37.Ora conta tutto ciò

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S K Y

Mi sentivo il cuore scoppiare.
Sentivo lo stomaco sottosopra come se avessi dovuto implodere da un momento all'altro. Eppure stavo bene, non era un sentimento che mi logorava, anzi...

La verità era che Tom mi stava guarendo.
Tom mi stava guarendo con le sue parole, con la sua voce, con i suoi sguardi e mai avrei creduto che varcare i confini nel mondo che stava cadendo a pezzi di un diciassettenne scontroso, mi avrebbe fatto bene. Mai nella mia vita mi ero sentita così viva, così capita. Già, doveva per forza essere così: io e lui ci capivamo nonostante le incomprensioni, nonostante le differenze, solo perché parlavamo la stessa lingua, quella del dolore che ti accorava l'anima e non dava sospiro ai pensieri, attimi di tregua alla mente.

Ero innamorata persa, e questo ormai era scritto sui fili del destino e suoi battiti cardiaci accelerati del mio cuore che scrivevano una sinfonia tutta loro. E più lui mi guardava, più io mi convincevo che era tutta una vita che avevo aspettato quegli occhi che completassero i miei, che potessi usare da specchio per l'aura del mio riflesso. Gli poggiai una mano sul petto, per accettarmi che lui provasse lo stesso.

«Non ho dubbi.» sentenziò sorridendo come mai l'avevo visto farlo.

«Su cosa?» mi accigliai guardandolo con circospezione.

«Che tra di noi due c'è una connessione. Tra i nostri cuori c'è un filo invisibile che ci lega, Sky.»
Mi fissò dritto negli occhi con una tale armonia e spensieratezza, che mi persuasero in una maniera assestante «Io non sono la persona che merita di esserti vicino, lo so benissimo...» allungò una mano lenta in direzione del mio viso, tuttavia rimase a mezz'aria senza mai entrare in contatto con la mia pelle chiara, come se il ricordo di qualcosa di spiacevole lo avesse ferito e fu lì che si morse il labbro e carico di incertezze si allontanò di poco, posando lo sguardo altrove.

«Io e te proveniamo da mondi differenti, eppure il destino ci ha riservato la stessa vista e prospettiva in questa finestra che affaccia sul mondo. Io...Io-» riformulò più volte delle stesse frasi nella sua testa per dare logica a ciò a cui stava pensando «Io non posso guarire il tuo dolore, non posso prenderlo alleggerendo il peso del tuo male...Non posso cancellare i ricordi, né i tuoi, né i miei.» la rassegnazione vagava nella sua voce come una spina affilata.

«Eppure, giuro che ti proteggerò Sky. Ti prometto che nessuno, non dovrai mai più annullarti per nessun altro a questo mondo. Dovrai sempre portare dentro la tua delicatezza, la tua spontaneità e il tuo essere sfacciata. Nessuno dovrà più spegnerti.» la sua sincerità appariva come una corazza forte di candore gentile che mi accarezzava.

«Neanche tu dovrai più spegnerti per nessuno. E se mai qualcosa ti dovesse preoccupare, Tom, io sono qui non me ne vado. Rimango.»

«Rimani?»

«Rimango.» affermai con più sicurezza.

«Sai ci sono tante cose ancora che dovrei dirti di me, cose di cui non vado molto fiero...So che probabilmente vorresti sapere di più riguardo il mio passato, riguardo la mia relazione con Beltrame e su Bill. Ti prometto che un giorno ti racconterò tutto, ora voglio solo dimenticare di essere me stesso per un singolo momento...» reclinò il capo all'indietro e inspirò.

«Voglio solo essere un ragazzo normale.»

«Noi siamo ragazzo normali, Tom e ciò che abbiamo intorno a non essere ordinario.» gli strinsi la mano.

𝟐𝟒 𝐜𝐚𝐫𝐚𝐭𝐢 ||Tom kaulitzDove le storie prendono vita. Scoprilo ora