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Elena


Sono passati sei giorni dal matrimonio della zia di Claire, e in questi giorni ho pensato a quello che mi ha detto Amy su me e Drew. "Ho la sensazione che sia più interessata tu a lui che viceversa. Ma forse mi sbaglio.", mi ha detto. E da quando mi è capitato di pensarci, in effetti è vero. Mi sembra di essere più interessata io a lui piuttosto che il contrario. All'inizio però l'ho visto interessato, ma ora non so cosa sia successo.
Lo guardo telefonare per ordinare le pizze e quando si accorge che lo sto fissando, mi fa un sorriso, che io ricambio.
Non so come andrà a finire fra di noi, però a pensarci bene Amy ha ragione. Lui non è interessato a me come io sono interessata a lui.
Mangiamo la pizza guardando la tv e chiacchierando. Drew mi dà la notizia che forse lo prenderanno a lavorare in una casa editrice della città, ma che ha fatto domanda a più di una. Sono felice per lui anche se mi mancherà alla HarperCollins, se dovesse andarsene.

«Allora vuoi vedere Cinquanta sfumature di grigio?» gli chiedo, dopo cena.
«Sì, vediamocelo.» risponde lui.
Vado a prendere la chiavetta USB dalla borsa e poi l'attacco alla tv, e ci vediamo il film.
Durante il film ci baciamo, ridiamo, lo commentiamo e lui commenta la scena di sesso che io amo più di tutte. Quando Christian arriva a casa di Anastasia e la spoglia, le mette il ghiaccio in bocca e sul corpo, e prima di farci sesso le dà uno schiaffo sul culo.
Io sussulto come la prima volta che l'ho visto al cinema, e vederlo con Drew al mio fianco fa ancora più effetto.
Ma come per il nostro rapporto, noto che sono più interessata io al film di lui.

