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Amy


Vedo Elena andare incontro a Cameron mentre io messaggio su Whatsapp con George. Si baciano e poi raggiungono la riva.
Io li osservo, sorridendo.
«Come sono carini.» esclama Claire, accanto a me.
«Già.» concordo io.
«Io chiamo Alex, ragazze. A dopo.» esclama Claire, alzandosi e allontanandosi da me e Maya.
«Oggi devono salutarsi.» afferma Maya, guardando anche lei come me Elena e Cameron.
«Già.»
«Stanotte mi è mancata.» confessa lei, voltandosi verso di me.
«Anche a me, però è felice e spensierata. Non ricordo di averla mai vista così.»
«Neanch'io lo ricordo.»
«Mi piace quell'Elena, quella felice e spensierata. Ha ventitré anni, è giusto che lo sia.» aggiunge.
«Già. Però domani torniamo a New York e addio Cameron.» dico io.
«Sì, ma intanto in questi giorni è stata felice.»
«Già.»
«Di cosa avete parlato tu ed Elena l'altra sera? Io e Claire vi abbiamo viste dalla piscina a chiacchierare.» mi chiede Maya, pochi secondi dopo.
«Di... sesso.» dico io, sottovoce.
C'è poco da fare, m'imbarazza molto parlare di sesso. Non so neanche come ho fatto a parlarne con Elena l'altra sera.
«Ah. Quindi ti ha detto del sesso orale?»
«Sì.»
«Ed eri imbarazzata, vero?»
«Sì.»
Le sto rispondendo a monosillabi e senza neanche guardarla in faccia.
«Ho notato la tua faccia quando stamattina ci ha raccontato di aver fatto sesso con Cameron.» esclama Maya.
Perché ne sta continuando a parlare? Mi mette molto a disagio.
«Beh, Elena è adulta, può fare ciò che vuole. Anzi, all'inizio non ha neanche voluto farlo con lui, quindi...» affermo io.
«Già, però ha fatto bene a cambiare idea. In fondo un'occasione così poteva non ricapitarle più.»
«Già.»
Per fortuna Maya smette di parlarne e chiude gli occhi, continuando a prendere il sole.
Per cena io, Maya e Claire andiamo in città, mentre Elena esce con Cameron.
Da quando l'ha conosciuto, cioè sin dal primo giorno di vacanza, non ha fatto altro che passare del tempo con lui.
L'abbiamo vista poco e ci abbiamo parlato poco, ma sono contenta che esca con lui, così si diverte ed è felice. Come ho detto con Maya, non l'ho mai vista così felice e spensierata. Lei è una persona piuttosto seria e composta. È un bene che si sia lasciata andare con lui.
Un po' prima di mezzanotte Elena torna in hotel, trovando me e le ragazze a bordo piscina a chiacchierare.

Sabato mentre siamo in viaggio per tornare a New York, e mentre è Claire a guidare, Elena è nel posto del passeggiero, mentre io e Maya siamo dietro.
«Oddio! È Drag me down!» esclamo io, appena parte la nuova canzone della nostra band preferita alla radio.
Ci mettiamo tutte a cantarla, mentre passiamo per le strade alberate dell'Interstate 95 del South Carolina.
Osservo mia cugina cantare con il braccio destro appoggiato al finestrino aperto.
Il vento le passa fra i capelli e sembra felice, anche se ha salutato Cameron solo ieri sera. Ma in fondo sapeva di dovergli dire addio, quindi non è tanto triste a riguardo.
Smetto di cantare e mi volto verso Maya, e anche lei sta osservando Elena, così smette di cantare.
Maya dà un colpetto sulla spalla di Claire e le dice di smettere di cantare.
Elena è talmente concentrata a cantare che non si accorge che noi abbiamo smesso di cantare con lei e che la stiamo osservando.
Sentiamo la sua voce sopra quella di Niall, Louis, Harry e Liam.
Amo sentirla cantare. Ha una voce bellissima ed è molto intonata.
L'ultima volta che l'ho sentita cantare è stato il giorno che siamo arrivate a New York, mentre Maya suonava la chitarra. Ha cantato "One Last Time" e mi ha fatto venire la pelle d'oca.
Improvvisamente lei si accorge che la sto guardando dallo specchietto, così mi sorride, smettendo subito di cantare. Io le sorrido a mia volta, poi metto le braccia sulle sue spalle e lei mi sorride di nuovo, afferrandomi le mani.
Mi piacciono questi momenti di dolcezza che ha. Lei pensa di non riuscire ad essere dolce, come lo sono io, ma invece si sbaglia, si sbaglia di grosso. A volte lo è più di me e senza sforzarsi troppo.

Quando finalmente arriviamo a casa, togliamo le valigie dalla macchina e dopo averle portate in casa, filiamo a letto. Siamo troppo stanche per fare qualsiasi cosa, disfare le valigie compreso.
Ma prima che Elena sparisca in camera sua io la raggiungo in bagno.
«Mi sei mancata l'altra sera.» le dico, abbracciandola da dietro, mentre si sta lavando i denti.
Lei si ferma e abbassa lo sguardo.
Direi che è stupita di vedermi ancora in piedi e di vedermi qui, abbracciata a lei.
«Anche tu, Amy em.» mi dice.
Io la stringo ancora un po', poi alzo lo guardo e ci guardiamo allo specchio.
Lei mi sorride, poi esclama:
«Vai a letto, dai. Siamo tutte stanchissime.»
«Sì, vado.»
Mi stacco da lei e le do la buonanotte, uscendo poi dal suo bagno.

Welcome to New York (ripubblicazione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora