NICOLÀE
Nicolàe, incuriosito dall' ospite che stava lasciando, subitaneamente, la loro dimora, domanda al padre chi fosse costui e nel contempo fissa l' uomo approssimarsi alla sua carrozza.
Il genitore spiega al figlio chi fosse e perché si trovasse nella loro casa quella mattina.
Gli annuncia compiaciuto che il nobile ha chiesto ufficialmente la mano di Anajise.
L' uomo sconvolto, con la fronte corrucciata, latra al padre:
« Non potete accettare! Non lo vedo per Anajise! È troppo giovane e bella per lui. Ragionate padre ve ne supplico!»
Supplichevole lo tiene per un braccio, ma lui con uno strattone si libera da quella presa e allontanandosi proclama:
« ANAJISE HA L' ETÀ GIUSTA PER SPOSARSI E IL DUCA, È IL MARITO ADATTO A LEI! NON TOLLERO ALTRI COMMENTI AL RIGUARDO!»Nicolàe, rimane immobile esterrefatto per quanto ha appena udito. E con disappunto replica rammaricato:
« Mi dispiace tanto sorellina, purtroppo non posso fare niente per te! Vorrei tanto poterti aiutare... Cosa potrei fare?! Cosa!»
Anajise nel frattempo, ignara della decisione presa dal padre, pensa a qualche pretesto per far tornare Julièn in casa sua.
« Potrei gettarmi al fiume, se fosse nelle vicinanze si tufferebbe in acqua per salvarmi. Non mi lascerebbe di certo annegare ! Oppure potrei, capitombolare da una rupe o potrei cadere da cavallo... Ma tutte queste cose che ho elencato sono pericolose e potrei rimetterci la vita! Annegare se Julièn non fosse nei paraggi! Rompermi il collo, se dovessi cadere male o battere la testa su qualche sasso! No no! Devo trovare
qualcos' altro!»La Contessa intanto viene a sapere da Nicolàe, la decisione del marito, di dare in sposa la giovane figlia al vecchio Duca.
Furiosa percorre l' interminabile corridoio alla ricerca del consorte.
Bracheggia, per mezza tenuta, quando, gettando un occhio fuori dal finestrone, lo scorge in giardino.
Varca il portone, discende i gradini e avanzando con forte irritazione, raggiunge l' uomo:
« Scusate mio signore, mi è giunta voce che avete già deciso per il destino di nostra figlia Anajise?!»
Il marito la fissa per un attimo, per tornare subito dopo a osservare davanti a sé replicando:
« Avete qualcosa in contrario... mia cara?»
La contessa, con disappunto enuncia:
« Ma non avete pensato che il Duca de Guìse ha molti anni di più di lei? E che...»
« Jolande! Sapete che non amo essere contrariato! Ho preso la decisione più consona a nostra figlia. Il Duca de Guìse sarà un ottimo marito per lei. Non ammetto altre discussioni!»
La donna lo guarda con disprezzo declamando:
« Sappiamo bene entrambi, che il vostro interesse è ben lontano dal dare un buon marito ad Anajise! Non è così?! Caro Geràrd!»
« BASTA COSÌ! NON PRONUNCIATE ALTRE PAROLE! TORNATE A DEDICARVI AL VOSTRO RICAMO!»Sapendo di non poter avere la meglio sul marito, gli dà le spalle distanziandosi.
Avanza a passo spedito. Nel percorrere il corridoio, affianca la porta chiusa della camera di Anajise, allunga una mano per bussare, ritraendola nell' immediato; quando la certezza di non sapere cosa dirle, la assale.
Desiste da questo proposito serrando le labbra impotente e dandosi della codarda. Avanza di qualche passo per andare via, ma qualcosa la spinge a tornare sui suoi passi, ripensandoci decide di colpire la porta con le nocche della mano destra.
Dalla porta dischiusa appare la figlia con un' espressione torpida:
« Madre! Cosa ci fate qui? È successo qualcosa?»
« Dovrei parlarti!»La ragazza basita è ancora un po' assonnata, si mette da una parte per fare accomodare la madre, dopo aver disserrato la porta:
Madre e figlia, siedono sul bordo del letto, la genitrice prende le mani di Anajise e poi con molta dolcezza le comunica:
« Ascolta piccola mia, certe volte il destino ci riserva delle sorprese più o meno belle. Che ci cambiano il corso della vita. E purtroppo noi non possiamo fare altro che accettarle»
Anajise, che da quando ha veduto il Duca ha avuto il sentore di qualcosa di spiacevole, chiede sovente:
« Che succede madre? Perché professate tali frasi?!»
La contessa madre, le comunica rammaricata e più delicata possibile, mentre la figlia la fissa con occhi sbarrati come già percepisse cosa stava per enunciarle:
« Vedi cara, è da qualche mese che io e tuo padre, stiamo dando via alcune cose di valore. Per seguitare a mantenere il tenore di vita di un tempo e celarvelo. Ma è ora che tu sappia che le cose non vanno affatto bene e... pertanto... tuo padre ti ha trovato m-marito!»
Anajise sconvolta dalla notizia, si lascia trasportare dall' angoscia e afflitta domanda:
« U-Un marito? Perché? Cosa c' entro io con i vostri problemi economici?»
La contessa, con le lacrime agli occhi cerca di consolare la figlia spiegandole:
« Disgraziatamente, questo è quello che succede ai figli di ricche e nobili famiglie!»Mentre la tiene stretta al suo grembo.
La giovane solleva il capo e tirando su col naso fissa la genitrice e subitaneamente saccente le chiede:
« È successo anche a voi! Non è così?»
Lei con lo sguardo basso afferma aggiungendo:
« Io di certo non amavo tuo padre quando lo sposai, ma col tempo imparai ad amarlo e comunque anche per lui è stato un matrimonio combinato. Eravamo molto giovani entrambi e inesperti e provava lo stesso mio imbarazzo; ma poi siete nati voi e tutto è cambiato. Succederà anche a te lo stesso... vedrai! »
La madre, reticente di pronunciare
l' ultima frase alla figlia, conoscendo il tipo d' uomo che il padre ha scelto per lei, con il viso umettato dalle lacrime; che intanto non smettono di scendere copiose, la accosta a sé in un caloroso abbraccio." Vi sbagliate padre, non lascerò che mia sorella si sposi con il Duca de Guìse.
Devo pensare a qualcosa per aiutare Anajise, non mi va che quell' individuo viscido metta le mani su di lei. E per farlo, ho bisogno dell' aiuto di Julièn!
Sella il suo cavallo e via al galoppo fino a casa del suo amico.
Quando giunge davanti al cancello, attende che il servitore di casa de Mercièr, venga ad aprirgli.
L' uomo, procede avanzando velocemente, per disserrare il cancello, Nicolàe subitaneo; galoppa fino all' abitazione e smontando da cavallo, si porta all' interno chiedendo di parlare con il marchese figlio.
Uno dei domestici ascende le scale e subito dopo sulla rampa della scalinata, appare Julièn che affacciandosi con la camicia aperta e i capelli liberi dal nastro - che solitamente, li raccoglie in una coda - chiede, visibilmente allarmato dall' alto della scalinata latrando per la distanza:
« NICOLÀE! CHE SUCCEDE? COME MAI SEI VENUTO A QUEST' ORA?»
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𝘼𝙈𝙊𝙍𝙄 𝙄𝙈𝙋𝙊𝙎𝙎𝙄𝘽𝙄𝙇𝙄 (ℕ𝕦𝕠𝕧𝕒 𝕊𝕥𝕖𝕤𝕦𝕣𝕒) In corso
ChickLitLa contessina Anajise, sin dalla sua giovane età, si è innamorata di Julièn, il migliore amico del fratello; e ha intenzione di sposarlo. Tuttavia, lui non la vede niente di più che una sorella. Nel corso del tempo, anche Julièn, comincia a provare...