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Ricatto

Ehi voi ci siete? Bene perché ho proprio bisogno di sfogarmi e non so con chi altro farlo!
Quel grandissimo stronzo! Ieri mi ha fatto stare in ufficio fino alle 23!
"È in consegna una stampa importante, bisogna aspettare in sede. Non più tardi delle 21."
Le 21? Si certo! E poi sapete com'è andata a finire? Che non è arrivato
proprio nessuno!
Ma il mio caro imbecille, non poteva immaginare che avrei avuto
compagnia... e che compagnia!
Eh già, perché Jacopo mi ha chiesto di cenare insieme e dato che ero inchiodata alla mia scrivania, ha portato la cena qui.
Lo so, lo so che volete sapere se abbiamo solo cenato, che curiosone!!!
Beh, secondo voi? Insomma lo avete visto no? E devo dire che i divanetti della sala relax, non sono affatto male.

Pov Jacopo

Quella ragazza è davvero stupenda e io non riesco più a fare a meno di lei, è intelligente, sensibile, incredibilmente divertente e di una dolcezza disarmante, ma sa anche farsi rispettare. Il fatto che sappia tenere testa a Riccardo mi tranquillizza, perché so che non riuscirà ad abbindolarla, ma con lui non si può mai sapere. Non mi piace come si rivolge a lei e vorrei tanto parlare con lui, ma Gloria mi ha fatto promettere di starne fuori non vuole mischiare lavoro e vita privata.
A me, però, non piace affatto come la guarda, non so fino a quando riuscirò
a starne fuori. Ciò che più mi preoccupa è doverla lasciare per qualche giorno, devo tornare a Venezia per sistemare le ultime cose prima di trasferirmi definitivamente.

Vorrei tanto portarla con me, ma sarebbe troppo sospetto e ,inoltre, ho talmente tante cose da sbrigare che non potrei dedicarle le giuste attenzioni. Sarà solo per qualche giorno e poi non mi allontaneró più da lei.

. . .

«Che agiornata infernale!»

«Hai ragione Adele, ormai non abbiamo più orari. Sono distrutta.»

«Dai che per oggi abbiamo finito. Stasera mi vedo con Luigi finalmente.
Tra i suoi turni e il lavoro qui non ci vediamo da tre giorni.»

«Qualcuno qui fa sul serio...»

Sorride imbarazzata la mia amica, credo proprio si sia presa una bella cotta.
Ci stiamo dirigendo al parcheggio, quando il mio cellulare inizia a suonare. Indovinate un po' chi ha deciso di rompere?

"Pronto, Signor Ricci."

" Sei ancora in ufficio? "

"Sto andando via proprio ora."

"Aspettiami lì, sto arrivando."

Chiudo la telefonata alzando gli occhi al cielo e sbuffando.

«Non lo sopporto più!»

«Che succede?»

«Mister Ricci ha chiesto di aspettarlo.»

«Oh oh... beh io ti saluto! Ti voglio bene, ma preferisco non farmi trovare. Non sia mai gli venga in mente di farmi fare gli straordinari.»

«Si certo!!! Bell'amica che sei.»

E se n'è andata per davvero! Dopo una decina di minuti lo sento arrivare
con quell'odioso rombo del motore. Ma quant'è fanatico?

«Sali!»

«Che?»

«Ho detto sali! Devi accompagnarmi in un posto»

«No che non devo!»

«Gloria, o sali da sola o ti faccio salire con la forza!»

Ora mi ha proprio stufato. Va bene sottostare al suo volere sul lavoro, ma al di fuori deve lasciarmi in pace! Incrocio le braccia al petto, punto i piedi a terra e lo guardo con aria di sfida.