【𝐂𝐡𝐚𝐩𝐭𝐞𝐫 𝟖✔️】Christmas Holidays

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⚠️Storia originale di
mightydolphin
su Ao3⚠️

Questa è solamente una traduzione, i diritti vanno tutti all'autrice/ore.
Fatemi notare errori.
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Capitolo 8✔️
Vacanze Natalizie



⚠️CW: Abuso su minori⚠️



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𓅇     Arrivarono nell'atrio di Grimmauld Place. Ora che avevano lasciato la stazione, il volto della madre passò da freddo e inespressivo a rabbia e furia quasi istantaneamente. Diede un colpo di bacchetta a Sirius, che volò da una parte all'altra della stanza, schiantandosi contro un muro prima di atterrare a terra in un mucchio e gemere.

"COME OSI?" La madre strillò. "MILLE ANNI DI NOBILE TRADIZIONE, E TU CI METTI IN IMBARAZZO! SAI COSA DICONO LE ALTRE FAMIGLIE? TI INTERESSA ALMENO? L'EREDE DELLA CASA DEI BLACK, UN GRIFONDORO! SEI UNA VERGOGNA!"

"Non è colpa mia," implorò Sirius, cercando di riprendere fiato. "Non avevo scelta, mi ci ha messo il Cappello!"

"Sei sempre stato un bambino problematico," sibilò lei, "Ma mai prima d'ora avevo pensato che potessi essere inadatto a diventare erede. Ti ho visto con il ragazzo Potter, è lui che ti sei fatto amico a Grifondoro? Traditori del sangue?" Lei gli lanciò una Maledizione Pungente e lui indietreggiò senza volerlo. Giusto, era per questo che i Black odiavano i Potter—erano traditori del sangue.

"Mi dispiace, madre, farò meglio, te lo prometto, per favore."

"Non è abbastanza," sogghignò lei. "Devi pagare per la vergogna che hai portato a questa famiglia." Agitò ancora una volta la bacchetta, e le membra di Sirius vennero allontanate da lui finché non rimase disteso sul pavimento, a faccia in giù, incapace di muoversi. "Lacero!" La madre sputò, e Sirius sentì una lama fantasma che gli spingeva nella schiena.

Si muoveva lentamente, facendo passare il dolore, e Sirius urlava e si lamentava e urlava ancora di più, ma la madre non si fermava. La sua camicia stava diventando rossa, non riusciva a scappare e la sua pelle si apriva sempre di più. Sentì il taglio continuare lungo la schiena, con attenzione e precisione.

"Per favore! Per favore! Fermati! Mi dispiace, mamma, mi dispiace tanto!" Le sue parole erano confuse e urlate e non sapeva nemmeno cosa stesse dicendo, ma tutto ciò che riusciva a fare era implorare e piangere. Finalmente, la madre abbassò la bacchetta e le catene invisibili lo liberarono, lasciando dietro di se una lunga e sottile linea lungo tutta la spina dorsale. Sussultò di sollievo, ma non poté fare altro che rannicchiarsi sul freddo pavimento di legno e piangere.

La madre sospirò. "Non piangere, Sirius. Sei ancora un Black, non devi mostrare debolezza. Accetta la tua punizione da uomo. Non sarai mai rispettato se ti comporti così, sarai deriso. Alzati, adesso."

Sirius soffocò, e rantolò, ma inciampò nei suoi piedi mentre continuava a sanguinare. Si sentiva come se potesse svenire, ma si costrinse a stare in piedi e a guardare la madre negli occhi, trattenendo le lacrime.

Lei annuì con approvazione. "Così va meglio. Vai in camera tua. Non sarai aspettato per la cena."

Sirius uscì rigidamente dalla stanza, e non appena la porta si chiuse alle sue spalle si aggrappò a una ringhiera per sostenersi. La madre non era mai stata così feroce, ma d'altra parte, nemmeno lui aveva mai fatto qualcosa di così grave. Salì le scale tremando fino a raggiungere la sua stanza, dove si accasciò sul baule che Kreacher aveva lasciato lì. Con mani tremanti, lo aprì e afferrò il dittamo, stappandolo e sbottonandosi la camicia. Svuotò l'intera fiala sulla schiena e sentì che la ferita cominciava a chiudersi. Espirò pesantemente, e non riuscì nemmeno a raggiungere il letto prima di svenire.



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