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Elena


«Ti stai facendo bella per Cameron, eh?» mi chiede improvvisamente Claire, sulla soglia della porta del bagno.
«No.» le rispondo io, girandomi per un attimo verso di lei.
Poi mi rivolto verso lo specchio e mentre continuo a mettermi il mascara, le dico:
«Sto solo cercando di... essere presentabile.»
«Sì sì, come no. Non pensi che il tuo top sia un po' troppo... presentabile?»
«Cos'ha che non va il mio top?» le chiedo, osservandomi allo specchio.
«Sei praticamente nuda.» mi fa notare lei.
«Lo so. Ma qual è il problema? È estate ed è caldo. Poi questa è Miami.» affermo io, voltandomi per guardarla.
«Vuoi fare colpo puntando sulle tette, eh?»
«Forse.» rispondo io, e mi do l'ultima passata di mascara.
«Comunque stai benissimo.» urla lei, dopo esserne andata.
«Grazie.» urlo io.
«Wow!» sento dire.
Mi volto e vedo Maya sulla soglia della porta del bagno.
Mi squadra dalla testa ai piedi e poi dice:
«Stai benissimo, e sei bellissima.»
«Grazie, My My, lo sei anche tu.» le dico io, avvicinandomi a lei.
Le accarezzo i lunghi capelli biondo cenere e guardandola con dolcezza, le dico:
«Vedrai che stasera farai colpo su qualcuno.»
«Non come tu farai colpo su Cameron. Anzi, l'hai già colpito.» mi dice lei.
«Spero che faccia un altro tipo di colpo.» dico io, velocemente.
Maya mi guarda e scoppiamo a ridere entrambe, poi aggiungo:
«Comunque l'importante è fare colpo, My My.»
«Vorrei avere le tue tette, Elena.» afferma lei, pochi secondi dopo.
«Sei bellissima anche con la tua seconda, My My. Non sono le tette grandi a rendere bella e sexy una donna. E poi potrebbero crescerti ancora, non si sa mai.»
«Speriamo.»
Io le sorrido e lei mi sorride a sua volta.
Dieci minuti dopo siamo in macchina per raggiungere la casa di Cameron.

Quando entriamo in casa di Cameron ci guardiamo intorno.
C'è tantissima gente, molta di più rispetto a quella che c'era alla festa sulla spiaggia che abbiamo organizzato il quattro luglio, negli Hamptons.
Questa casa è così grande e spaziosa, e ha i pavimenti in marmo e i soffitti in legno. Non ho mai visto una casa così grande e bella.
Mentre giriamo per la casa noto un pianoforte in un angolo di una stanza, e proprio mentre lo sto osservando sento una voce che dice:
«Vuoi suonarlo?»
Mi guardo intorno e vedo Cameron che sta arrivando verso di noi.
Purtroppo stavolta ha una maglietta addosso, ma ha sempre un costume a boxer.
Lui mi guarda e mi sorride, ed esclama:
«Benvenuta in casa mia. Anzi, benvenute in casa mia, ragazze.»
«Ciao, Maya.» aggiunge.
«Ciao.» lo saluta lei, timidamente.
«E voi due chi siete?» chiede lui, rivolgendosi a Claire ed Amy.
Loro si presentano e stringono la mano a Cameron.
«Hai una bellissima casa.» salta su Claire.
«Grazie.» dice Cameron.
«Noi ci prendiamo qualcosa da bere, Elena.» esclama Claire, e un attimo dopo si allontana da me e Cameron insieme alle mie cugine.
«Allora, vuoi suonarlo?» mi richiede Cameron.
«Volentieri, ma ora no. C'è troppo rumore e non sentiresti niente.» gli rispondo io.
«Allora domani sera torna qui così potrò sentirti suonare.»
«Volentieri.» gli dico io, facendogli un gran sorriso.
«Dai, vieni che ti faccio vedere la casa.» esclama lui, e mi mette un braccio intorno alla vita.
Abbasso lo sguardo e sorrido vedendo il suo braccio vicino al mio fondoschiena.
Se mi toccasse il sedere non credo che gli toglierei la mano.
Giriamo per la casa e quando siamo finalmente in giardino rimango a bocca aperta. Questo posto è esotico, tropicale. Ci sono tantissime palme e la piscina è fantastica. Accanto ad essa ce n'è un'altra che conterrà sì e no trenta centimetri d'acqua, dove c'è un tavolo in marmo con tanto di panche attaccate al fondale. Lì seduti ci sono ragazzi e ragazze che giocano a strip poker.
«Wow! Casa tua è davvero bella. Vivi con i tuoi?» gli chiedo io.
«Sì, e i miei due fratelli.»
«E dove sono ora i tuoi?»
«Fuori città.»
«E tu con chi vivi a New York, invece?» aggiunge.
«Con Claire, Maya ed Amy.»
«Ah, wow.»
Cameron mi guarda, senza dire niente, poi mi chiede:
«Vuoi qualcosa da bere?»
«Sì, volentieri.»
«Vieni con me che poi ti mostro il resto della casa.»
Seguo Cameron dentro casa e intanto guardo se vedo Claire e le mie cugine.
«E infine questa... è la mia camera.» esclama Cameron, entrando in una stanza piuttosto disordinata, pochi minuti dopo.
«Mi dicono che sei una persona ordinata.» scherzo io.
Lui ride e mi guarda, per poi sorridermi.
«Ma dove sono i tuoi fratelli?» gli chiedo io, curiosa come sempre.
«Qui alla festa.»
«Ah. E quanti anni hanno?»
«Diciotto e ventiquattro.»
Chiacchieriamo per un po' in camera sua, poi torniamo in mezzo alla folla.
Quando torniamo in giardino finalmente vedo Claire e le mie cugine, così mi fermo a parlare con loro mentre Cameron si allontana.
Lo guardo andare via, poi mi giro verso di loro ed esclamo:
«Sembra che non abbia tette. Non me le ha neanche guardate. O almeno io non gliel'ho visto fare.»
«Le avrà guardate, Elena, vedrai.» mi dice Claire.
«Speriamo.» affermo.
«Allora... come vi sembra?» aggiungo.
«A me non piace tanto.» risponde Claire.
Immaginavo che non sarebbe piaciuto neanche a lei. Di quello che pensa Amy invece non saprei.
«Non è brutto, dai.» risponde invece Amy.
«Già.» concordo io.
Mezz'ora dopo io e le ragazze stiamo ballando insieme ad altre persone. Cameron mi vede e mi sorride. Io gli sorrido e lui mi raggiunge.
«Che ne pensi del dj?» mi chiede, davanti a me.
«È bravo.»
«È mio fratello.»
«Davvero?» gli chiedo io, spalancando gli occhi.
Prima guardo lui e poi suo fratello. Non si assomigliano per niente, non avrei mai detto che sono fratelli.
«Sì. Fa il dj come hobby.»
«Wow! Digli da parte mia che è bravo.»
«Glielo dirò.»
Poco dopo, mentre io e Cameron balliamo "Talk Dirty" di Jason Derulo feat. 2 Chainz, lui mi squadra dalla testa ai piedi.
Sento i suoi occhi addosso e li sento sulla mia scollatura.
Ho messo questo top scollato apposta per farmi guardare da lui e ha funzionato. Forse non l'ho notato prima, ma evidentemente mi aveva già guardato.
Io lo guardo negli occhi e ha la bocca leggermente aperta, mentre continua a fissarmi.
Una ciocca di capelli gli è caduta sulla fronte e gli tocca il sopracciglio.
Dio, è davvero sexy.
Ballerei fino a stancarmi con lui. Non ballo quasi mai con nessuno, ma solitamente è perché non mi piacciono i ragazzi che me lo chiedono, oppure perché non conoscendoli non riesco a ballarci.
Vorrei tanto rimettergli a posto quella ciocca di capelli e poi baciarlo.
Ci guardiamo per buona parte della canzone, poi lui mi dice qualcosa che mi fa ridere e io ridacchio. Lui ridacchia con me, poi inizia un'altra canzone.

«Non sapevo fumassi.» esclamo io, trovando finalmente Cameron dopo averlo cercato per tutta casa.
L'ho cercato perché voglio dirgli che io e le ragazze stiamo andando via e finalmente l'ho trovato, sulla panchina davanti al suo giardino, seduto su una delle quattro sedie da esterno.
«Ne vuoi una?» mi chiede lui.
«No, grazie.»
«Io e le ragazze stiamo andando via.» aggiungo.
Dio, quant'è sexy mentre fuma.
Ha due ciocche di capelli sulla fronte e la sigaretta fra le labbra. Ammetto che non vorrei andarmene, ma sono quasi le quattro del mattino e Maya ed Amy vogliono andarsene.
«Allora domani sera torni qui?» mi chiede lui.
«Sì. A che ora vuoi che venga?»
Magari potesse farmi venire in un altro modo.
«Domani pomeriggio ci vediamo in spiaggia così ne parliamo, okay?»
«Sì.» dico io, sorridendogli.
«Siediti, dai.»
«Okay, ma solo cinque minuti.» dico io, sedendomi sulla sedia accanto a lui.
«Cinque minuti, sì.» ripete lui.
«Allora, ti sei divertita stasera?» mi chiede, guardandomi con quella dannata sigaretta in bocca.
Come vorrei essere io quella sigaretta.
Gliela fisso, poi senza neanche guardarlo negli occhi, dico:
«Sì, molto.»
«Meno male.»
Lui mi guarda, poi mette una mano sotto il mio mento e mi fa alzare lo sguardo. Ci guardiamo negli occhi, poi mi chiede:
«Sicura che non vuoi fumare?»
«Sicura.» rispondo io.
Cameron si toglie la sigaretta dalla bocca e si avvicina a me, non togliendomi gli occhi di dosso e guardandomi la scollatura.
Quando è a pochi centimetri dal mio viso ansima e sento il fumo che è appena uscito dalla sua bocca, poi mi bacia.
Nonostante io odi il sapore del fumo non mi staccherei mai dalla sua bocca.
Mentre ci baciamo infila le dita fra i miei capelli, poi me li tira, così io tiro indietro la testa. Ci stacchiamo per un attimo, poi riprende a baciarmi.
Dio mio! Come vorrei restare qui e fare tutto quello che mi è passato per la testa per tutta la sera.
«Sei fantastica, Elena. E questa scollatura...» mi dice lui ansimando dopo essersi staccato dalle mie labbra.
«Ci vediamo domani, cioè oggi.» esclamo io, alzandomi.
«Buonanotte.» aggiungo.
«Notte.» dice lui, e io me ne vado.

Welcome to New York (ripubblicazione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora