Mi sveglio di soprassalto quando sento un bacio prepotente premere sulle mie labbra.
Julius si tira indietro veloce, prima di ricevere una testata, per il fatto che mi sono alzata a sedere di scatto.
Peccato!
Se non fosse che mi ha colta di sorpresa gli avrei dato di proposito la testata.
- Buongiorno piccola la mia Rosy. - ghigna divertito.
Un brivido violento mi percorre tutto il corpo.
Il ribrezzo nel sentirmi chiamare piccola, per nulla paragonabile al piacere che mi dà Chris quando è lui a chiamarmi così.
Il disgusto di sentirlo aggiungere "mia".
Il disprezzo nel sentirlo usare il mio soprannome.
E in più la voglia di vomitargli in faccia dopo quel bacio, sono tutte emozioni fortissime perché si possa definire "buono" questo giorno.
- Buongiorno? Devo ricordarti che sono stata rapita da te? Dove lo vedi il buongiorno? - sputo acida.
- Ah, che lingua biforcuta. Non mi è mai piaciuta. Ma vedremo di sistemare anche quella, sono paziente. - mi guarda convinto delle sue idee.
Un altro forte brivido mi scuote.
Non voglio passare nemmeno un altro mezzo secondo qui con te!
Ma anche se glielo urlassi non servirebbe a nulla, mica mi libererà.
Lui desidera troppo il trono.
Non c'è spazio per nulla se non per l'avidità, ha un cuore vuoto come lui.
- Ti ho portato la colazione. Sai... volevo farmi perdonare per ieri. Siamo partiti col piede sbagliato. Ma andrà tutto bene. -
Mi viene da ridere sarcastica.
Certo, come no.
Andrà tutto bene quando sarò lontana da te!
E quando sarò tra le braccia del mio ragazzo.
Tralasciando un attimo i miei pensieri di salvezza, non penserà sul serio che io mangi ancora qualcosa portatomi da lui?!
Dopo ieri passo!
- Ora sono così addolorato dall'idea di doverti lasciare, ma devo. - mi osserva con sguardo falsamente rammaricato.
Sussulto.
- Lasciarmi? -
- Sei proprio smemorata. Non ricordi che ti ho detto che questo pomeriggio partiamo?! Devo preparare un paio di cose prima, tra cui ovviamente il cibo. E per questo ora ti lascio. Ma non temere, sarò qui tra meno di un'ora. - mi accarezza i capelli.
Appellandomi a tutta la calma di cui dispongo, cerco di non muovermi a quel gesto.
- Che ore sono? - chiedo invece.
Fuori è ancora piuttosto scuro, ma forse è dovuto alla presenza di tutti quegli alberi.
Julius si guarda l'orologio, ovviamente d'oro, al polso.
- Mm... meno un quarto alle otto. - risponde con calma.
Tanto lui ha tutto il tempo del mondo.
Poi torna a guardare me.
Sorride malizioso.
- Non temere, non starai sola per molto. Tornerò di corsa a farti compagnia. - si lecca, inquietantemente, le labbra.
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Cadendo Tra Le Tue Braccia
RomansaUno sguardo. È bastato un solo sguardo per innamorarmi di te. Forse in realtà ti amavo ancor prima. Ma ero troppo testarda per ammetterlo. Come potevo dopo le tue battute sulla mia goffaggine? So di essere goffa. Sono conosciuta per tutto Sovion pe...