4.Nessun uomo nasce egoista

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Quella mattina avrei commesso sul serio un omicidio.

«Drew apri questa dannata porta!» l'avevo buttato giù dal letto di forza, perché era già tardi e lui puzzava come se si fosse fatto un bagno a capofitto tra fumo e birra. Ma io dovevo lavarmi e lui era chiuso lì dentro da mezz'ora. Sentii poi il getto d'acqua della vasca scorrere, lui non disse neppure una parola. Al punto che pensai sul serio fosse svenuto in bagno.

«Drew!» spalancai la porta legno bianco con uno scatto. Scrostai la tenda azzurra della vasca e lo vidi.

Lo vidi in pessime condizioni. Ancora assonnato, gli occhi socchiusi e i vestiti zuppi addosso. Non se li era nemmeno levati per lavarsi, ma si era addormentato come se fosse stato in un letto. Mi misi esasperata mano sulla fronte.Più lo guardavo, più sarei scoppiata a ridere per come abbracciava il tubo del doccino e l'acqua gli andava a finire in faccia, e lui se ne stava immobile.

Sospirai rassegnata e spensi il getto d'acqua, prendendo mio cugino per la mano in modo dolce, per farlo alzare senza scivolare, con le gocce che gocciolavano al pavimento. Se il buongiorno si vedeva dal mattino, il mio allora mi aveva già mandato a farmi benedire. Lo presi sotto braccio e lo condussi nella camera di papà, dove gli levai gli abiti bagnati e gliene diedi degli altri asciutti, anche se non erano proprio del suo genere.Vestito e pettinato per bene, lo imboccai persino con uno yogurt e mentre lui si riprendeva dalla sbornia, io finivo di prepararmi truccandomi.

Uscimmo di casa in ritardo. La prima ora era saltata, ci sarebbe solo rimasta la seconda per entrare. L'autobus era vuoto, quindi non appena salimmo su, non avemmo difficoltà nel trovare dei posti liberi ,come invece era successo nei giorni precedenti.Drew non aveva avuto intenzione di riprendere coscienza, infatti sedendosi , socchiuse di nuovo le palpebre per quel poco che aveva cercato di tenerle aperte per camminare e starmi dietro con la mano. Appoggiò la testa sulla mia spalla e incrociò le braccia la petto.

Nel breve tragitto che ci conduceva a scuola, non feci altro che ascoltare la musica e guardare fuori dal finestrino le macchine che passavano, le persone sui marciapiedi e i secondi scorrere nella mia mente, come le lancette di un orologio. Memorizzai tutto. Come scatti di una fotografia;
Una signora anziana che portava il cane a passeggio, due ragazzi che camminavano con delle sigarette ai lati della bocca, una coppia che si teneva per mano e una bambina che saltava sulle spalle del padre in un parchetto all'aria aperta.

E stupidamente mi chiesi cosa avessi fatto di male per non avere quei ricordi con lui. Con mio padre. Perché era sempre stato così distante?Perché non ricevevo mai l'amore che davo e volevo riavere indietro? Non mi aveva mai incoraggiato, mai chiesto realmente come stavo.

Costava così tanto amare una persona? Amare la propria figlia?

Non capivo il perché e il quando avessi riniziato a farmi quelle domande, visto che avevo smesso già molto tempo fa di porle. La risposta la conoscevo già, e a me andava bene così. Io avrei continuato a chiamarlo papà e lui avrebbe continuato a definirmi sua figlia, anche se a parte il sangue, di legami, non ne avevamo nessuno.

Il pugno che avevo stretto fu addolcito dalla mano gentile di Drew che aveva aperto gli occhi e mi aveva guardata corrucciato, con gli occhi semiaperti.

«Non farla più.» dichiarò in un sussurro impastato dal sonno fresco. Tolsi le cuffie dalle orecchie.

«Cosa?»

«Non fare più quell'espressione. Non ti si addice.» alzò un braccio e con il dito mi sollevò gli angoli della bocca.Quando smise di fare pressione sulla mia pelle, però io non smisi di sorridere, perché era un sorriso che proveniva dal cuore.

«E tu non ti conciare mai più in quello stato pietoso.» ribattei scompigliando i suoi capelli come rimprovero. Drew infastidito mugugnò qualcosa sottovoce dal mio gesto. E quando voltai di nuovo lo sguardo fuori dal finestrino, la rabbia e il risentimento che prima avevo provato erano svaniti.

𝟐𝟒 𝐜𝐚𝐫𝐚𝐭𝐢 ||Tom kaulitzDove le storie prendono vita. Scoprilo ora