Capitolo 34 - LA MISSIVA

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Anajise è rammaricata, perché dopo aver visto il padre di Julièn alla tenuta, non ha potuto avvicinarlo per avere sue notizie. Corinne per consolarla le suggerisce di scrivergli un messaggio, incaricandosi di consegnarlo lei stessa al diretto interessato.

La giovane a queste parole gioisce, e immediatamente dopo si dirige di corsa in camera sua.
La domestica la segue e mentre la osserva chinata sulla scrivania , la vede piangere.
Rammaricandosi di non poter fare altro per aiutarla.
Dopo aver ultimato la lettera, Anajise gliela consegna.
- « Tenete Corinne, vi prego state attenta! Se dovesse accadervi qualcosa non me lo perdonerei mai! » - le raccomanda la giovane.
« Non temete Anajise, sarò cauta. Vado adesso, approfitto del pretesto di recarmi al mercato » - la rassicura la donna, che nell' immediato lascia la stanza.

Corinne attraversa il lungo cortile, varcando il cancello subito dopo.
Dopo qualche metro, al centro della radura boschiva, si incontra con il suo uomo Marcèl; che la attendeva per condurla al mercato.
- « Amore mio, da quando il duca ha messo quegli uomini a sorvegliare sia me che la duchessa, è diventato rischioso vederci.
Io credo di non essere stata seguita, ma la prudenza non è mai troppa !» - afferma la donna.
« Non poter stare con te come prima, è insopportabile, ma hai ragione, dobbiamo essere prudenti » - le riferisce l' uomo, tenendola stretta a sé.

« Anche per me è una sofferenza, ma dobbiamo sbrigarci; se tardo più del solito potrebbero insospettirsi ! » - enuncia Corinne mentre si appresta a salire sulla carrozza.
« Va bene dove ti porto?» le chiede Marcèl.
« Alla Bastiglia! » gli comunica.
« Alla Bastiglia? E che ci vai a fare in quella prigione? » chiede incuriosito e sorpreso.
« Voglio fare un piacere a una cara amica!» afferma con risolutezza.

Nel frattempo in prigione, Julièn riceve una inaspettata ma gradita visita.
Si tratta del suo grande amico fraterno Nicolàe.
L' uomo quando lo vede stenta a riconoscerlo, capelli e barba lunghi, scarnito e pallido.
« Nicolàe! Quanto tempo ! » esclama biascicando.
« Julièn ! Cosa ti hanno fatto?! Perdonami se ti ho lasciato solo ! Ma subito dopo la mia partenza, ho contratto una rara malattia e sono finito in ospedale in Normandia. Ero intenzionato a tornare - una volta guarito - ma la degenza si è prolungata per quasi un mese. Ma come stai? » - chiede con apprensione e con il volto contratto per la preoccupazione.

Julièn, senza rispondere gli rivolge la domanda che più gli preme.
- « Anajise... l' hai già vista? Sei stato da lei? Anche se dubito che possa vederla! » - le parole dell' amico lo lasciano perplesso.
- « Vuoi dire che quell' uomo vorrebbe impedirmi di vedere mia sorella ? » - chiede furioso.
- « È un uomo molto influente e potrebbe trovare qualsiasi espediente per darti problemi. Per favore Nicolàe stai attento ! » - replica l' uomo.

- « Certo stai tranquillo! » - esclama per tranquillizzarlo.
« Ti conosco, sei coraggioso quanto testardo, per favore non metterti nei guai» - preoccupato dichiara Julièn.
« Quell' uomo non può impedirmi di vedere mia sorella! Vado ora! Ti farò sapere, a presto! » - caparbiamente puntualizza l' uomo.

Nicolàe si allontana da quel luogo, tenendo per mano la moglie nervosamente.
Successivamente si rende conto di non averla presentata all' amico.
« Perdonami amore, ma a causa del nervoso provocato da quello che mi ha comunicato Julièn, non gli ho potuto rivelare che sei mia moglie! » - enuncia imbarazzato.

« Non preoccuparti Nicolàe, adesso andiamo a trovare tua sorella » - dichiara la donna decisa.
Fermano una carrozza per farsi condurre fino a palazzo ducale.
Una volta giunti a destinazione, discendono dal mezzo di trasporto e rimanendo meravigliati da tanta maestosità, tutt' intorno giardini fioriti e ben curati, archi di rose, sedili in marmo e immense distese verdi. Per non parlare della dimora del duca.

Senza farsi distrarre oltre, i due giovani avanzano verso il cancello e senza indugiare, tirando il cordoncino che serve per fare suonare la campanella.
Trascorsi un paio di minuti, appare loro un uomo che si precipita a raggiungere l' ingresso, chiedendo loro:
« Buongiorno, cosa desiderate ?! » - chiede il maggiordomo.
« Mi chiamo Nicolàe de Gardìn, sono il fratello della duchessa Anajise! Desidero vederla, vorrei parlare con lei ! » - dichiara l' uomo.

- « Mi dispiace ma credo che questo sia impossibile, dal momento che la signora duchessa è indisposta ! » - gli riferisce il domestico.
- « Come sarebbe a dire! Io sono suo fratello non potete impedirmi di vedere mia sorella! Mi sentite, tornate indietro e aprite questo cancello ! » - adirato gli grida dietro Nicolàe, mentre l' anziano prosegue ad allontanarsi.
- « Nicolàe, è inutile ! Sicuramente avrà avuto questi ordini e poi Julièn ti aveva avvertito! » - gli ricorda Ambre posando la sua mano sulla spalla del marito per calmarlo.

Nel frattempo Corinne decisa a consegnare il messaggio di Anajise nelle mani di Julièn, si sta recando alle prigioni.
Ma nonostante faccia attenzione, non si accorge di essere seguita da due uomini.
Quando la donna accede in un vicolo, inaspettatamente si sente afferrare da sotto il seno, con una mano sulla bocca per non farla urlare, e trascinata con forza in un angolo isolato.

Con gli occhi sgranati dal terrore, scruta l' ambiente silente, accorgendosi che gli uomini sono due, uno di loro ha il volto coperto, la perquisisce per cercare la lettera e gliela sottrae.
Mentre l' altro continua a tenerla impedendole i movimenti e di parlare.
- « Io vado a consegnare questa, tu fa di lei quello che vuoi ! Dopo raggiungimi ! » - riferisce l' uomo dal volto coperto al complice.

Corinne intuisce cosa sta per accaderle, indirizza lo sguardo sullo sconosciuto che in gran fretta lascia quel luogo, freddo e cupo, intravedendo solo un lembo del suo mantello nero; sparire dietro un muro diroccato.
- " E adesso, cosa succederà ?! ... Che ne sarà di me... di Anajise ?! "

𝘼𝙈𝙊𝙍𝙄 𝙄𝙈𝙋𝙊𝙎𝙎𝙄𝘽𝙄𝙇𝙄 (ℕ𝕦𝕠𝕧𝕒 𝕊𝕥𝕖𝕤𝕦𝕣𝕒) In corso Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora