Capitolo IX

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- Pace. -

La Principessa Rose mi stringe la mano sorridendo.

Meno male, dopo la mia ennesima cazzata pensavo mi avrebbe tenuto il muso in eterno.

Questa ragazza ha l'innata dote di mettermi in difficoltà.

È irritante, io non sono mai in difficoltà!

Solo Annie che è nel suo periodo "Perché" mi mette in crisi quotidianamente.

Certo che la Principessa Rose è proprio particolare, altro che io.

Ricordo il giorno in cui ci siamo incontrati.

Nemmeno volevo andare in quel cavolo di castello.

Perché dovevamo riappacificarci? Mica ci stiamo facendo la guerra, quindi anche se non ci parliamo non è un male.

Ho accettato solo perché, avevo sentito, che la Principessa di Saron ha solo un anno in meno di me.

Dialogo meglio con le donzelle, non parlano di discorsi noiosi tipo la politica, come i nobili uomini.

Però, le ragazze egocentiche, sono peggio dei ragazzi che parlano di politica.

Speravo vivamente non fosse una di queste!

Non potevo minimamente sapere cosa mi stava aspettando, anche se avevo sentito molte voci su di lei.

La chiamano La Principessa Goffa o La Principessa Pazza.

Il primo soprannome è dovuto alle sue famose e frequenti cadute, ma non potevo crederci senza prima vederle coi miei occhi.

Il secondo deriva dal suo modo libero di fare le cose, dicono in giro che è un tipino testardo.

Ah, ma questo è comprensibile, anche io detesto essere bacchettato da mattina a sera, che lei abbia il coraggio di impuntarsi è da ammirare. Tutte le ragazze che ho conosciuto fin'ora sono troppo lige all'etichetta.

Mi aspettavo una ragazza interessante. O almeno più curiosa del mio solito giro.

Quando poi ho visto aprirsi la porta del salotto, dove io e mia madre con la Regina, stavamo attendendo la Principessa, ho iniziato a prepararmi psicologicamente.

O meglio, così credevo fino a quando non ho notato lo splendido gatto persiano bianco, che era nella stanza, tagliarle la strada.

La Principessa mi era così atterrata letteralmente tra le braccia.

D'impulso non sono riuscito a trattenere una battuta, finendo per sussurrarla al suo orecchio, se mamma mi avesse sentito mi avrebbe strozzato di certo!

Rimessa in piedi subito dopo, ho potuto constatare bene il suo dolce peso.

"Piccola, come siamo leggere! Dovresti mangiare di più!" non ho potuto non pensare.

Detesto le ragazze che contano le calorie in tutto!

Vedendola ricomporsi mi sono preparato a ricevere la solita sfilza di scuse di rito. Non ho mai capito perché tutte le nobili donne, che fanno una gaffe, debbano sempre giustificarsi, non bastano delle semplici scuse?

Errare è umano, anche se non fanno che stressarci per farci essere sempre perfetti.

Guardando la Principessa mi sono stupito constatando che non aveva ancora proferito parola, strano!

Era totalmente rossa in viso e stava a capo chino.

Dopo un ringraziamento impacciato e rigorosamente a sguardo basso tornò a chiudersi in un pesante silenzio.

Cadendo Tra Le Tue BracciaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora