e tutti i miei compagni uscirono dalla classe. Quando però mi alzai dal mio banco e stavo quasi per uscire dall'aula sentii il prof pronuciare il mio nome, così mi girai verso la sua direzione.

"Complimenti Janet, il tuo ultimo compito in classe è andato veramente bene. Hai preso il massimo dei voti"

"Oh davvero?"

"Esattamente. E se continuerai così aumenterò la tua media"disse sorridendo.

"La ringrazio, mi impegnerò sodo"dissi ricambiando il sorriso.

Wow non ero mai andata così bene a scuola, quel compito deve essere stato una specie di miracolo.

Mi diressi verso la mensa e presi un insalata e una zuppa che dal colore sembrava vomito.

Ke schifo!

Il cibo in questa scuola non è mai stato un gran ché ma sinceramente non mi ha mai dato fastidio dato che non mangiavo quasi mai.

Mi sedetti ad un tavolo da sola, come sempre e non avendo niente di meglio da fare mi concentrai su ciò che facevano gli altri. Guardavo le altre ragazze ridere come delle bambine affiancate dalla loro migliore amica, poi guardai accanto a me...

..non c'era nessuno con cui poterlo fare.

Scacciai quel pensiero dalla mia mente e per costringermi a smettere di guardare quella gente felice mangiai un po' della mia insalata.

***

Quando arrivai a casa stranamente la porta era già aperta e il silenzio regnava, l'unico rumore era quello delle mie converse a contatto con il pavimento.

"C'è nessuno?"dissi con una voce che non sembrava neanche la mia.

Ero spaventata, pensai che fosse entrato un ladro e la mia paura più grande era che il ladro potesse trovarsi ancora in casa.

Feci un altro passo avanti e non appena accesi la luce delle persone spuntarono da dietro il divano, dalla cucina, da alcuni mobili e tutti insieme urlarono: "Auguri!!!!"

Già... il mio compleanno! Me ne ero totalmente dimenticata! Erano anni che qualcuno non organizzasse una festa per me ed avevo dimenticato quanto fosse bello.

"Oddio ragazzi grazie!"dissi entusiasta.

Ad un tratto vidi un mucchio di capelli rossi farsi strada tra la folla e quando fu abbastanza vicino mi abbracciò.

"Buon compleanno piccolina"disse dandomi un piccolo bacio sulla guancia.

"Hei! Oggi compio 15 anni, non mi sembra il caso di chiamarmi piccolina!"dissi scherzando.

"Nah! Tu sarai sempre la mia piccolina"disse sorridendo.

"Ragazzi possiamo cominciare la festa con la torta?!"disse un ragazzo biondo con un piercing al labbro.

"Non ancora luke"disse Ed voltandosi verso di lui.

"Perdonalo, lui è fatto cosi"disse poi voltandosi verso me.

"Non fa nulla, è simpatico"dissi sorridendo.

"Se uno che va alle feste di compleanno solo mangiare la torta ti sembra simpatico allora si, è molto simpatico."disse guardando lui per poi tornare a guardare me.

"Ma non è vero!"disse luke avvicinandosi a noi. "Io vengo alle feste anche per ubriacarmi"disse poi mettendo una mano sulla spalla di Ed.

"Già avevo tralasciato questa parte"disse Ed sorridendo.

Sorrisi per ciò che aveva detto e ad un tratto qualcuno mise la musica ad alto volume. Era una canzone che mi piaceva tanto, 'Don't be so hard on yourself ' di Jess Glynne.

"Ti va di ballare?"disse poi guardandomi.

"Ma certo!"dissi e ci incamminammo verso il salotto dove tanta gente stava già ballando.

#SPAZIO AUTRICE#

Ecco il capitolo, scusate se ci ho messo un po' a scriverlo ma spero che vi piaccia ugualmente.

E se volete suggerire delle idee riguardo i protagonisti della storia ditemelo nei commenti.

Al prossimo capitolo!

Love ya.

- Angy

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