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Maya


«Vorrei che Elena fosse qui per vedervi.» esclama improvvisamente Claire, entrando in camera mia e di Amy.
Sì, anch'io vorrei che Elena fosse qui, in casa, a vederci preparare per andare al ballo di fine anno, ma non c'è. Un po' per colpa sua, un po' per colpa di Amy, un po' per colpa della sua testardaggine, e un po' per colpa della stupidaggine di Amy.
«Lo vorrei tanto anch'io.» dico, voltandomi verso Claire.
Sono diciassette giorni che Elena non vive più qui, che se n'è andata da Niles, e sono ben diciassette giorni che non parla con Amy. Ma come fa? Come fa a non appoggiare Amy nella sua scelta? Come fa ad andarsene semplicemente, senza affrontare il problema? È pur sempre sua cugina, e la vita è di Amy, non la sua, quindi ne può fare ciò che vuole. Sì, si rovinerà la vita ma è comunque la sua vita.
«Avanti, fatemi vedere come siete belle.» esclama Claire.
Io ed Amy ci voltiamo verso Claire e lei ci fa i complimenti.
Io indosso un abito di pizzo blu senza maniche, più corto davanti e lungo dietro e con la scollatura a v, mentre Amy indosso un lungo abito rosso, con le spalline larghe, la scollatura a cuore, scollato sulla schiena e ai lati.
Stasera c'è il ballo di fine anno, al Grand Hyatt Hotel a Manhattan. Io andrò con Noah, mentre Amy andrà con George ovviamente.
Quando i nostri cavalieri ci vengono a prendere, a bordo di una bellissima limousine nera, dopo esserci fatti fare tantissime foto, salutiamo e abbracciamo Claire, poi usciamo di casa.
Arriviamo alla sala da ballo e tutto è magico stasera.
Siamo ufficialmente al ballo di fine anno, ormai la scuola sta finendo e fra tre settimane ci sarà il diploma, e in autunno io ed Amy inizieremo l'università qui a New York.
Il tempo è volato e me ne sono a malapena resa conto.
«Tutto okay, May?» mi chiede Noah, accanto a me, camminando per la sala.
Noah è elegantissimo stasera. Non l'ho mai visto così elegante da quando lo conosco, e devo dire che sta da Dio, anche se credo stia bene anche con la tuta.
«Sì.» rispondo io.
Mi volto verso Amy e lei sta parlando con George.
Trascorriamo la prima parte della serata a ballare, a bere e a parlare.
Vedo Bryan e vado a salutarlo, e lui mi saluta tranquillamente. Si comporta benissimo con me da quando ha beccato me e suo fratello a letto insieme e ci siamo lasciati da amici. Non è freddo, non è stronzo, non mi evita, non fa battutine, anzi, mi sembra più tranquillo adesso di quando stavamo insieme, e la cosa mi confonde sinceramente.
«Non trovi strano il comportamento di Bryan da quando ci ha beccati insieme?» chiedo a Noah, sorseggiando del punch a bordo pista.
«Sì, in effetti lo trovo strano. Anche con me fa così. È tranquillo, non è incazzato o peggio mi evita. Strano, molto strano.»
«Ho la sensazione che si comporti così quando in realtà lui prova l'opposto di come dà a vedere.» affermo.
«Può essere, sai.»
«Già.» concordo, osservando il mio ex ragazzo ad alcuni metri da me.
Mi passano davanti Amy e George e la pancia di Amy non si nota particolarmente, nonostante sia già in poco più di tre mesi. Anzi, devo dire che praticamente non si nota.
Nessuno a parte me, Elena, Claire, e ovviamente George e la sua famiglia sa della gravidanza. Ora che ci penso non so neanche se l'ha detto ad Ashton, anche se non credo l'abbia fatto. Ultimamente non penso si siano sentiti.
Osservo il palco e noto il dj, che avrà circa una ventina d'anni.
Circa un mese fa Elena mi disse che Niles avrebbe potuto suonare stasera, ma alla fine gli hanno proposto un altro ingaggio più pagato e ha scelto quello.
Se Niles avesse suonato stasera, Elena sarebbe sicuramente venuta per stargli vicino, e ci avrebbe viste. Mi dispiace che non ci abbia visto con i nostri abiti da sera, ma purtroppo è ancora arrabbiata con Amy e delusa da lei, quindi vive ancora da Niles.
Tiro fuori il cellulare dalla borsetta e le mando un messaggio su Whatsapp, con tanto di foto, e gliene mando una anche con Noah e della sala da ballo.
"Sei bellissima, My My!" mi risponde lei, con tanto di emoji con gli occhi a cuore.
"Grazie, Lenie" le rispondo io, con un'emoji con il bacino e una con gli occhi a cuore.
"Noah è elegantissimo" mi scrive lei, con un'emoji con la faccina pervertita.
"Già. Non l'ho mai visto così" e metto anch'io l'emoji con la faccina pervertita.
"Non combinare casini, ok?"
"Certo, mamma Lenie" rispondo, con un'emoji che piange dal ridere e una con l'angioletto.
"Mamma no, eh!" mi scrive lei, con un'emoji arrabbiata.
Le rispondo con un'emoji che piange dal ridere e poi la saluto e le dico che ci sentiamo.
Metto in blocco il cellulare, ma pochi secondi dopo decido di scattare una foto ad Amy e George e la mando ad Elena.
Non ricevo subito risposta, ma quando mi risponde, mi dice semplicemente che è bellissima e che ama il suo vestito.
Non scrive nulla di più e non mette emoji, cosa non da lei.
«Cos'ha detto su Amy e George?» mi domanda Noah.
«Che Amy è bellissima e che ama il suo vestito, ma niente di più. Non ha neanche usato delle emoji e non è da lei. A momenti le usa anche quando è incazzata.»
«Beh, almeno ti ha risposto, dai.»
«Sì, almeno quello.»
Il dj mette un lento e Noah mi invita a ballare, e io accetto subito. Balliamo accanto ad Amy e George, e lei mi sorride.
Mi sto divertendo stasera. È una bella serata e forse mi aspettavo il ballo di fine anno molto più divertente, ma in fondo non è male. Non avevo grosse aspettative sul ballo, ma me lo aspettavo un po' più movimentato, ecco.

Welcome to New York (ripubblicazione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora