"Papà?.."
"Sta tranquilla Jan... Voglio solo darti un passaggio." disse avanzando verso di me.
"Non... Non c'è bisogno, vado a piedi" dissi sorpassandolo velocemente.
"Non vorrai andare da sola?.." disse afferrando
il mio braccio per impedirmi di scappare."Ti ho già detto che sono cambiato, devi fidarti di me." continuò.
"È solo che non voglio essere un peso per te" mentii abbassando lo sguardo.
"Non fingere Jan, sai di non essere un peso per me... O almeno non lo sei più. Sto solo cercando di rimediare ai miei errori e tu non mi aiuti se continui a scappare da me."affermò rallentando la presa dal mio braccio.
"So che posso sembrarti..."iniziò a dire.
"Ok." dissi senza lasciargli il tempo di finire la frase.
"Cosa?" chiese sorpreso l'uomo che per anni mi aveva maltrattata.
"Ok, puoi accompagnarmi a casa." dissi evitando il suo sguardo.
"Oh" si limitò a dire.
Mi guardò per un secondo, poi riprese a parlare.
"Bene allora...la macchina è di là"disse indicando una Chevrolette piena di graffi e ammaccature. Prima aveva una Audi ma deve averla venduta per permettersi quell'ammasso di legno scricchiolante che lui chiamava casa.
Durante il tragitto non aprì bocca, era concentrato sulla strada e qualche volta si limitava ad osservarmi con la coda dell'occhio.
Poi si fermò ad un semaforo e disse: "Allora? dov'è che abiti?"
Mi ero ripromessa di non dirglielo, anzi, in realtà pensavo che lo sapesse già, Non poteva non sapere... Sapeva sempre tutto di me, non so come, forse aveva una specie di spia che gli riferiva tutte le informazioni necessarie per non perdermi mai di vista...
"O forse stai solo esagerando e guardi troppi film d'azione." mi riprese il mio subconscio.
Chissà, forse stavo davvero esagerando... eppure c'era ancora una parte di me che diceva di non fidarmi, non so come né perché ma sentivo che non dovevo fidarmi.
Lui non era cambiato.
Le persone non cambiano."Puoi accostare qui, proseguo a piedi"accennai quando in strada aumentò il traffico.
Lui sospirò ma per mia fortuna non protestò, disse solo: "Va bene" ed accostò poco prima di un minimarket.
Quando aprii la portiera dell'auto pronta ad uscire disse "Spero non sia l'ultima volta che ci vediamo"
Non avevo una risposta pronta, avrei voluto urlargli in faccia che io in realtà desideravo da anni che questo fosse il nostro ultimo incontro e invece mi ritrovai a sorridergli promettendogli che non sarebbe stata l'ultima volta ed uscii dal veicolo. Devo ammettere che un po di pena per lui la provavo, nonostante tutto il male che mi ha fatto, nonostante adesso io non abbia più una madre e nonostante tutta la mia vita sia andata in frantumi speravo ancora che un giorno tutto questo sarebbe finito.
Quando arrivai a casa un inconfondibile odore di gas invase le mie narici, tutte le finestre della casa erano chiuse e ad un tratto sentii qualcuno piangere. Entrai in cucina e mi stupii vedendo Harry accucciato in un angolo con le ginocchia al petto e le mani sul viso.
I singhiozzi divennero sempre più forti ed Harry non si era neanche accorto della mia presenza. Non lo avevo mai visto in questo stato, sembrava così debole, così distrutto...
Mi diressi sul piano da cottura, spesi il gas e dopo aver aperto una finestra mi avvicinai senza far rumore e mi sedetti accanto a lui. Gli misi una mano sulla spalla, a quel punto lui si tolse le mani dal viso e quando i suoi occhi iniettati di sangue incrociarono i miei il mio cuore perse un battito.
"Hei... cos'hai?" dissi.
Lui si asciugò velocemente le lacrime e "Niente" disse voltandosi velocemente.
"Harry..."
"Per favore... Va via" disse con la voce tremolante.
"No, non andrò via finché non mi dirai cosa ti fa stare così male" affermai.
"Sto bene." disse subito dopo.
"Se stessi davvero bene non avresti tentato il suicidio, non credi? Ma cosa ti è saltato in mente?"
"È che non c'è la faccio più..." disse fissando un punto nel vuoto.
"Ma perché? Cos'è successo?"
"Ecco...la mia ragazza mi ha mollato e non solo lei, mi hanno abbandonato tante persone...ma la cosa che mi tormenta costantemente è quell'immagine, l'immagine di loro due insieme, abbracciati, la mano di lei intrecciata alla sua come se fossero state create per stare insieme."disse dando il permesso ad un'altra lacrima di rigargli il viso.
"Harry...Qualsiasi problema tu stia vivendo, sono sicura che riuscirai a superarlo, verdrai. Insomma, sei un ragazzo così forte"
"No invece... Non lo sono."
"Lei mi rendeva forte" disse poi in un sussurro.
Proprio in quel momento sentimmo la porta di casa aprirsi e dopo pochi istanti Ed entrò in cucina. Guardava fisso Harry con uno sguardo che non avevo mai visto sul suo volto, quasi come se volesse picchiarlo e quando mi voltai verso Harry mi accorsi che anche lui lo guardava in questo modo.
"Mi spiegate cosa sta succedendo?" chiesi guardando prima Ed e poi Harry che era già in piedi pronto ad avventarsi su di lui.
#SPAZIO AUTRICE#
Ecco qui il nuovo capitolo, mi scuso se è un po' corto e spero che vi piaccia.
Lasciate una bella stellina e commentate <3
Love ya
- Angy
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Happiness
عاطفيةLa vita di Janet era piuttosto incasinata, "un po' come quella di tutti gli adolescenti" chiunque potrebbe dire...e beh diciamo che non era proprio cosi. Il suo più grande sogno, anche se poteva sembrare scontato, era quello di trovare finalmente la...