Invito a cena

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Quanta sofferenza può sopportare un cuore? Quante volte può rompersi e ricomporsi ogni volta? È possibile che, prima o poi, possa tornare a battere all'unisono con quell'amore che si è scelto e si vuole amare per il resto della vita? Io spero di sì, perché lasciare Jacopo lì e correre via è stato davvero doloroso.
Tornare a lavorare e mostrare un'apparente serenità, perché di certo non potevo stare lì e far vedere quanto in realtà stessi soffrendo, non è stato per nulla facile. A lavoro ho avuto poche occasioni per incontrarlo, passa la maggior parte del tempo nel reparto design e, quando capita d'incontrarci, ci guardiamo per qualche secondo, sento come se lui volesse dire qualcosa, mentre io vorrei abbracciarlo e stringermi a lui, ma invece mi limito ad abbassare lo sguardo e passare oltre.
Mi manca, mi manca terribilmente!
La voce che tra noi è finita, naturalmente è circolata in un batter d'occhio e vi lascio immaginare come qui tutte, soprattutto una, siano partite all'attacco. Certo in tutto questo piano assurdo, non avevo messo in considerazione di dover fare i conti con la mia gelosia. Lui rimane sulle sue, di certo non cede a determinate provocazioni, ma la nostra cara Sonia, non perde occasione per dare sfogo al suo repertorio di battute e frecciatine.
Comincia davvero a darmi sui nervi!
Luca è più o meno rimasto lo stesso, almeno in ufficio. Rapporti ridotti al minimo, cerca di non fare trapelare la rabbia che ha nei confronti di Riccardo e nel frattempo lo tiene d'occhio per capire se riesce a trovare qualcosa. Spesso lui e Jacopo si vedono, gli ho chiesto di stargli vicino e lui si è dimostrato davvero un grande amico in questo.
Quanto sono fortunata ad averlo nella mia vita!
Poi c'è Adele, non ho potuto parlare con lei, meno persone sanno e meglio è, però mi dispiace davvero tanto tenerla a distanza. Naturalmente nemmeno lei crede alla balla, "credevo di amarti", quando le ho detto di aver lasciato Jacopo, mi ha tenuto il broncio per un po'.
Certo lavorare assieme l'ha portata ad ammorbidirsi un po'. Ma come posso biasimarla?
Spero di riuscire a recuperare anche con lei!
Infine veniamo a colui che è l'artefice di tutto questo: Mister sono un grandissimo stronzo e ne sono fiero!
Se vi state chiedendo a quali o quanti approcci abbia dovuto cedere, vi rassicuro, da quel bacio a casa sua, non c'è stato nessun altro contatto. Per ora ho solo dovuto acconsentire ad accompagnarlo a colazioni di lavoro, a qualche passaggio a casa e non prenderlo a sberle al minimo contatto.
Questa routine ormai dura da quasi un mese, non sono riuscita a scoprire nulla di rilevante e Luca nemmeno. Si, lo so c'era d'aspettarselo, d'altronde Riccardo è sempre molto preciso e attento le uniche volte che ho percepito qualcosa è stato perché ho origliato e lui non sapeva che
fossi nei paraggi.

"Pronto"

"Mincini, disturbo?"

Oooohhh e tutta questa gentilezza? Ah già! Deve intortarmi e io faccio finta che ci stia riuscendo.

"No Riccardo, dimmi pure."

Si, altra novità, mi ha detto che posso dargli tu, vuole appianare le nostre divergenze, creare un rapporto più disteso e questo potrebbe essere un'inizio. Sì, certo caro Riccardo, tu sei un uomo così gentile e umile, figuriamoci se non ti credo.

"Hai impegni per stasera? Vorrei invitarti a cena."

Eh?

"No, sono libera, ma non so se sia il caso..."

"Perché? Non c'è nulla di male. Io sono un uomo libero, tu sei una donna libera...mi piacerebbe vederci al di fuori dell'ufficio."

Certo non c'è nulla di male, se non fosse che sei un abile stronzo doppiogiochista magari manipolato da un altrettanto stronzo, cinico, bastardo giocatore!

"Dai, non farti pregare. Sarà una cena tranquilla o se preferisci ti porto a ballare. Scegli tu, ma non accetto un no."

"Davvero Riccardo, un conto è per il lavoro, ma così..."

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