«Allora, come ti è sembrato?» gli chiedo io, una volta finito il film.
«Non male. Pensavo peggio sinceramente.»
«Sapevo ti sarebbe piaciuto.» affermo io, poi lo bacio.
«Forse dovremmo stoppare il film e togliere la chiavetta dalla tv, non credi?» mi chiede lui, mentre gli sto baciando il viso.
«Dopo, Drew, dopo.» gli dico io, per poi baciarlo in bocca.
«Dai, Elena, fammi alzare che stoppo il film e tolgo la chiavetta.» insiste lui, quando stacco le mie labbra dalle sue.
Prende il telecomando, stoppa il film e poi si alza e toglie la chiavetta dalla tv.
Cos'è tutta questa urgenza di farlo? Sembra che preferisca stoppare il film e togliere la chiavetta dalla tv piuttosto che baciarmi.
Lo osservo e gli domando:
«Drew, c'è qualcosa che non va? Ultimamente sei strano.»
«In che senso?» mi chiede, voltandosi e guardandomi.
«Sei più distaccato rispetto all'inizio. Voglio dire, quando abbiamo iniziato ad uscire e i giorni successivi eri molto preso da noi due, ma è da un po' che ti vedo... distante.»
«Al matrimonio, ad esempio.» aggiungo.
«Non è vero, Elena. Ma... sto provando a dimenticarla. Sto provando a pensare ad altro, a pensare solo a me, a te e a me e te insieme. Ci sto provando, cerca di capire.» mi risponde lui.
Temo che questa conversazione ci porterà solo a litigare, ma voglio continuarla. Ne ho bisogno per capirci qualcosa, perché non mi sento sicura di quello che abbiamo noi due al momento. All'inizio sì, ma ultimamente per niente.
«Ma abbiamo fatto sesso.» dico io, per fargli notare che si è lasciato andare.
«Lo so, ma non è stato sufficiente per dimenticarla completamente.» mi informa lui.
Lo immaginavo, a dire la verità. L'ho capito, a dire la verità.
«Lo immaginavo.» dico semplicemente.
Mi avvicino a lui e gli dico:
«Vorrei che ti lasciassi andare più spesso e che la dimenticassi davvero, ma so che per te non è facile.»
«Già.»
Gli accarezzo il viso, mentre lui è girato da una parte e ha lo sguardo in basso.
Poco dopo si gira e mi sorride, poi mi prende la mano e mi bacia.
Andiamo in camera sua e iniziamo a spogliarci. Prima con calma, poi con foga, tanto che in quattro e quattr'otto lui è dentro di me e stiamo facendo sesso.
Non c'era la passione che c'è stata la prima volta e le altre prime volte, però mi è piaciuto comunque.
Quando ci stiamo rivestendo, mi avvicino a lui e gli dico:
«Vedi che sei vuoi riesci a lasciarti andare?»
«Lo so, ma non è facile.»
«Lo so.» gli dico, dandogli un bacio veloce.
«Posso chiederti una cosa?» gli domando, mentre mi sto mettendo il maglione.
«Sì.»
«Volevo fare un po' di preliminari, e pensavo anche tu, ma in poco tempo stavamo già scopando. Perché hai voluto fare così di fretta?»
Ho preferito togliermi il dubbio piuttosto che tenermelo dentro.
Non risponde, ma capisco perché sta zitto.
«Drew?»
Si china a raccogliere la maglia e se la mette, in silenzio.
«Non sei obbligato a continuare questa... storia con me se non te la senti.»
«Elena...»
«Sì?» dico, avvicinandomi a lui.
Voglio che parli chiaro, che dica le cose come stanno.
È sempre stato così con lui, sono sempre stata nella fase del non lo so. A volte pensavo volesse essere solo mio amico, altre qualcosa di più. E da quando siamo usciti insieme la prima volta e ci siamo baciati, a volte pensavo ci fosse dentro quanto me, altre di meno.
Prima abbiamo fatto sesso e poco prima stavamo discutendo.
È sempre tutto contorto con lui e non ci capisco mai niente.
«Io non so cosa pensi di questa nostra... storia, diciamo, ma credo che dobbiamo andarci molto piano, perché penso ancora alla mia ex. Sarà molto difficile dimenticarla. Mi dispiace dirtelo, ma è così.» confessa lui.
Beh, ne avevo quasi la certezza, ma speravo che non fosse davvero così.
«Lo immaginavo.» dico semplicemente.
«Ma spero che non vedi lei al posto mio quando facciamo sesso.» aggiungo.
È un dubbio che ho dalla prima volta che l'abbiamo fatto.
«No, quello no, ma la penso ancora. Magari non quando siamo insieme, però la penso ancora.»
Per fortuna, ma spero sia sincero.
«Lo so e lo immaginavo.» affermo.
«Però voglio sapere cos'hai intenzione di fare. Vuoi continuare a provare a stare con me? Vuoi smettere di provarci? O cosa?» aggiungo.
Sinceramente ora come ora penso che sarebbe meglio finirla qui, perché è assurdo stare con un ragazzo che pensa ancora alla sua ex. Se la dimenticherà potremmo riprovarci, altrimenti rimaniamo amici.
Non risponde subito, ma qualche secondo dopo dice:
«Sinceramente non lo so, Elena. Io davvero ti voglio bene e tengo molto a te, anche come amica, ma te l'ho detto che penso ancora a lei.»
Mi dice cose che già so. Voglio sapere quelle che non so e che mi chiedo.
«Il fatto che tu non lo sappia la dice lunga.»
«E tu cos'hai intenzione di fare? Te lo chiedo perché alla fine siamo in due in questa storia. Voglio sapere cosa pensi anche tu.» mi chiede lui.
E gli dico le stesse cose che penso.
«Non hai tutti i torti a pensarla così, hai ragione.»
Lo guardo per un po', poi esclamo:
«Sai, Drew, pensavo davvero di poter avere un futuro con te. Pensavo che l'avresti dimenticata e che avremmo potuto stare insieme davvero. Pensavo che mi sarei potuta davvero innamorare finalmente.»
«Cosa vuol dire amare? Ci ho pensato in questi ventitré anni, e non sono riuscita a darmi una risposta. Non ho saputo rispondere ad una delle domande più difficili da rispondere. E sai perché? Perché non so la risposta. Non so cosa voglia dire, non so come ci si sente ad essere innamorati, e non credo lo scoprirò mai.» aggiungo.
Ed è triste che sia così, ma ho capito che quasi sicuramente non avremmo un futuro come fidanzati io e Drew.
«Sto davvero bene con te, ma è inutile provare a stare con qualcuno che pensa ancora a qualcun altro. Almeno ci ho provato, ma credo sia meglio smettere.» concludo.
«Troverai qualcuno d'amare e che ti ami, Elena. Vedrai.» dice lui.
«E, sì, hai ragione. È inutile provare a stare con qualcuno che pensa ancora a qualcun altro.» aggiunge.
«Quindi vuoi finirla qui? Sei sicura?»
«Sì.» rispondo semplicemente.
Ed è quello che penso, perché mi sono stancata di correre dietro a qualcuno che non mi corre dietro. Non ha fatto molti sforzi. Forse per lui era solo attrazione fisica, ed è per questo che abbiamo fatto sesso.
Continuiamo a parlare per una decina di minuti, poi ci abbracciamo e io torno a casa.

«Elena? Cosa ci fai già a casa?» mi chiede Maya, seduta sul divano, appena entro in casa.
Non rispondo, mentre mi tolgo il giubbotto e la sciarpa e li metto sull'attaccapanni vicino all'entrata.
Maya mi guarda, aspettandosi una risposta, ma io salgo le scale e lei mi segue.
«Elena?» insiste lei.
Entro in camera mia e mi chiede:
«Elena, è successo qualcosa?»
«Sì.» rispondo semplicemente io.
Sembra che oggi abbia finito le parole da dire.
«E cosa?»
«Io e Drew ci siamo lasciati. Cioè, in realtà neanche stavamo insieme, ma hai capito.»
Appoggio la borsa sulla poltrona vicino alla finestra e lei dice:
«Mi dispiace.»
«Anche a me, ma in fondo è meglio così.» le spiego, guardandola per un attimo, per poi raggiungere la finestra.
«Lui non è interessato a me come io sono interessata a lui. Amy aveva ragione e non so come ho fatto a non accorgermene prima. Me l'ha detto al matrimonio della zia di Claire e da domenica ci ho pensato spesso. Stasera abbiamo messo le cose in chiaro e abbiamo deciso, anzi ho deciso più io di lui, che è meglio smettere di provare a stare insieme.» aggiungo.
«Amy ne ha parlato anche con me.» mi dice Maya.
«Sei arrabbiata? Molto dispiaciuta? Ferita? Delusa? O cosa?» aggiunge, avvicinandosi a me.
«Arrabbiata no, non è colpa di nessuno se lui ha ancora in testa l'ex. Dispiaciuta sì, un po', perché pensavo che avremmo avuto un futuro insieme. Delusa anche, ma è meglio così. Più che altro per me, perché io continuavo a stargli dietro, pensando solo a lui, ma lui pensa ancora a lei.»
«E al lavoro come farete? Voglio dire, continuerete ad essere amici?»
«Sinceramente non lo so. Anzi, forse lui se ne andrà perché lo chiameranno per un lavoro in un'altra casa editrice.»
«Tu cosa vorresti che succedesse?»
«Sinceramente non lo so, Maya. Con lui non so e non ho mai saputo niente.»
«Allora è un bene che non provate più ad essere più che amici. Mi sa che ti ha fatto più bene che male.» esclama lei.
«Già.» concordo.
«Pensavo che mi sarei finalmente innamorata.» aggiungo.
«Succederà.» mi rassicura lei.
«Speriamo. Penso che succederà prima a te che a me.»
«Probabile, ma t'innamorerai anche tu, vedrai.»
Improvvisamente mi abbraccia e io non me l'aspettavo, però la stringo a me.

Verso l'una arriva Amy, e io e Maya ci spaventiamo quando spunta sulla soglia della porta di camera mia.
Stavamo parlando sul mio letto e neanche ci siamo accorte del suo arrivo, nonostante ci fosse silenzio.
«Cosa ci fate qui?» ci chiede lei.
«Stiamo parlando.» le risponde Maya.
«Di cosa?» chiede Amy.
«Io e Drew... ci siamo lasciati.» salto su io, e mimo le virgolette quando dico lasciati.
«Davvero?» domanda Amy, raggiungendoci sul letto.
«Sì, stasera.»
Le spiego tutto e lei non è poi così sorpresa, e la capisco, perché so cosa pensa.
Chiacchieriamo per un'oretta e verso le due arriva Claire e spiego tutto anche a lei.
Rimaniamo sul mio letto a parlare fino alle quattro e poi andiamo a letto.
Mi dicono di non preoccuparmi troppo, di non pensarci troppo, di non arrabbiarmi e di non piangere perché non ne vale la pena, e tante altre cose.
Sinceramente non so neanche se mi va di piangere. Ho deciso io più che altro di finirla. Ho aperto gli occhi e ho detto basta, una volta per tutte. E non me ne pento. Affatto.
Quando mi metto a letto definitivamente, sorrido fra me e me.
Mi sento libera ora. Non ho più bisogno di provare a stare con lui, di provare a fargli dimenticare la sua ex, che a quanto pare non vuole dimenticare, e non ho più bisogno di correre dietro a qualcuno che va indietro invece di andare avanti.

Welcome to New York (ripubblicazione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora