Capitolo 31 ULTIMA CHANCE

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Corinne e un' altra domestica, rassettano la cucina prima di andare a dormire. Restano silenti mentre svolgono le proprie mansioni, tutt' intorno l' ambiente e circondato dal silenzio.

Ma d' improvviso, quell' attimo di pace viene squarciato da grida di aiuto.
La donna intuisce all' istante che si tratta di Anajise, ma non può fare niente per aiutarla. Ha capito che il duca è con lei.

In piedi vicino al pesante tavolo, stringe con forza lo strofinaccio in una mano; mentre l' altra agguanta uno dei piatti che stava asciugando per riporlo.

- "Purtroppo, inaspettatamente il duca questa notte ha preteso che la sua giovane moglie adempisse ai suoi doveri coniugali.
Stavolta il fato non è stato benevolo con lei.
Vedendolo bere ho creduto, che non fosse necessario narcotizzarlo, che l' alcool ingerito contribuisse a portarlo nel mondo dei sogni! Invece mi sbagliavo! Povera duchessa" -

Subito dopo aver sentito la porta sbattere si precipita da Anajise, portando un candeliere per illuminare il percorso.
Prima di giungere alla camera della giovane duchessa, deve passare vicino a quella del suo padrone.

Dal suo russare, Corinne intuisce che finalmente dorme.
Quando si trova davanti alla porta della camera designata, la donna esita un po' prima di bussare.

Ma quando lo fa non riceve alcuna risposta.
Preoccupata di questo silenzio decide di entrare.
Man mano che va ad avvicinarsi, la luce delle candele rischiara il letto e anche la figura di Anajise.
La scorge distesa e inerme sul talamo, con gli occhi sbarrati.

« Oh Dio! Anajise! Anajise! Vi prego parlatemi... Dite qualcosa! » esclama la donna.
Seppur avvilita per la situazione, Corinne non si da per vinta e seguita a scuoterla per farla tornare in sé.

Arriva perfino a schiaffeggiarla per destarla da quello stato.
« Perdonatemi, ma era l' unico modo per farvi tornare in voi !» afferma decisa.

Anajise la fissa e in un attimo i suoi occhi inespressivi, riprendono vita riempiendosi di lacrime.
Si aggrappa all' amica abbracciandola, in cerca di conforto.

Corinne la accoglie all' interno di un caldo abbraccio, consolandola come può.
- « Mi dispiace immensamente per quello che vi è capitato! Calmatevi adesso!»

Subito dopo aver percepito di averla tranquillizzata, la conduce lentamente alla vasca per un bagno rilassante.
La duchessa le dà ascolto.
La aiuta a spogliarsi e ad immergersi,

Seppur l' acqua sia alla giusta temperatura, Anajise, ancora scossa per quanto le é accaduto, trema portando le braccia all' altezza del petto come fosse infreddolita.

Corinne procede a strizzare l' acqua tiepida con una morbida spugna sulle sue bianche spalle, come farebbe una mamma con la sua bambina, parlandole dolcemente.

La giovane seguita a fissare nel vuoto.
- « Mi ero ripromessa che le uniche mani che avrebbero toccato il mio corpo, sarebbero state solo quelle di Julièn.
Che anche se il destino ha scelto per noi, io sarei stata solamente sua e lui mio per sempre. Invece... adesso...» - pronuncia Anajise.

- « Non pensateci ora!» -
La aiuta a uscire dalla vasca, sorregendola e lentamente la avvolge in panno morbido.
Conducendola al letto la invita a mettersi sotto le coperte.

- « So che non è facile ma cercate di dormire un po'! » - le consiglia Corinne.
Si allontana lentamente, ma subito dopo essere uscita, ode il suono della chiave che gira nella toppa.

- " Povera Anajise! Il suo è un destino crudele! Lei e il suo Julièn soffrono molto per questo amore impossibile!" -

Quella stessa notte anche Julièn non trova riposo.
La sua mente ripercorre gli attimi trascorsi con la donna che ama.

- " Mia dolce Anajise, anche se il destino ci vuole lontani, io sarò tuo per sempre.
I momenti passati con te mi rimarranno impressi nella mente" -

Il mattino seguente, Corinne viene incaricata dal duca di avvisare la duchessa che la sta aspettando per la colazione.
Ma Anajise la prega di riferirgli:
- « Vi prego Corinne, riferitegli che non mi sento troppo bene e che preferisco rimanere a letto» -

- Certamente duchessa, riferirò il vostro messaggio. Spero che sappiate ciò che state facendo! Con il vostro permesso!» -

La domestica si allontana chiudendo la porta, e Anajise si rannicchia su se stessa ripensando alle parole di Corinne.

- « Cosa potrebbe farmi?! Uccidermi forse? Sarebbe meglio, tanto questa che conduco non è vita e senza Julièn non vivo» -

Intanto i gendarmi vengono a prelevare Julièn, ormai completamente guarito dalle ferite infertosi, per ricondurlo in cella.
Purtroppo per questo, nessuno può intervenire per aiutarlo.

Suo padre, il marchese de Mercíer ha chiesto varie volte udienza con sua maestà la regina, ma gli è sempre stata rimandata.
Oggi, come tutti gli altri giorni, l' uomo si reca a Versailles per poter conferire con la regnante.

Dopo una lunga attesa, in compagnia di altri nobili, finalmente viene chiamato per poter parlare con la regina.
Condotto dal valletto, si ritrova al cospetto di Maria Antonietta.

- « Marchese de Mercíer, mi è stato riferito che volevate conferire con me!
Esponete il vostro problema dunque!» -

- « Maestà, vi ringrazio di avermi ricevuto! Vorrei chiedervi la grazia per mio figlio! Non ha fatto niente! Non ha commesso un crimine così grave da meritare la prigione! Vi prego! » - la implora il machese.

-- « Mi dispiace, non posso farlo per mia volontà! Il torto lo ha subito il duca de Guìse e dovrebbe essere lui a ritirare la denuncia. Solo in quel caso io potrei annullare la pena e ordinare la sua immediata scarcerazione. Ma fino ad allora ho le mani legate! Ora se questo è tutto vi auguro una buona giornata marchese» - replica la regina con tono austero.

L' uomo si inchina, mentre la regale si allontana con eleganza.
- " Mi dispiace figlio mio, non sono riuscito a farti tornare a casa. Se con la regina non ho avuto l' esito sperato, farò il mio ultimo tentativo non mi resta che recarmi dal duca sperando nel suo buon cuore » -

𝘼𝙈𝙊𝙍𝙄 𝙄𝙈𝙋𝙊𝙎𝙎𝙄𝘽𝙄𝙇𝙄 (ℕ𝕦𝕠𝕧𝕒 𝕊𝕥𝕖𝕤𝕦𝕣𝕒) In corso Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora