La cena

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Durante il tragitto ne ho approfittato per avvisare Jacopo, non sarà contento della novità, ma spero possa comprendere.

"Brutte notizie, stasera non possiamo vederci..."

"Ancora straordinari?"

"Più o meno... Riccardo aveva bisogno di un'accompagnatrice per una cena
di lavoro"

"Gloria... lo sai che mi fido di te, ma questa storia mi piace sempre meno. Si sta approfittando del fatto che Luca abbia deciso di non intervenire più, ma io sono pronto a prendere il suo posto."

Già, Luca... ormai mi rivolge appena il buongiorno e visto che da parte mia non ci sono né lamentele né obiezioni alle richieste di Riccardo, ne rimane completamente estraneo. Ma è giusto così è quello che volevo ottenere!

" Stai tranquillo, è tutto sotto controllo, Riccardo è innocuo"

Più o meno!

"Come se non lo conoscessi... però domani sarai tutta per me, lo sai vero?"

"Non potrei chiedere di meglio 😘"

"Mi mancherai stanotte, mio raggio di sole"

E un sorriso ebete si dipinge sul mio volto.

«Hai finito di messaggiare con Nardi?»

Che guastafeste!

Arrivati in via Tortona, capisco che si trattano davvero bene. Al terzo piano del museo d'arte c'è uno dei ristoranti dello chef più stellato d'Italia: Enrico Bartolini.

«Mudec, eh?»

Gli dico con tranquillità e non con fare concitato come se non avessi mai frequentato certi posti.

«Beh il nostro è un palato raffinato, puoi ritenerti fortunata a poter cenare qui, almeno per una volta.»

«Oh, ma questa non è la mia prima volta, sono già stata un paio di volte qui!»

Prendi questa brutto pallone gonfiato! Eh già per una volta posso ringraziare l'avvocato Stefano Corsi, anche lui un pallone gonfiato che, pur di fare colpo su di me, non ha badato a spese!
Mi guarda senza dire nulla mentre ci apprestiamo a entrare.
Arrivata in sala noto al tavolo l'ultima persona che mi sarei mai immaginata di vedere qui e, ora, capisco il senso di tutto, ma la visione peggiore è la figura femminile che lo accompagna!

«Signori, scusate il ritardo!»

«Figliolo... sei perdonato solo per lo splendore che hai accanto.»

Bene, ora ho capito! Sarà un difetto del DNA Ricci. È la prima volta che incontro Ricci padre, un uomo distinto, di bell'aspetto, ma altrettanto altezzoso e sicuro di sé, proprio come il figlio.

«Vi Presento la signorina Mancini. Gloria, lui è mio padre: Giorgio Ricci, i suoi soci con le loro splendide mogli.... mentre Greco e Sonia li conosci già.»

«Buonasera a tutti.»

Questa serata sarà più lunga del previsto. Prendo posto intorno al tavolo e, guarda caso, i posti a noi riservati sono difronte a Luca e Sonia. Cerco con lo sguardo un saluto, un'occhiata, qualunque segnale dal mio amico che non accenna minimamente a spostare il suo sguardo su di me. Al contrario di Sonia che mi guarda male da quando ho messo piede qui.

«Buonasera Riccardo...»

Bene, sono diventata la donna invisibile e non lo sapevo!

Non so nemmeno io quanto tempo sia passato, ma sembrano ore infinite e la tensione che c'è da questo lato del tavolo si può tagliare con un coltello. Ciò che però mi stranisce è come Ricci padre, tratti suo figlio. È freddo, scostante, sembra quasi infastidito eppure Riccardo
non fa altro che parlare quasi a cercare d'impressionarlo.
Per quanto possa trovarlo spocchioso, arrogante, presuntuoso e, ovviamente, stronzo, devo ammettere che nel suo lavoro è davvero bravo. Lui e Luca sono una grande squadra, stanno dando tanto per il nuovo progetto e sono sicura che i risultati non tarderanno ad arrivare.
Luca sembra essere tranquillo, a parte l'impatto iniziale, ha avuto un atteggiamento colloquiale con tutti, tranne con la sottoscritta, ma vederlo sorridere mi fa scaldare il cuore anche se non è con me che sta ridendo.
Naturalmente Sonia non perde occasione per fare la gatta morta! Lo accarezza, ride praticamente a ogni sua parola, non mi pare siamo venuti ad assistere a una puntata di Zelig!
Sia chiaro non è che io sia gelosa, anzi, sarei davvero contenta se Luca trovasse qualcuna che lo faccesse stare bene, qualcuna che accendesse il suo sorriso, qualcuna che volesse stare sempre in sua compagnia... praticamente qualcuna che lo
ami davvero. Ma quella persona non è di certo "Sonia... la do, senza parsimonia!"

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