Capitolo 12

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Can

Stanotte non ho chiuso occhio, ieri sera sul tardi ho ricevuto una chiamata da parte di mia madre in cui oltre chiedermi come stavo mi ha informato sulla accesa discussione tra mio padre e Leyla che ha portato mio padre a in modo assurdo diserederla, e questo solo perché mia sorella a scelto di seguire il cuore e non il volere di nostro padre, che qualche anno ha questa parte non riconosco più... prima che partissi per studiare in Inghilterra era comprensivo affettuoso e sopratutto non ci avrebbe mai obbligato a seguire la sua volontà anziché i nostri cuori e i nostri sogni... invece da quando sono tornato ho trovato un uomo freddo, razionale, dedito solo al lavoro e che non dimostra più un bracciolo d'affetto a nessuno e non riesco a capire cosa in 5anni possa essere accaduto... con questo pensiero mi alzo dal letto e dopo essermi sgranchito le ossa, vado in bagno mi cambio e scende a correre, decido di diregemi verso il lungo mare, respirare un po iodio può solo farmi bene...

Sanem

Ieri sera prima di andare a letto sono scesa in cucina per prendere una bottiglietta d'acqua quando ho visto Assunta e Gennaro parlare in soggiorno, inizialmente avevo deciso di lasciarli tranquilli e dirigermi in cucina, ma quando ho capito che stessero parlando di me, sono tornata indietro e ho ascoltato quelle parole che non avrei voluto sentire... voglio bene ad Assunta lei è stata l'unica presenza materna nella mia vita è le sarò sempre grata per ciò che fatto per me, ma non posso credere che preferisca che non incontri mai i miei veri genitori... a quella frase ho lasciato perdere la bottiglietta e sono scappata in camera mia, scoppiando in un pianto quasi liberatorio... non potendo contare su Concetta ho preso il cellulare e ho chiamato Nonna Anarella lei e la madre di mio padre vive ad Amalfi dove anche noi abbiamo vissuto per un periodo e le voglio molto bene... dopo due secondi mi ha risposto e io le ho raccontato tutto, mi ha tranquillizzata dicendomi che domani mattina avrebbe presto il primo traghetto e mi avrebbe raggiunta e che dovevo stare tranquilla ci avrebbe pensato lei hai miei genitori, con quelle parole mi sono addormentata... il suono della sveglia mi riporta con i piedi per terra, così apro gli occhi e dopo essermi sgranchita mi accordo che sono ancora le sei del mattino, così decido di alzarmi e andare a fare colazione al bar di Ciro mio cugino non intenzione di vedere Assunta e Gennaro non dopo ciò che hanno detto ieri sera... così prendo il cambio pulito corro in bagno in pochi secondi sono pronta, prendo la borsa e il cellulare ed esco  in pochi minuti arrivo sul lungomare dove di prima mattina oltre ad esserci una pace meravigliosa dal suo orizzonte si può scorgere il Nonno Vesuvio come lo chiamo qui ha Napoli... senza accorgermene vado a sbattere contro qualcuno...

Sanem<< ho scusami non ti avevo visto
Can<< tranquilla e tutto apposto
Sanem<< Can sei tu
Can<< Sanem che ci fai qui a quest'ora ??
Sanem<< stavo andando a far colazione al bar di mio cugino Ciro e recuperare così la mia borsa...tu invece che ci fai da queste parti ??
Can<< avevo bisogno di una corsetta mi aiuta a non pensare...
Sanem<< che ne dici se andiamo ha fare colazione offro io ovviamente
Can<< d'accordo ma offro io e più giusto così...
Sanem<< non se ne parla forza andiamo re malvagio
Can<< chi io ??
Sanem<< si tu sai che non si discute hai desideri di una signora
Can<< ma sentila avanti signora dei miei stivali andiamo a far colazione... le dico prendendola d'istinto per mano e dopo aver attraversato la strada entriamo in un bar che su vista da sul lungo mare e ad accoglierci arriva un ragazzo alto, ciuffo alla elvis e piazzato...

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