Capitolo 33 TRISTE AGONIA

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Intanto a palazzo ducale giunge una visita inaspettata.
La carrozza si arresta e ne discende un distinto signore che dopo aver osservato la mastodontica costruzione avanza percorrendo i gradini che conducono alla porta d' ingresso.
Ascende la rampa di scale, e ancora con il fiatone, batte lo batacchio.
Quando vede la porta aprirsi e il maggiordomo fare capolino, gli annuncia:
- « Buongiorno, comunicate al signor duca che il marchese Guillaume de Mercièr è qui e vorrebbe conferire con lui! » -

- « Attendete qui per favore! » - enuncia, e dopo averlo fatto accomodare in salotto, il domestico si allontana.
Dopo qualche minuto ecco giungere il padrone di casa sorretto da un bastone, avanzare verso di lui.
- « Marchese Guillaume de Mercièr ! A cosa devo la vostra " inusuale " visita. Deduco che non si tratti di una visita di cortesia! Dico bene Marchese? » - lo interroga il nobile.
- « Proprio così signor duca! Vedete eccellenza, sono qui per chiedervi clemenza per mio figlio. È così giovane e saperlo in quel posto lercio non ci dormo la notte, sua madre piange notte e giorno, temendo che possa contrarre qualche malattia » - dichiara l' uomo cercando di impietosirlo.

- « Doveva pensarci prima! Cosa credeva di fare, rapire la mia promessa sposa e farla franca ! Mi dispiace per voi ma credo che abbiate fatto il viaggio fino a qui, a vuoto. Perché non ho alcuna intenzione di ritirare le mie accuse » - dichiara iroso.
- « Vi supplico signor duca, sono disposto a fare qualunque cosa! » - lo implora il marchese.
- « Come vi permettete! Uscite da casa mia e ringraziate che non vi faccia arrestare! » - esclama adirato il duca.
- « Bene! Da questo ho capito che razza di uomo siete! E che non vi riguardano minimamente le ragioni per i quali vi chiedo di graziare mio figlio ? » - dichiara sconfitto.
Alchè il nobile irritato grida:
- « USCITE FUORI DI QUI ! » -
Udito ciò, il marchese lascia il palazzo ducale con aria mesta.
Amareggiato di non essere riuscito nel suo intento.

Nel frattempo Anajise decisa di raggiungere la sua amica Corinne, avvista la presenza del marchese de Mercièr, che si appresta a salire sulla sua carrozza.
La ragazza si precipita a raggiungerlo per potergli parlare, ma non giunge in tempo e tra lo sgomento e lacrime di rabbia, lo guarda allontanarsi.
« Questa poteva essere l' unica possibilità che avevo per poter avere notizie di Julièn.
Non avrò mai più un' occasione del genere».
In quel frangente la scorge Corinne.
« Duchessa cosa fate?! Perché andate in giro per la tenuta in vestaglia. Venite vi aiuto a vestirvi»

« Cercavo di voi, quando ho visto il marchese de Mercièr, il padre di Julièn. Volevo parlargli... chiedergli se sta bene, ma non ho fatto in tempo a raggiungerlo. Ed è andato via » rammaricata dichiara.
« Mi dispiace Anajise! Mi chiedo cosa ci facesse qui?! » esclama con aria penseriosa.
« Probabilmente sarà venuto per chiedere clemenza per Julièn! Ma dall' aria afflitta che aveva , deduco che non avrà avuto l' esito sperato » sostiene convinta.
- « Riguardo al bambino, cosa pensate di fare ? » - le chiede.
Anajise si sofferma a fissarla per un secondo.
- « Ho deciso di tenerlo, tranquillizzatevi»
« E riguardo a... Julièn, pensate di informarlo? »
« Non posso sapere se è suo, rammentate, quella stessa notte il duca mi ha... E poi, non saprei come fare a contattarlo è molto rischioso ! Mi sono accorta che da qualche giorno il duca mi fa sorvegliare » - afferma con rammarico.

- « Avete ragione, ho notato anch' io la presenza di due uomini mai visti prima, il duca mi sembra che sia diventato alquanto sospettoso! » -
- « E a causa di questo non potrei nemmeno avvicinarmi alla prigione, ha occhi dappertutto e verrebbe subito informato! » -
« Se volete posso pensarci io! Potreste scrivergli una lettera e io gliela consegnerei » propone Corinne.
« Davvero lo fareste ?» chiede felice.
« Certamente duchessa! Non dovete neanche chiederlo, sapete di poter contare su di me ! » afferma.
« Grazie mia buona amica! Corro in camera mia a scriverla» si allontana di fretta entusiasta.

Nel contempo il duca insieme a due dei suoi scagnozzi:
« Tutto chiaro? Dovete seguire anche la domestica Corinne e intercettare eventuali messaggi , prima che vengano consegnati al marchese Julièn de Mercièr, che in questo momento sta in prigione! Andate adesso e fate come vi ho detto »
- « Come ordinate signore! " » - di rimando.
- « Andate adesso! » - esclama con discrezione.
Anajise nel frattempo che era in camera sua è stata raggiunta da Corinne che prima di farle iniziare a scrivere il messaggio per Julièn, la aiuta a vestirsi. Subito dopo la giovane donna si siede davanti allo scrittoio per riempire il foglio bianco di frasi per il suo amato, posate da una piuma intinta in un calamaio di inchiostro nero.

Corinne si mette in un angolo per riservarle un po' di discrezione.

" Mio amato Julièn, dall' ultimo incontro non faccio altro che pensare a quel nostro breve momento. Ci siamo amati intensamente sapendo che era l' ultima volta insieme.
Tutte le notti faccio lo stesso sogno, di svegliarmi al tuo fianco avendo la sensazione che tutto quello stiamo vivendo ora, lo lasciavamo al passato. Purtroppo so che questo è solo un bellissimo sogno, e non so semmai un giorno il destino voglia riunirci e farci vivere l' amore che meritiamo.
Nel mio cuore ci sei solo tu e vi resterai per sempre. Tua, Anajise " .

La domestica mentre attende che la lettera sia ultimata, osserva la giovane duchessa, accorgendosi che mentre ha il capo chinato sul foglio, copiose lacrime rigano il suo dolce e triste viso.
" Mi si stringe il cuore a vederla soffrire così tanto e mi rammarico di non poter fare niente per aiutarla. Perché il destino ha voluto dare a questi giovani innamorati, questa triste agonia".





Nota Autore -

Leggete la lettera di Anajise per Julièn, con questo sottofondo. Emozionante per me.
Spero anche per voi.

Fatemi sapere che cosa ne pensate e se vi sta piacendo.
Ciao

𝘼𝙈𝙊𝙍𝙄 𝙄𝙈𝙋𝙊𝙎𝙎𝙄𝘽𝙄𝙇𝙄 (ℕ𝕦𝕠𝕧𝕒 𝕊𝕥𝕖𝕤𝕦𝕣𝕒) In corso Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora