"Questi broccoli sono terribili"disse Allyson facendo una smorfia buffa.
"A dirla tutta non li ho mai assaggiati ma dall'odore non promettono nulla di buono"le dissi ridacchiando.
Non sapevo come era andato il compito di matematica ma per fortuna Allyson, senza farsi vedere dal professore, mi aveva aiutato in alcune equazioni perciò sospettavo almeno una sufficienza.
"Ancora non capisco perché tu non hai preso nulla"disse subito dopo.
"Non ho fame"risposi troppo velocemente.
L'avevo appena conosciuta, non ritenevo necessario raccontarle tutto di me. Non ancora almeno.
"Già, ho perso anch'io l'appetito a causa di questo orrore"disse giocherellando con la forchetta.
"Tu non sei di queste parti, vero?"le chiesi per cambiare argomento.
"No infatti, vengo dal Kansas. I miei genitori dicono che qui non avrò più distrazioni e che mi impegnerò soltanto sullo studio così da poter diventare un eccellente medico"
"Oh che bello! Vuoi diventare un medico?"chiesi sorridendole.
"No, non è quello che voglio, è quello che DEVO fare. Il mio più grande sogno è quello di diventare una pop star di grande successo ma i miei non sono d'accordo. Vogliono che mi laurei in medicina così avrò un buon futuro o come dicono loro "la bella vita". Se solo sapessero quanto bella sarebbe la vita con un po' di musica"disse con lo sguardo altrove.
Proprio in quel momento suonò la campanella per comunicarci che l'intervallo era appena finito.
"Ma nooo. Proprio adesso?"dissi sbuffando.
Non avevo mai trovato l'intervallo così bello e rilassante. Di solito mi annoiavo sempre ma adesso avevo trovato una potenziale amica ed era tutto così nuovo per me.
Harry aveva proprio ragione, un'amica mi avrebbe fatto bene in quel periodo. Avrei avuto qualcuno con qui parlare e forse non mi sarei più sentita sola.
Le restanti ore di scuola passarono in fretta e durante il tragitto verso la casa di Harry la mia mente colse l'occasione per ricordarmi che sta volta non ci sarebbe stato Ed ad accogliermi. Mi chiedevo se anche lui avvolte pensava a me, se sentiva anche lui questo terribile vuoto o se invece mi aveva già dimenticata.
Ero finalmente arrivata davanti al vialetto e quando entrai in casa una voce famigliare proveniente dalla cucina risuonò nella mia testa.
Era una voce così melodica ed angelica che solo dopo averla ascoltata mi resi conto di quanto mi fosse mancanta anche se era passato soltanto poco più di un giorno.
Cominciai a valutare la possibilità di averla immaginata, eppure sembrava così reale... Così vicina.
Poi però dovetti ricredermi immediatamente quando Ed uscì dalla cucina e il suo sguardo incrociò il mio che sembrava più o meno quello di una persona che aveva appena visto un fantasma. Sembrava pietrificato, proprio come lo ero io.No, sta volta non poteva essere frutto della mia immaginazione, non potevo essere uscita fuori di testa.
Vidi spuntare delle rughe sulla sua fronte pallida e il suo sguardo parve spaventato e sorpreso.
"Jan?"azzardò a dire.
Proprio in quel momento arrivò anche Harry.
"Volevo soltanto dire che..."si fermò all'istante non appena vide la scena a dir poco imbarazzante che si era creata.
"C-che ci fai qui?"aggiunse Ed saettando lo sguardo da me a Harry.
"Non sono affari che ti riguardano!"sbottai con la voce rotta dalle lacrime.
Mi voltai e corsi via come le protagoniste di una stupida soap-opera.
Dovevo sapere che non sarei stata al sicuro da Harry, in fondo era il suo migliore amico ed era scontato che si vedessero spesso.
Dovevo andare lontano, ma dove? Ero soltanto una ragazzina di 15 anni, che speranze avevo?Mentre camminavo in cerca di una soluzione mi tornò in mente che oggi sarei dovuta andare da mio padre per avere delle spiegazioni sulla faccenda di mia madre. Anche se odiavo doverlo ammettere lui era la mia unica soluzione.
Non avrei mai pensato che sarei tornata in quella casa eppure era proprio quello che stavo facendo, e mi odiavo per questo.
Era la scelta più stupida che potessi fare ma era anche l'unica a mia disposizione.Ed's pov
"Perché non mi hai detto che stava da te?! Mi sono preoccupato come un pazzo!"gli urlai contro.
Sinceramente non sapevo più se fidarmi di lui, si, era sempre il mio migliore amico ma ultimamente si comportava in modo strano. Infondo mi aveva perdonato troppo facilmente per quella storia che avevo avuto con la sua ex. Che si volesse vendicare? Non lo sapevo, però conoscevo il mio migliore amico ed ero sicuro che mi stava nascondendo qualcosa.
Scacciai quel pensiero perché in fondo una parte di me non voleva crederci e poi non ne avevo le prove. Mi bastava guardarlo dritto in faccia per capire che lui non era quel tipo di persona.
Forse stavo solo esagerando."Volevo dirtelo oggi stesso ma poi l'hai scoperto da solo! Non è mica colpa mia. Per chi mi hai preso?"disse mettendosi sulla difensiva.
Gli lanciai un'occhiataccia e lui in tutta risposta aggiunse: "Dico davvero, se te l'avessi detto tu saresti venuto qui e lei sarebbe scappata via proprio com'è successo adesso. Volevo solo aiutarti!"
"Scusa amico... Non so che mi è preso, ma mettiti nei miei panni, sono spaventato per lei. Tu che avresti fatto?"
"È semplice, non devi fare altro che porgerle delle scuse sincere e vedrai che prima o poi cederà. Le donne amano questo tipo di cose" disse appoggiandosi alla parete.
"Come se non l'avessi già fatto. Gli ho chiesto scusa centinaia di volte ma non vuole ascoltarmi. Cosa faccio Harry? Sono perduto senza di lei"dissi in preda al panico.
"Sii paziente, e cosa più importante: non smettere mai di mostrarle il tuo amore. Vedrai che con il tempo capirà quanto l'ami"
"Lo spero bene".

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Happiness
RomansLa vita di Janet era piuttosto incasinata, "un po' come quella di tutti gli adolescenti" chiunque potrebbe dire...e beh diciamo che non era proprio cosi. Il suo più grande sogno, anche se poteva sembrare scontato, era quello di trovare finalmente la...