Capitolo 35 - GUAI IN VISTA

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Corinne, viene aggredita da due uomini e trascinata in un vicolo, dove le viene sottratta la lettera che avrebbe dovuto consegnare a Julièn.
Mentre uno dei due si allontana portando con se il foglio, vede l' altro, rimanere con lei, intuendo che non ha buone intenzioni.

« Adesso noi due, madame, approfondiremo la nostra conoscenza ! » le asserisce l' uomo mentre fa scivolare la lama di un coltello ben affilato sul viso e sul décolleté.
Corinne sentendosi minacciata, finge di compiacerlo.
« Ma voi le trattate sempre così le donne? Conosco tanti altri modi per eccitarsi, se mi slegate ve li insegno ! » esclama persuasiva.

« L' uomo a questa proposta non sa resistere, così senza pensarci scioglie i nodi che legano i polsi della donna, ma a un certo punto, inaspettatamente gli sferra un calcio sui " gioielli di famiglia"
costringendolo ad accasciarsi al suolo.
Mentre si dimena per il dolore, le urla dietro:
« BRUTTA SGUALDRINA... SEI MORTA ! MI HAI SENTITO... MORTA!»

Ma Corinne è oramai troppo lontana da quel luogo, per captarne le frasi.
Corre a perdifiato, voltandosi di tanto in tanto per assicurarsi di non essere inseguita.
Ma la sua corsa viene bruscamente interrotta dallo scontro con qualcuno, credendo che l' uomo sul quale si era imbattuta potesse essere il tipo di malaffare di poc' anzi, fuori di sé incomincia a urlare, non accorgendosi che l' uomo che ha davanti e le cinge le braccia per persuaderla a calmarsi, altri non è che Marcèl.
« Corinne... Corinne sono io... calmati, che ti succede?!» chiede confuso l' uomo.

A quel punto si accorge di lui e dopo avergli buttato le braccia al collo frettolosamente, lo trascina via senza spiegazioni.
« Andiamo via presto!»
Quando sono vicini alla carrozza, Marcèl si arresta di colpo chiedendole spiegazioni sul suo comportamento.
« Mi dici che ti prende? Perché sei così agitata?»

Corinne, che conosce l' impulsività del suo uomo, gli cela la verità, impedendogli di tornare indietro.
« Mi sei apparso improvvisamente, afferrata per le braccia, ho creduto fosse qualcuno che volesse farmi del male. Ho avuto paura tutto qua! » afferma mentendo.

« Smettila di mentirmi! Eri fuori di te quando ti ho trovata. Che cosa mi stai nascondendo Corinne, ti conosco bene e so che non ti spaventi così facilmente! Cosa succede amore?! Lo sai che di me ti puoi fidare!» le enuncia dolcemente prendendo le mani nelle sue.

La donna cerca di sostenere la sua versione , ma lo sguardo sospettoso di Marcèl la spiazza, e alla fine crolla.
Così gli racconta ciò che le è successso.
« E questo è quanto e adesso quella lettera arriverà anzi sarà già nelle mani del duca. E per noi sarà... » non fa in tempo a finire di parlare, che Marcèl è pronto a tornare indietro.
« Dove vai! Sei impazzito, cosa vuoi fare?!» mentre lo afferra per un braccio, tirando con veemenza la stoffa della manica della sua giacca.

« Lasciami Corinne! Voglio uccidere quel bastardo! » angosciata tenta di fare desistere il suo uomo da questo pensiero.
« Marcèl, no! Facevo meglio a non dirti niente allora ! Per questo volevo nasconderti la verità... perché ti conosco! »
Afferma la donna con le lacrime agli occhi.
Solo quando Marcèl volta lo sguardo verso di lei e si accorge della sua disperazione, inizia ad allentare la tensione e a calmarsi.

« Va bene! Andiamocene via! Non voglio vederti piangere! »
Montano in carrozza e si allontanano da quel posto.
Quando giungono nei pressi del palazzo, poco prima di raggiungere l' entrata, Marcèl rassicura la sua donna.
« Io non mi muovo da qui! Pronto a intervenire semmai dovesse accadere qualcosa! Dovessi sentire qualche cosa di anomalo, tipo urla o...» annuncia preoccupato.

« Non preoccuparti amore mio! Adesso vado! » afferma per tranquillizzarlo, Ma in cuore suo teme per la sua vita e quella di Anajise, semmai il duca fosse già in possesso di quella missiva.
Si allontana facendo scivolare la sua mano su quella di Marcèl, con un dolce sorriso e il cuore in tumulto.

Rientrando, dall' ingresso di servizio si guarda intorno mentre si toglie il mantello, notando che in cucina è tutto in ordine e che regna parecchio silenzio; questo però non la tranquillizza per nulla.
Si impossessa del portacandela che giace su un ripiano, accende il moccolo e si accinge a recarsi ai piani alti della tenuta.

Mentre ascende le scale, gradino dopo gradino, il suo cuore sembrava perdere un battito per le forti palpitazioni che ne captava i rimbombi persino nelle orecchie.
" Il fatto che tutto tace dovrebbe tranquillizzarmi, invece mi preoccupa molto! Andrò ad accertarmi che Anajise stia bene e allora forse potrò calmarmi un po' ".

Avanza fino a raggiungere la porta della camera da letto della duchessa.
Bussa due volte e subito dopo accede.
Ma una volta dentro, un' amara sorpresa la attende, il duca, con due dei suoi scagnozzi in piedi e Anajise seduta e terrorizzata in mezzo a loro.
« Bentornata Corinne! Ti stavo aspettando! Siediti, facciamo quattro chiacchiere!» le ordina con cinismo il suo padrone.

La donna, riconosce in quegli uomini gli stessi che l' hanno aggredita poche ore prima e quando abbassa lo sguardo nota un foglio di pergamena tra le mani del nobile, allora capisce che si tratta della lettera di Anajise.

" Siamo spacciate!".

𝘼𝙈𝙊𝙍𝙄 𝙄𝙈𝙋𝙊𝙎𝙎𝙄𝘽𝙄𝙇𝙄 (ℕ𝕦𝕠𝕧𝕒 𝕊𝕥𝕖𝕤𝕦𝕣𝕒) In corso Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora