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Maya


Quando mi sveglio la prima domenica di marzo, scendo in cucina, e in soggiorno ci sono Claire ed Amy.
Dopo aver fatto colazione ritorno in camera mia, e passando dal terzo piano, dove c'è la camera di Elena, noto che c'è la porta chiusa.
Strano, perché lei è da Niles e la porta dovrebbe essere aperta.
Busso, ma non mi risponde nessuno, così apro piano la porta ed è completamente buio.
Quando la luce illumina un po' la stanza, vedo Elena a letto, immobile.
Cos'è successo? Perché Elena è a casa, in camera sua, a letto, e al buio? O non sta bene oppure è successo qualcosa con Niles.
La chiamo, ma lei non emette un suono.
Sono quasi le undici ed è strano che sia ancora a letto. Se sta male ha un senso che sia a letto, mentre se sta bene non avrebbe senso, perché sarebbe ancora con Niles.
Ho la terribile sensazione che sia successo qualcosa fra loro e che lei si è messa a letto perché è depressa, come successe a gennaio.
Mi avvicino al suo letto e la richiamo, ma lei continua a non rispondere.
Dopo la terza volta che la chiamo, esco dalla sua camera, chiudendo la porta, e ritorno in soggiorno.
«Avete notato che Elena è a letto?» chiedo a Claire ed Amy, arrivando in soggiorno.
Si voltano entrambe e Claire mi risponde, dicendo:
«No, non l'ho notato.»
«Neanch'io. Cosa ci fa a casa? Non dovrebbe essere con Niles?» risponde invece Amy.
«Già.»
Pochi minuti dopo Claire decide di chiamare Niles e lui le spiega tutto.
Questo sarà un altro momento di depressione e tristezza per Elena, forse peggiore di quello avuto in gennaio. Due mesi fa Niles le ha detto ti amo e lei non l'ha proprio accettato. Ora che anche lei ha capito di amarlo, perché so che è così, anche se non lo ammette, gli dice che nulla è per sempre, che non crede nell'amore, al matrimonio, e che quindi non vuole sposarsi e avere figli.
La conosco e sì, non vuole tutto questo, ma è innamorata di Niles.
Mi chiedo perché faccia così fatica ad essere se stessa e a lasciarsi andare quando ha un ragazzo come Niles accanto.
Spero solo che le starà ancora accanto, com'è successo a gennaio.
Al telefono era arrabbiato e deluso, un po' come due mesi fa, ma stavolta mi è sembrato più arrabbiato.
Io, Claire ed Amy decidiamo di lasciare da sola Elena e dopo pranzo, esco di casa per andare da Bryan.

«Perché ci hai messo così tanto?» mi chiede Bryan, accogliendomi in casa.
Il ciao non usa più?
«Perché Elena sta male. È successo un casino con Niles.» rispondo, togliendomi il giubbotto e mettendolo sull'attaccapanni.
«Oh. E cos'è successo?»
«Hanno... litigato, diciamo. Un gran casino insomma. È una storia lunga.» spiego, mentre raggiungiamo la sala.
«Ciao, Maya!» mi saluta Noah, seduto sul divano.
Non lo vedevo da almeno una settimana e mi fa un certo effetto rivederlo.
«Siediti pure sul divano se vuoi, Maya, io arrivo.» esclama Bryan, sparendo.
Ne approfitto per sedermi accanto a Noah e parlare un po' con lui.
«Come va?» mi chiede lui improvvisamente, facendo zapping e senza neanche guardarmi.
«Bene. Tu?»
«Bene anch'io.»
«Non sapevo che venissi.» afferma.
Perché non si gira a guardarmi?
«Beh, non è colpa mia se non parli con tuo fratello.»
Noah non dice niente, così aggiungo:
«Se mi invitassi, io verrei. Sono ancora un po' confusa per quello che sta succedendo fra noi ultimamente.»
«Beh, Maya, è un mese che non ci baciamo e un mese che è successo...» dice, non finendo neanche la frase, ma so cosa intende dire.
«Già, un mese.» ripeto io.
Vorrei tanto baciarlo in questo momento, ma Bryan potrebbe arrivare da un momento all'altro.
Lo osservo e indosso ha semplicemente una tuta con dei calzini.
«Perché mi fissi?» mi chiede, voltandosi finalmente.
«Perché volevo che mi guardassi.» rispondo.
«Ora ti sto guardando e sei davvero molto carina stasera.» dice, scrutandomi.
Mi avvicino a lui e gli osservo le labbra.
Dio, se è bello.
Ci guardiamo negli occhi nello stesso istante, poi lui apre la bocca e sembra che voglia dire qualcosa, ma avvicina il viso al mio e mi bacia.
Quanto mi era mancato, Dio mio.
Appena sentiamo Bryan parlare dal corridoio, ci stacchiamo l'uno dall'altra, e pochi secondi dopo lui entra in sala.
Sto con Bryan, io e lui a malapena ci tocchiamo, poi ho baciato Noah, Noah ha praticato del sesso orale su di me, e ora ci siamo baciati di nuovo, dopo un mese che non succedeva niente. Dire che sono confusa è un eufemismo, cavolo.

Welcome to New York (ripubblicazione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora