Capitolo 24 - MALINCONIA

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Anajise, stava per essere aggredita, dal duca - suo marito-.
Ma lo interrompe Corinne, entrando nella stanza appena in tempo.
Accedendo, la donna rimane disgustata, da ciò che gli si apre alla vista.
Il vecchio duca che cerca di possedere Anajise sopra un tappeto, sul pavimento.
Con un espediente, lo fa allontanare dalla giovane moglie e gli fa bere la tisana con il sonnifero.

Subito dopo aver svuotato la tazza,
l' uomo cade in un sonno profondo, stravaccato sulla poltrona.
« Et voilà madame! Il vecchio duca è crollato e voi potete andare a distendervi tranquillamente nel lettone, senza il timore che possa raggiungervi!» esclama Corinne.
« Grazie! Grazie, dal profondo del mio cuore, Corinne! Se non mi foste amica, sarei sola e quest' ora... e il duca avrebbe... Rabbrividisco al solo pensiero!» dichiara Anajise.

« Non ho fatto niente, duch... Anajise! Andate a riposare adesso» imbarazzata declama.
Buonanotte Corinne!»
« Buonanotte a voi, Anajise!»
Mentre la giovane duchessa, si dirige ai suoi appartamenti, con il candeliere in mano per illuminarne il percorso. Corinne, imbocca il corridoio per portarsi fuori in cortile.
Avanza, furtivamente. Nel cuore della notte, aggirandosi fra le scuderie.

Quando giunge davanti alla porta della stalla, prima di entrare, rivolge un ultimo sguardo all' esterno. Accertandosi che in giro non ci sia nessuno.
Accede, richiudendo la grande porta di legno, alle spalle.
Improvvisamente, piomba di getto fra le braccia di un giovane uomo, che la attendeva.
« Amore mio! Non ce la facevo più! Ti desidero da tutta una giornata!»

Le parole adesso non servono, regna il silenzio, solo il rumore di baci veloci, del brusìo che emette la stoffa delle loro vesti, tolti in fretta.
Riecheggia in quel fienile, il loro respiro ansante, bramoso di desiderio...
Due giovani corpi nudi, si abbandonano all' amore, sulla paglia dorata.
Due giovani anime, che uniscono i loro respiri, come fossero uno solo.
Arti che si muovono sinuosi, mani che accarezzano, bocche che si cercano.

In quell' attimo fuggente, tutto scompare, ci sono solo loro due e i raggi della luna, che penetrando da una piccola finestra della stalla, illumina i loro corpi avvinghiati, l' uno all' altra.
Appagati, ma malinconici, gli occhi castani di lei, immersi in quelli color cielo, di lui, penetranti; fin nel profondo dell' anima.

Le loro mani si toccano, le dita scivolano tra di esse, intrecciandosi.
« Vorrei, che il tempo si fermasse adesso! Per poter rimanere così, fra le tue braccia, eternamente. Ti amo tanto Marcel!» dichiara Corinne.
« Ti amo tanto anche io, Corinne! Vorrei averti sempre con me! Gridare al mondo che sei mia!» esclama il giovane.

« Devi avere pazienza, amore mio! Non appena avremo il denaro necessario, andremo via di qui! Anche se...» enuncia intristita.
« Anche se ?... Che succede Corinne, forse non mi ami abbastanza?» la interroga Marcèl, ansioso.
« Ma come ti viene in mente una cosa del genere Marcèl! Tu sei tutto per me! Non potrei vivere senza di te! » dichiara risentita.

« Perdonami amore mio, e che muoio di gelosia, ogni volta che vedo qualcuno degli inservienti, che si avvicinano a te. Anche se tu sai come tenerli a distanza!» annuncia, stringendo i pugni, roso dalla gelosia.
« Volevo dire prima, che mi dispiace per Anajise! »
« Anajise? E chi sarebbe?!» chiede incuriosito l' uomo.

« La duchessa! La giovane moglie del duca!»
« Ahh! Il maiale si è sposato? E se le è scelta, pure giovane!»
« Senza di me come farà a farlo addormentare!»
« Scusami?»
« Vedi, la giovane duchessa, non desidera assolvere ai suoi doveri coniugali, quindi lo addormentiamo!»
« Non è un problema tuo, Corinne. Lascia che se la sbrighi da sola!»

« Povera ragazza! Non me la sento di lasciarla sola! È così giovane. Scommetto che è stata costretta a sposarlo!»
« Volete fargli credere di aver consumato il matrimonio, non è così? »
Corinne lo fissa silente. Ma Marcèl, ribadisce:

« Ascolta tesoro, anche se sei riuscita a somministrargli il sonnifero adesso, chi ti dice che voglia prendere la tisana ogni sera! E se gli dovesse venire qualche dubbio sull' aver copulato con la moglie?"
Cosa farai? Prima o dopo... succederà! Non puoi proteggerla per sempre! »
« Sì è vero! Ma finchè posso aiutarla lo farò, io non la abbandonerò! Adesso è meglio che vada!» afferma mentre si riveste in fretta.

In seguito, posa la sua mano sul viso del suo amante, un bacio fugace e via!
« A domani notte, amore mio!»
« A domani amore! Ti amo » esclama mentre le loro mani scivolano lentamente fino a non toccarsi più.
Corinne, si porta all' esterno e sempre guardandosi intorno, accede nel palazzo ducale, ritornando nella sua stanza.

Svestendosi, per infilarsi la camicia da notte, la sua mente viene occupata da un solo pensiero:
« Io ti amo Marcèl! Ma non posso e non voglio, abbandonare Anajise al suo destino! Spero tu possa capirmi! »
Successivamente, percorre il corridoio, giungendo alla camera da letto di Anajise. Bussa piano, credendo che stia dormendo. Ma la giovane, le appare davanti, prima ancora che lei possa ribussare.

« Anajise! Dobbiamo spostare il duca dalla poltrona, per metterlo a letto!»
Proclama a voce bassa, per non svegliare gli altri domestici.
« Sì, andiamo!»
Le due donne, spostano l' anziano con fatica, lo afferrano per i piedi, fino a trascinarlo per tutto il tragitto.
Ansanti per lo sforzo, giungono nella camera da letto. Lo portano all' interno, per poi sollevarlo e metterlo dentro il letto.

« Bene! Ce l' abbiamo fatta!» esclama la cameriera.
« Grazie Corinne! Mi dispiace che...»
« Non vi rammaricate, Anajise. So che volevate dire ! Se sarà necessario, lo trascineremo fino a metterlo a dormire... anche tutte le sere » esclama Corinne.
« Va bene Corinne! Grazie, siete una vera amica! Buonanotte!»
Torna nella sua stanza, si infila sotto le coperte, soffia sulle candele per spengerle, e si addormenta.

Anajise, al contrario, resta sveglia accostata alla porta-finestra mentre un vento lieve, smuove le tende e i suoi capelli biondi e boccolosi. Si stringe nelle spalle, con le braccia incrociate sul petto.
« Julièn! Chissà come stai? Se sei ancora in prigione oppure sei libero! Non so più niente di te! Non posso nemmeno chiedere a mio fratello, perché è andato via di casa! E non so dove si trovi adesso! Vorrei tanto rivederti!» ripete a sè stessa, mentre l' alba spunta all' orizzonte.
La giovane, velocemente passa la mano da un lato all' altro del viso, per rimuovere le lacrime che solcano il volto. Si rimette a letto, fingendo di dormire.

𝘼𝙈𝙊𝙍𝙄 𝙄𝙈𝙋𝙊𝙎𝙎𝙄𝘽𝙄𝙇𝙄 (ℕ𝕦𝕠𝕧𝕒 𝕊𝕥𝕖𝕤𝕦𝕣𝕒) In corso Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora