Capitolo 6 - UNA DECISIONE DRASTICA

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Nicolàe, informa Julièn, di aver capito che Anajise è innamorata di lui.
Entrambi non vogliono vederla soffrire,
l' uomo si maledice per non averlo capito prima. Le avrebbe evitato la notizia del suo imminente matrimonio.
A quel punto gli uomini si fissano in attesa di una soluzione.
Dopo qualche minuto Julièn, con il volto triste e malinconico annuncia a Nicolàe:
« La decisione presa non è delle migliori, vista l' amicizia che ci lega da anni e la assidua frequentazione in questo luogo, ma per Anajise sono disposto a sacrificarmi.
Ho deciso di non mettere più piede in questa casa, se io e te vogliamo vederci, lo faremo fuori di qui. Sei d' accordo ? »
Nicolàe afferma contrariato:
« Hai ragione, è proprio una drastica decisione, ma non vedo alternative! Va bene! Faremo come dici ! »
« Sta facendosi giorno, dovesse giungere Anajise, non voglio mi veda qua! Adesso vado! A presto amico mio ! »
Monta sul suo cavallo e al galoppo si allontana. Sotto lo sguardo sconsolato di Nicolàe.

Il sole è già alto in cielo e Anajise, incomincia a svegliarsi.
Tira fuori un braccio e poi l' altro ma li ritira nell' immediato, rimettendoli sotto le coperte per il freddo.
« Di levarmi da questo letto non ho voglia, se potessi, me ne starei sotto la pesante coperta a poltrire tutto il giorno.
Pensare quella donna... quella Madelèine, fra le braccia di Julièn, il mio cuore soffre.
«Oh Julièn! Perché non hai mai capito che io ti voglio molto bene!»
Disperata la ragazza si copre il viso con il lenzuolo, vuole celare anche a sé stessa, la profonda malinconia che la avvolge in questo istante.
A un tratto, bussano alla sua porta, lei non risponde rimanendo con il viso sotto il pesante tessuto.
" Se non rispondo, penseranno che sto ancora dormendo e andranno via !
Ma Anajise si sbaglia, infatti chi bussava era il fratello e non accetta che la sorella sia arrabbiata con lui. Perciò si dà il permesso e entra in stanza.
Si siede accanto a lei sopra il letto, poggia le spalle allo schienale, mentre la sorella rimane coperta fin sopra il viso
Lui, dichiarando con voce pacata:
« Sorellina, non devi avercela con me. Se ho agito a quel modo l' ho fatto per non farti soffrire ulteriormente. Purtroppo, non posso fare niente per aiutarti in questo, dovrai essere tu stessa a farlo. Il tempo ti darà una mano»
Anajise, sbuca fuori lentamente, dal lenzuolo che la ricopre enunciando:
« N-Non sarà facile ! E intanto il mio essere è afflitto e non trova nessuna soluzione, vorrei solo sparire da questo mondo ! »
Si tira fuori dal letto piombando tra le braccia del fratello, singhiozzando.
Nicolàe, la tiene stretta a sè con nella testa un pensiero che lo destabilizza.
" Piccola mia, vederti così sofferente mi si strazia l' anima. Come faccio a dirti che non lo vedrai più, che Julièn ha scelto di non venire più in questa casa!

JULIÈN

Mentre si trova sul sentiero che porta alla sua residenza, Julièn, ancora in sella al suo destriero bianco, avanza con andatura naturale e nel contempo in testa i pensieri degli ultimi eventi gli affollano la mente. Pensando a voce alta:
« Anajise... Anajise è innamorata di me e sta soffrendo per me e io non posso fare nulla.
Forse... me ne fossi accorto prima... adesso...
La conosco da quando era ancora una bambina. Non ho mai pensato a lei in modo diverso che come a una sorella. E intanto il suo amore per me cresceva in lei. Sei stato un cieco Julièn... Un cieco egoista ! Perdonami Anajise ! Perd...»
Di colpo rammenta di aver preso la decisione di non frequentare più la sua casa e con la tristezza nel cuore si ammutolisce.
Giunto alla sua dimora, oltrepassa il grande cancello nero, dalle lavorazioni in ferro battuto con al centro, lo stemma araldico del suo casato.
Percorre il vialetto costeggiato da alti alberi di ogni genere, dirigendosi alle scuderie, lascia il cavallo nella stalla dopo averlo liberato dalla sella e avergli dato la biada.
Con aria mesta, si porta all' interno e viene accolto dalla madre che preoccupata dichiara chiedendogli:
« Julièn, caro dove sei stato? La domestica e io ci siamo accorte, dal letto intatto, che non hai dormito qui! Hai forse passato la notte dalla tua fidanzata ?»
L'uomo di rimando, apaticamente:
« No madre! Semplicemente non avevo sonno e ho fatto una cavalcata ! »
La madre stranita asserisce:
« Fino ad adesso ?»
Lui, senza dilungarsi troppo le comunica per chiudere il discorso, circonda le spalle della genitrice conducendola elegantemente fuori dalla sua stanza:
« Madre, so badare a me stesso, non preoccupatevi. Ora vi pregherei di lasciarmi riposare, che la stanchezza, per la notte passata in bianco, si fa sentire!»
La donna nonostante sia rimasta un pò confusa per il modo di fare indisponente e la risposta evasiva del figlio. Da' disposizione alla servitù di accostare le tende in camera sua. Subito dopo si allontana e l' uomo chiude la porta.
Quando è finalmente solo nella sua intimità, toglie la giacca in velluto verde, il foulard di pizzo bianco e di getto piomba sul letto, vestito.
Lo sguardo rivolto al soffitto e in testa lo stesso pensiero.
" Ho promesso a Nicolàe, di non recarmi più a casa sua, forse sono stato troppo avventato nella decisione, ma in quel momento non trovavo alternative. Adesso che sta per avvicinarsi il Natale, i suoi genitori troveranno strano ch' io non vada a fargli visita come ogni anno, d' abitudine.

Pensa con espressione contratta e corrucciata. Che nell' immediato distende, addolcendone i tratti quando il suo pensiero va a lei;
"E Anajise! Lei... cosa penserà... come starai senza vedermi ! Sicuramente bene ! Spero c-che possa... trovare un nuovo amore, corrisposto. Che possa dimenticarmi in fretta!

Nel mentre che pronuncia tali frasi, l' uomo sente come una morsa allo stomaco avvertendo delle stranezze, ma razionalizza che saranno le conseguenze per non aver dormito la scorsa notte.
Dopo questa riflessione, seguitando a fissare il soffitto, Julièn, preso dalla stanchezza si addormenta.

𝘼𝙈𝙊𝙍𝙄 𝙄𝙈𝙋𝙊𝙎𝙎𝙄𝘽𝙄𝙇𝙄 (ℕ𝕦𝕠𝕧𝕒 𝕊𝕥𝕖𝕤𝕦𝕣𝕒) In corso Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora