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Maya


«Ragazze?» esclama Elena, bussando alla porta della camera che condivido con Amy.
Mi volto verso la porta ed Elena ci chiede:
«Potete scendere in sala, per favore?»
«Sì.» diciamo io ed Amy, e mi alzo dal letto.
Scendiamo le scale insieme ad Elena e in sala c'è già Claire.
«Cosa devi farci vedere, Elena?» chiede Claire.
«Semmai cosa devo farvi sentire.» risponde Elena, e si siede al piano.
Quando Elena è davanti al suo pianoforte tutto diventa più chiaro, tutto sembra più bello.
Ci avviciniamo al piano e lei dice:
«In questi giorni ho provato molte volte questa canzone e ora che l'ho finalmente imparata... beh volevo dedicarvela.»
«Aww.» diciamo tutte e tre contemporaneamente.
Elena mette le mani sulla tastiera del piano ed inizia a suonare.
È pura magia quando suona. È tutto così calmo, così tranquillo. Mi rilasso appena la sento suonare.
Chiude gli occhi per alcuni secondi, e mi chiedo come faccia a suonare senza vedere i tasti, poi inizia a cantare.
Mentre canta riconosco subito la canzone e sorrido a mia cugina.
Quando inizia a cantare il ritornello, Elena alza lo sguardo e ci sorride, cantando e suonando.
«When I'm with you, when I'm with you
I'm standing with an army, I'm standing with an army
When I'm with you, when I'm with you
I'm standing with an army, I'm standing with an army
Continua a suonare e a cantare, ma abbassa lo sguardo.
Quando canta di nuovo il ritornello, ci guarda e noi le sorridiamo.
Questa canzone è bellissima, non ci sono dubbi.
La guardo e mi sto commuovendo. Mi volto un attimo verso Amy e Claire e anche loro hanno gli occhi lucidi.
Elena è bravissima a suonare e ha una bellissima voce.
Quando suona le ultime note alla fine della canzone, io le osservo le dita. Si spostano da un tasto all'altro in una maniera così delicata. Vorrei sapere suonare anch'io il piano come lei.
«Wow!» esclama subito Claire, e va ad abbracciare Elena.
«Grazie. È una canzone bellissima.» aggiunge, mentre la sta abbracciando.
«Claire, ma ti sei commossa.» esclama Elena, quando si stacca da lei.
«Sì.» dice lei, sorridendole e asciugandosi le lacrime.
«Grazie per questa dedica, Lena Lou.» afferma invece Amy, e va ad abbracciare anche lei Elena.
Vado ad abbracciare anch'io mia cugina, e dico:
«Grazie, Lenie.»
E stringo forte le mie cugine.
Quando ci stacchiamo da Elena, io dico:
«Ho riconosciuto subito la canzone, e la amo.»
Elena mi sorride e dice:
«La amo anch'io e ascoltando le parole ho pensato di dedicarvela.»
«Hai fatto benissimo, Lena Lou.» salta su Amy.
«Già.» concorda Claire.
«Sì, hai fatto benissimo, Lenie.» concordo anch'io.
«Venite qui.» ci dice, aprendo le braccia e noi l'abbracciamo di nuovo.

Qualche ora più tardi esco di casa per andare da Bryan.
I suoi genitori sono fuori, quindi mangeremo a casa sua e staremo un po' insieme. Rimarrò da lui a dormire ed è la prima volta che succede in quattro mesi che stiamo insieme.
Mi chiedo se Noah sia a casa o no. Spero proprio di no.
Quando arrivo a casa di Bryan, lui è già nell'ingresso e mi saluta con un bacio.
«Vuoi aspettare a mangiare o ordiniamo le pizze adesso?» mi chiede, mentre gli do il giubbotto, che appende sull'attaccapanni.
«Per me è uguale, Bryan. Che ore sono?»
«Quasi le otto.»
«Allora possiamo ordinarle.»
Mentre Bryan ordina le pizze, gli dico che lo aspetto in camera sua.
Sto per entrare in camera di Bryan, quando sento qualcuno che mi saluta.
Spalanco gli occhi e mi giro.
«Ciao, Noah.»
«Sei sempre qui, eh?» dice, avvicinandosi a me.
«Ma se non venivo dalla settimana scorsa.»
«Mi fa piacere se vieni.» mi dice, fissandomi.
Io non dico niente, ma lo guardo a mia volta.
Dio, se è bello.
«Fa piacere anche a me venire. Visto che i tuoi genitori non ci sono, Bryan mi ha detto di venire, sennò sarebbe venuto lui da me.»
«Meno male che i miei sono fuori allora.»
«Già.»
Ci scrutiamo per alcuni secondi, poi io dico:
«Senti, Noah... volevo parlarti del...»
E proprio appena prima di pronunciare la parola bacio, arriva Bryan, che dice:
«Eccomi qui, tesoro.»
Ci voltiamo entrambi verso di lui, e io esclamo:
«Eccoti. A che ora arrivano le pizze?»
«Fra una mezz'oretta.»
Osservo Bryan entrare in camera sua, poi mi volto verso Noah, poi di nuovo verso il mio ragazzo, e chiedo:
«Resta anche Noah a cena?»
«Sì, purtroppo sì. Aveva un impegno, ma è saltato.» mi risponde Bryan.
«Ah.» dico io, semplicemente, e mi volto verso Noah.

Welcome to New York (ripubblicazione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora