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Elena


La guardo dormire e sembra una bambina.
Non posso credere che viva qui con me e Claire, e che ci viva anche Amy. Maya ed Amy sono le mie cugine e voglio loro un gran bene. Sono come le sorelle minori che non ho mai avuto, ma che avrei voluto avere.
Sono qui da domenica e mi sembrano già passati mesi, invece sono trascorsi solo tre giorni.
Oggi è il diciassettesimo compleanno di Maya, e io, Claire ed Amy siamo davanti al suo letto, aspettando che lei apra gli occhi. Ho in mano un vassoio con tredici muffin fatti da Claire. Io ed Amy l'abbiamo aiutata, se così si può dire. Diciamo che io non sono brava a cucinare, mentre Claire se la cava, per fortuna.
«Come fa a non sentirci? Abbiamo sghignazzato un sacco di volte.» salta su Claire.
«Non lo so.» rispondo io.
«Ho un'idea.» esclama Amy, avvicinandosi un po' al letto dove dorme Maya.
«Perché è una brava ragazza, perché è una brava ragazza...» inizia a canticchiare.
Io ridacchio e Claire mi guarda, divertita.
«Nessuno lo può negar...» continua Amy.
Sarà anche una vecchia canzoncina, ma ha funzionato, perché Maya ha aperto gli occhi.
«Buongiorno, Maya!» esclamo io, con uno strano tono di allegria nella voce.
Difficilmente sono così allegra per qualcosa che non riguarda me personalmente.
«Buon compleanno.» aggiungo.
Lei alza la testa e guarda i muffin sul vassoio che ho in mano. Così si tira su a sedere e mi chiede:
«Sono muffin quelli?»
«Sì.» rispondo io, avvicinandomi.
«Tanti auguri, Maya.» esclama Claire, sorridendole.
«Auguri, Maya.» dice anche Amy.
«Grazie, ragazze.» ci dice lei, sorridendoci.
«Ma... c'è scritto happy birthday Maya sui muffin.» aggiunge, facendo il labbruccio, mentre io mi siedo sul suo letto con il vassoio in mano.
Ogni muffin contiene una lettera che compone la frase "HAPPY BIRTHDAY MAYA". È un'idea carina che è venuta ad Amy, così l'abbiamo realizzata con una siringa per decorare i dolci.
«Già. È stata un'idea di Amy.» confesso io.
«Aww. Grazie, Amy.» dice Maya, spalancando le braccia, così Amy la raggiunge e l'abbraccia.
Guardo le mie cugine abbracciate e sorrido.
«Comunque... ora sistemati e vieni di sotto che mangiamo questi muffin.» dico io.
«Arrivo!» afferma lei, così io mi alzo e insieme a Claire ed Amy usciamo dalla stanza.

Sono in camera mia quando sento Amy che mi chiama. Poco dopo sbuca sulla soglia della porta con il suo cellulare in mano e mi dice:
«C'è mia mamma al telefono, ti vuole salutare.»
«Passamela, dai.» le dico io, e lei entra in camera.
Mentre parlo al telefono con la mamma di Amy, arriva Maya con in mano il suo portatile e mostra una cosa ad Amy. Si siedono sul mio letto e io le guardo.
Sono così carine, così dolci. Hanno già diciassette anni e fra due mesi inizieranno l'ultimo anno di superiori, e sembra ieri che le ho viste per la prima volta all'età di sei anni.
Osservo per bene Maya. Oggi è il suo diciassettesimo compleanno. Sta diventando una donna, anzi, lo è già da anni, e averla qui sempre, poterle dare dei consigli e parlare con lei ogni volta che voglio mi fa sentire una sorella maggiore più che una cugina.
Fra me e me penso che sia uno spreco che stia in casa il giorno del suo compleanno, e tra l'altro fuori è anche caldo ed è una bella giornata. Io vado al lavoro fino alle otto di stasera, Claire è uscita un'ora fa e tornerà oltre le sette. Avrei tanto voluto stare a casa oggi, ma non potevo chiedere un giorno di permesso solo per stare con le mie cugine. Staremo insieme solo noi tre un altro giorno. Questa nostra avventura è appena iniziata, chissà quanti altri momenti avremo da passare insieme.
Cammino per la stanza mentre parlo con la mamma di Amy, quando vedo una foto nella mia bacheca che non avevo mai visto prima. La guardo meglio e vedo me e Maya che dormiamo. Non ricordo che nessuno mi abbia fatto quella foto, evidentemente sono state Claire ed Amy, o una delle due.
Due minuti dopo saluto la mamma di Amy e ridò il cellulare a mia cugina che saluta sua mamma e chiude la chiamata.
«E questa?» chiedo io, indicando la foto nuova sulla mia bacheca appesa al muro.
«Cosa?» mi chiede Amy, confusa.
«Questa foto. Non l'ho mai vista prima. Chi l'ha fatta?»
«Quale foto?» chiede Maya, curiosa.
«Vieni a vederla.» le dico io.
Maya mi raggiunge davanti alla bacheca e guarda la foto.
«Ma...» inizia a dire.
«Ve l'ho fatta io.» confessa Amy, raggiungendoci.
«Spero non ti dispiaccia, Elena.» aggiunge, quasi impaurita.
Ma cos'ha d'avere paura? Ha fatto una cosa dolcissima. Amo immortalare bei momenti. Lei dovrebbe saperlo bene, visto che ogni volta che ci vediamo faccio almeno duemila foto.
«No, ovvio che no, Amy em.» la rassicuro io, poi l'abbraccio forte.
«Grazie. È una foto dolcissima.» aggiungo.
«Aww, prego.» sussurra lei, fra le mie braccia.
Vorrei stare così tutto il giorno, ma purtroppo devo andare al lavoro.
«Ehi!» esclama Maya, abbracciandoci.
«Ragazze, io devo andare al lavoro.» le avviso, staccandomi da loro.
«Uscite un po', dai. È una bella giornata, fa caldo e oggi è il tuo compleanno, My My.» aggiungo.
«Vedremo dove poter andare.» afferma Amy.
«Potete anche passare a trovarmi, però non state in casa, okay?»
«Sì.» risponde Maya, sorridendomi.
«Stasera ci strafoghiamo di schifezze e ci guardiamo un film tutte insieme, okay?»
«Non vedo l'ora.» dice Amy.
«Scelgo io, però. Oggi è il mio compleanno.» dice invece Maya.
«Okay.» affermo io, con un sorriso, poi le saluto e vado al lavoro.

Quando torno a casa io, Claire e le mie cugine ceniamo, poi prepariamo le schifezze da mangiare in sala, e porto Maya davanti alla nostra collezione di dvd.
«Wow! Sono tantissimi.» esclama lei, come se non avesse mai visto così tanti dvd in vita sua.
«Già. Dai, quale vuoi guardare?»
«Non lo so, ce ne sono così tanti.» dice lei, iniziando a guardare i titoli dei dvd.
Dopo cinque minuti decide di guardare il film The Last Song, tratto dal romanzo di Nicholas Sparks, che anche lei come me adora.
Anche Maya legge molto, proprio come me. Ama i romanzi di Nicholas Sparks, proprio come me, e spesso abbiamo parlato dei romanzi di questo scrittore.
Anch'io scrivo romanzi, ma non sono mai riuscita a pubblicarne uno purtroppo. Ho molta fantasia, e Maya e Claire spesso mi chiedono come riesco a scrivere così tante cose. "Non lo so, scrivo e basta.", rispondo sempre io. Ed è proprio così, perché io scrivo e le idee, le parole, le frasi, vengono fuori da sole. Spesso sto facendo una cosa o sono sovrappensiero e mi viene in mente una bella frase, così me l'appunto sul cellulare o sul computer o su un foglio. Amo scrivere, non ci sono dubbi. Non mi sentirei me stessa se smettessi di farlo. Scrivo anche testi di canzoni, ma non sono mai riuscita a creare una melodia per questi testi, nonostante suono il piano e la chitarra. Mi piacerebbe anche suonare la batteria, ma per ora mi accontento di saper suonare questi due strumenti meravigliosi.

Durante il film Amy e Claire, le emotive del gruppo, scoppiano a piangere, e io le guardo come per dire: okay, è triste, ma l'abbiamo già visto mille volte. Cosa c'è da piangere?
Io non piango mai in presenza d'altri, piango raramente anche quando sono sola. Non sono per niente emotiva, diciamolo, mentre Claire piange vedendo tutti i film tristi e super romantici. Io la guardo e rido, invece. Spesso non essere emotivi ha anche i suoi vantaggi.
Quando il film finisce ci mettiamo a guardare un po' la tv e dopo un'oretta andiamo tutte a letto.

Welcome to New York (ripubblicazione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora