I Want To Be Good

【𝐂𝐡𝐚𝐩𝐭𝐞𝐫 𝟓𝟎✔️】Summer 1974 (Part 2)

⚠️Storia originale di
❛mightydolphin❜
su Ao3⚠️

Questa è solamente una traduzione, i diritti vanno tutti all'autrice/ore.
Fatemi notare errori.
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【Capitolo 50✔️】
Estate 1974 (Parte 2)

⚠️CW: Abuso minorile⚠️

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𓅇 Rimase chiuso in camera per tutto il fine settimana, anche se non si aspettava molto di meno. La Domenica sera stava morendo di fame—Kreacher lasciava ogni giorno un po' di cibo ai piedi del suo letto, ma non era quasi nulla—eppure non si era mai sentito meglio.

Il suo corpo lo sentiva di nuovo suo. Se l'era ripreso, e non poteva più essere usato. Era suo, e solo suo. Quel fine settimana dormì meglio di quanto avesse fatto in un anno, e assaporò ogni singolo momento da solo, perché sapeva di essere lì solo perché sua madre non aveva altra scelta. Aveva perso la sua carta vincente.

Andy sarebbe stata così orgogliosa di lui. Avrebbe voluto scriverle in quel momento, ma sapeva di non poterlo fare. Non appena fosse tornato a Hogwarts, però. Aveva fatto esattamente quello che lei gli aveva detto. Aveva reagito—e aveva vinto.

Il Lunedì mattina la sua porta si riaprì, e lui andò in biblioteca, fissando sua madre con un sorriso arrogante non appena incrociò il suo sguardo. Si mise a sedere con disinvoltura, sfidandola a dire qualcosa.

Sua madre evocò un'altra sedia e si sedette di fronte a lui. "Ho chiesto a tuo fratello di non unirsi a noi, oggi," disse, parlando con molta attenzione. La sua postura era perfetta, e il suo viso era una perfetta tela bianca. "Pensavo che noi due potessimo parlare."

Sirius si mise a sedere più dritto, sospettoso. "Perché vuoi parlare?"

"So che puoi essere un erede di cui essere orgoglioso, Sirius. Lo vedo in te. Eccelli nelle nostre lezioni, fai giri intorno a Regulus. E ieri sera, hai resistito alla maledizione Imperius. Una maledizione che ho lanciato io."

"Cosa vuoi dire?"

"Che un giorno, diventerai un mago potente. Uno che possa fare onore alla Casa Black. Ma devi lasciarti alle spalle queste stupide idee di uguaglianza di sangue, e ricordare la tua eredità. Ricorda dove risiede la tua lealtà." Lo stava guardando negli occhi, e la cosa sembrava pericolosa, e minacciosa.

"Non puoi più costringermi a fare nulla," disse Sirius a bassa voce, muovendosi a disagio.

Sua madre sorrise freddamente. "Non posso più farti Imperio. Non credere che non abbia altri cento modi per farti fare quello che mi serve."

Sirius la fissò rabbrividendo.

"Hai capito, Sirius?"

Lui annuì una volta.

"Molto bene. Puoi andare."

Sirius si alzò, uscendo di corsa dalla stanza il più velocemente possibile senza sembrare un codardo, e andando dritto verso la sicurezza della sua camera da letto. Quella era Walburga Black, senza dubbio. Era la donna che tutti temevano.

Si sedette sul letto, cercando di impedire al cuore di battere all'impazzata. Quando la paura abbandonò il suo corpo, tuttavia, fu sostituita dalla rabbia. Perché aveva paura di lei? L'aveva battuta—l'aveva sconfitta—non doveva più avere paura di lei. Anzi, si rifiutava di averne paura. E non avrebbe mai rinunciato a 'stupide idee' come l'uguaglianza del sangue. Fanculo a quello, e fanculo a lei.