Ritorno a casa

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Sono arrabbiata e addolorata... io che dovrei essere quella offesa, quella orgogliosa, quella che dopo tutte le angherie subite, avrebbe dovuto essere dura e restia. Io mi sono ritrovata a sciogliere il cuore davanti alla richiesta di Ada. E lei, cosa fa? Si rivela ancora più stronza di quanto io ricordassi.
Cosa può spingere una persona ad avere tutto quest'odio? Perché? Mi chiedo solo, perché?
Alla fine Luca è rientrato dopo poco, non voleva lasciarmi sola, Valentina aveva comunque la compagnia di alcuni amici e lui sapeva che non era quello il posto in cui doveva stare, anche se ha dovuto prometterle che l'indomani sarebbe andato a prenderla per andare in chiesa. L'ho tranquillizzato a tal proposito, meno problemi mi crea Velentina, meglio è per me. Tra poche ore sarà tutto finito, io andrò via e non la rivedrò mai più.
Povero il mio Luca, combattuto sul da farsi, in altre situazioni non avrebbe avuto alcun dubbio, non mi avrebbe mai lasciata sola.
Soprattutto non l'avrebbe mai data vinta a lei, era l'unico sempre dalla mia parte però, certo, questa era una situazione diversa.
La cerimonia funebre è stata intima, ma molto sentita, c'erano poche persone, ma tutte hanno ricordato Ada e il suo buon cuore. Da quando, dopo la morte di papà, aveva deciso di trasferirsi e raggiungere alcuni parenti, aveva instaurato dei bellissimi rapporti affettivi, era davvero facile affezionarsi a lei. I presenti erano tutti realmente addolorati e soprattutto dispiaciuti per Vale. Lei era seduta ai primi banchi che piangeva accanto alla bara della madre.
In fondo, in piedi, appoggiata a una colonna c'ero io, stretta nel mio abbraccio per dare l'ultimo saluto alla mia dolce Ada. Fino a quando Luca ha deciso di alzarsi e starmi accanto. Mi ha stretto in un abbraccio e io mi sono lasciata andare al pianto. Lui mi ha consolata accarezzando i miei capelli e baciandomi la testa; ha sempre funzionato per aiutare a calmarmi.
Dopo il rito, non me la sono sentita di andare ad assistere alla tumulazione della salma, quando l'ho fatto con papà è stato davvero straziante. Ho chiesto a Luca di andare, darle l'ultimo saluto per me e
lasciare sulla sua lapide dei fiori, tulipani bianchi, i suoi preferiti.
Solo così si è convinto ad andare e lasciarmi sola in albergo.

Avete mai perso qualcuno? Spero di no! A me è capitato appena venuta al mondo, certo in quel caso non potevo sapere cosa volesse dire, ma con papà 10 anni fa e ora con Ada ho davvero capito cosa significa perdere una persona cara.
Il dolore s'impossessa del vostro cuore, lo sentite consumarsi e lacerare, lo sentite allo stesso tempo pieno come se un macigno enorme lo riempisse fine a opprimerlo, ma anche vuoto, strappato da ciò che di più caro possa avere.
E poi quando capita per l'ennesima volta tutto riaffiora; la vita vi scorre davanti e in rassegna passano tutti quei momenti tristi che già avete vissuto e il dolore vi attanaglia, vi atterra, vi annienta. Ma poi
in quei fotogrammi, cercate il momento in cui si è trovata la forza per riuscire a superare, ancora una volta, il dolore.
E per me quel momento è arrivato ora, qui in questa stanza d'albergo.
Sono seduta sul letto a gambe incrociate, con i gomiti appoggiati sulle ginocchia e la testa racchiusa nei palmi delle mani che raccolgono le copiose lacrime che, sgorgando dai miei occhi, escono senza sosta.
Poi lo sento, quell'abbraccio, quel profumo inconfondibile, il calore della sua pelle, quelle braccia che mi trasmettono tutto l'amore che ha.
Mi stringe forte a sé, nel suo abbraccio mi sento piccola, ma tanto protetta e amata. Ci sto talmente bene da non riuscire più a farne a meno.
Mi volto a guardarlo incredula, ma felice di vederlo accanto a me, di capire che non lo sto sognando, non lo sto immaginando.
È qui! È reale!

«Che ci fai qui?»

«Sono venuto per riportarti a casa, amore mio.»

E lo abbraccio scoppiando a piangere, liberandomi di tutto il dolore che
ho dentro. Finalmente, ora, posso lasciarmi andare.
Luca mi è stato vicino, mi ha sostenuto e consolato, ma con lui non ho potuto liberarmi completamente, non come prima. Ho dovuto trattenermi per non fargli troppo male.

. . .

Che strana è la vita, questo viaggio verso la Spagna con il mio più grande amico, l'unico a conoscere la mia angoscia e le mie paure invece al rientro con l'amore della mia vita, con lui mi sono sentita
completamente libera di piangere appoggiata al suo petto per tutto il tempo che ne ho avuto bisogno.

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