Capitolo XXXIX

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Ho appena parcheggiato la mia moto davanti all'ingresso di casa della mia ragazza.

Ancora non mi capacito che lo sia.

Dal giorno del suo compleanno sembro un cerebroleso.

Non faccio che sorride come uno stupido.

Mi beccano a ridacchiare tra me di cose che solo io so.

Oppure mi sorprendono a sospirare senza un motivo apparente.

Insomma, si può seriamente dire che questa bella mora mi ha fritto il cervello.

Sono cotto fino al midollo.

Innamorato da far schifo.

E sono dannatamente felice, come non mi capitava da una vita.

In più anche i rapporti con mio fratello si sono aggiustati grazie a lei.

Annie l'adora e Rose adora la mia sorellina.

I miei genitori la ritengono una grazia mandata dalla divina provvidenza.

La sua famiglia bene o male mi ha accettato.

A parte Claude che è ancora un po' freddo, soprattutto dopo l'ultima volta che ho portato in giro, con la moto, la sua sorellina.

Ma tutto sommato le cose stanno andando perfettamente.

- Principe Christopher? - mi sento chiamare.

Ero immerso nei miei pensieri felici mentre mi crogliolavo al sole.

Mi volto verso chi mi sta chiamando e vedo la cameriera personale di Rose che mi fissa con un sopracciglio alzato.

- Buongiorno. Rose è pronta? - chiedo sorridendo.

- Come? La Principessa è uscita quasi venti minuti fa per aspettervi al cancello. -

Ah, la mia ragazza impaziente!

Eppure... non l'ho vista...

Appare poi, dietro la donna, Josh.

- Ciao Chris. -

Ormai ci diamo del tu come vecchi amici.

- Ciao Jo. -

Ho una leggera ansia.

Devo calmarmi.

Probabilmente Rose vuole farmela pagare per l'ultima volta che io ho spaventato lei.

Ma non è per nulla carino questo scherzo.

Metto il casco sulla testa senza allacciarlo e mi avvio al cancello.

Appena arrivo fermo la moto.

Inizio a cercarla in giro, ma non ce n'è traccia.

La chiamo a squarcia gola, ma non risponde.

Rose, il gioco è bello finché dura poco!
Prendo il cellulare e compongo il suo numero, che ormai so a memoria considerando tutte le volte in cui lo fisso pensando se chiamarla o meno.

Sento la sua suoneria suonare e inizio a girare su me stesso.

Seguo il suono fino a trovarlo.

E dannazione... c'è solo quel fottuto cellulare.

Di Rose non c'è traccia.

Lo raccolgo con le mani tremanti.

Sblocco lo schermo e mi trovo al lettore con una canzone fermata a metà.

Mi si gela il sangue.

Deve essere un incubo.

Non può essere tutto vero!

Cadendo Tra Le Tue BracciaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora