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Elena


«Ehi.» esclamo, bussando alla porta della camera della mia amica Claire.
Claire alza lo sguardo dal suo portatile, così io le chiedo:
«Possiamo parlare un attimo?»
«Certo.» risponde lei, piuttosto preoccupata, e scrutandomi mentre cammino verso il suo letto.
Odio quando mi guarda in quel modo. Sembra che mi stia esaminando per portarmi in laboratorio a fare un esperimento.
Mi siedo sul letto e Claire mi guarda ancora, aspettando che io dica qualcosa.
«Hai presente Maya ed Amy, le mie cugine?» le chiedo.
«Sì, parli piuttosto spesso di loro. Vivono a Philadelphia, no?» mi chiede lei.
«Sì.»
«E quindi? Cosa c'è? Cosa vuoi dirmi?»
L'ha detto talmente velocemente che sembrava una domanda unica piuttosto che tre diverse.
Spesso parla troppo, proprio il contrario di me. Ma è per questo che la adoro e che siamo amiche. A contrario di me lei parla molto e con lei non mi annoio mai.
«Beh...» inizio a dire io, non sapendo bene come affrontare l'argomento.
«Sono stata due ore al telefono con loro stamattina, e ho anche parlato con i loro genitori.»
«Amy mi ha detto che i suoi genitori si trasferiranno a Washington fra due settimane e che lei non vuole assolutamente andarci, anche perché il suo ragazzo vive qui a New York, e dopo non si vedrebbero praticamente mai. Mentre Maya... beh, diciamo che lei non è mai andata molto d'accordo con sua madre, e ora lei vuole andare a vivere a casa del suo compagno, ma Maya non vuole andarci.» continuo.
«Amy era così preoccupata quando abbiamo parlato al telefono. Non l'ho mai vista o sentita così preoccupata. Lei è sempre così calma e tranquilla. Giuro che non l'ho mai vista così in ventitré anni di vita.» aggiungo.
«Tutto questo per dirmi che...?» mi chiede Claire, ma sono sicura che ha già capito cosa voglio dirle.
«Che ho proposto loro di venire a vivere qui.» rispondo.
Claire distoglie lo sguardo da me e guarda il suo portatile.
Credo che stia pensando che conosce a malapena Maya ed Amy e che le ha viste solo alcune volte quando sono venute qui a trovarmi.
«So che le conosci appena e che le hai viste poche volte, ma voglio loro un bene dell'anima e siamo piuttosto legate. E poi ad agosto inizieranno l'ultimo anno di superiori e l'autunno prossimo cominceranno l'università qui a New York, quindi... anno più anno meno, verrebbero comunque a vivere a New York.» comincio a dire io.
«E poi la camera in più che usano i nostri genitori potrebbero usarla loro.» aggiungo.
«Sì, beh per la camera non ci sarebbero problemi.» dice Claire.
«Quindi cosa ne pensi? Sei d'accordo che vengano a vivere con noi?»
«Sì, a me sta bene. Se tu vuoi loro bene, allora vorrò loro bene anch'io. Per quel poco che le ho conosciute mi stanno simpatiche.» risponde lei, sorridendomi.
«Meno male. Sono contenta che tu sia d'accordo.» le dico io.
E sono davvero felice che lei sia d'accordo che le mie cugine vengano a vivere con noi.
Ora non potrei essere più felice di così. Vivo a New York insieme alla mia amica da un paio d'anni e fra poco arriveranno anche Maya ed Amy. Cos'altro potrei volere di più? A parte un lavoro nell'editoria e... beh, l'amore.
Spero che sia davvero d'accordo e spero che andranno d'accordo, altrimenti non saprei bene cosa fare.
Oddio! E se non andassero d'accordo? Un conto è stare con loro due/tre giorni, un altro è viverci. Potrei perdere le mie cugine. Maya rimarrebbe comunque a Philadelphia, ma Amy no. E Washington quanto disterà da qui? Tre, quattro ore probabilmente. Non la vedrei praticamente mai e lei non vedrebbe quasi mai George, il suo ragazzo.
«Sicura che ti sta bene?» le chiedo, per sicurezza.
«Sì, certo, Elena.»
«Okay.» dico io, tranquillizzandomi, e facendole un leggero sorriso.
Bene, ora non devo pensarci e devo telefonare alle mie cugine e dire loro che possono venire a vivere qui.
Amy sarà così contenta. Lei ama New York e c'è venuta poche volte in diciassette anni di vita.
Maya invece sarà contentissima di vivere con me. Io sono la sua Lenie. Lenie è il soprannome che lei mi ha dato. Mi chiama così praticamente da sempre, da quel che ricordo.

«Allora, hai chiamato le tue cugine?» mi chiede Claire, mentre prepariamo la cena.
«Sì, e sono felicissime di venire a vivere qui.» rispondo, mentre prendo le posate e i bicchieri.
«Quando arrivano?»
«Fra due settimane, quando i genitori di Amy si trasferiranno a Washington.»
«Sarà strano averle qui fisse. Le conosco appena, ma sono sicura che mi troverò bene con loro.» mi dice Claire, mentre lava l'insalata.
«Sì, lo sarà.» concordo io.
«Vediamo se mi ricordo. Maya è la figlia del fratello di tuo padre, giusto?»
«Sì.»
«Mentre Amy è... ?»
«La figlia della cugina di mio padre. Quindi Maya è mia cugina di primo grado, mentre Amy di secondo.» rispondo io.
«Okay okay, ho capito.»
«Vuoi i cetrioli?» mi chiede Claire.
«No, lo sai.»
«Vero. Mi scordo sempre, scusa.»
«Fa niente.» le dico io, sorridendole.
«E non scusarti.» aggiungo.
«Okay.» sorride lei, sparendo dalla cucina.

«Claire, Claire, vieni qui! C'è un film con DiCaprio!» urlo io, mentre sto guardando la tv in sala.
Se c'è una cosa che accomuna me e Claire è sicuramente la passione per Leonardo DiCaprio. È il nostro attore preferito e ci piace sin da quando siamo bambine. Io lo amo dal lontano millenovecentonovantotto, lei dal duemilatré.
«Che film è?» mi chiede lei, sedendosi sul divano accanto a me.
«Prova a prendermi.»
«C'è la scena quando lui bacia l'infermiera.» aggiungo, ridacchiando.
«Oddio, amo quella scena.» ridacchia anche Claire.
«Anch'io.»
«I capelli!» esclama Claire, poco dopo, ridendo.
Rido anch'io, sia per la scena divertente e sia perché ha una risata contagiosa e rumorosa.
«Amo questo film.» esclama lei.
«Anch'io.»

«Sai, Claire, credo che sarà bellissimo avere anche Maya ed Amy qui.» dico io, pochi minuti dopo.
«Beh, posso immaginarlo. Vuoi loro molto bene e poterle vedere tutti i giorni sarà il triplo meglio di vederle ogni tanto.»
«Già.»
«Spero solo che non si comportino come delle ragazzine immature e che non si rovini l'atmosfera che c'è in questa casa.» aggiungo.
I pensieri negativi sulla possibilità che Claire e le mie cugine non vadano d'accordo ritornano nella mia mente, ma sto guardando un film che amo e con il mio attore preferito, quindi non ci penso più.
«Non succederà, Elena, stai tranquilla.» mi tranquillizza Claire.
«La prima cosa non credo succederà, anche perché loro sono mature per la loro età e sono anche delle ragazze tranquille, proprio come noi due, ma la seconda...» affermo io, lasciando la frase in sospeso.
«Andremo d'accordo, vedrai.»
«Lo spero.»
«Sarà così, vedrai.» insiste Claire.
Come può essere così sicura di una cosa che non sa? Okay, ha già conosciuto Maya ed Amy, ma le avrà viste sì e no cinque volte, e sono rimaste qui solo per il weekend. A volte ha delle sensazioni, come una specie di sesto senso che non riesco proprio a capire.
«Non agitarti, Elena, e non pensarci più.»
«Tu pensi troppo, lo sai.» aggiunge.
«Sì, lo so.»
«Vedrai che andremo d'accordo.» mi ripete Claire.
«Okay.»
«Ora godiamoci il film.» dice Claire, e incrocia le gambe, appoggiando le mani sulle cosce.
Io la guardo per un attimo e credo alle sue parole. Andrà bene, dai. Poi mi volto verso la tv.

Welcome to New York (ripubblicazione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora