Capitolo 1 - 𝐀𝐍𝐀𝐉𝐈𝐒𝐄

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Stamane è una bella giornata di sole, i genitori di Anajise, ( una bella bambina di undici anni) decidono di fare colazione in giardino. La madre dà disposizioni alla servitù di apparecchiare fuori.

Il primogenito del nobile casato De Gardìn, Nicolàe sta tirando di scherma con il suo amico di infanzia ( e coetaneo) Julièn. Il ragazzo, che li va a trovare spesso; alle volte si ferma anche a dormire da loro.

La piccola Anajise è molto attratta dal giovane e sogna un giorno di sposarsi con lui.
Mentre i Conti de Gardìn si apprestano a sedersi a tavola, vengono raggiunti dai ragazzi che si accomodano ognuno su una seduta in ferro lavorato, smaltata di bianco; come il tavolo circolare. Nel contempo che si accingono a fare colazione, il patriarca della famiglia pone una domanda a Julièn:
« Ho saputo che tuo padre vuole ritirarsi dagli affari e passare la gestione a te.

Immagino che avrai delle ambizioni!»
Il ragazzo deglutisce in fretta passando il tovagliolo di stoffa bianco con un lembo ricamato, sulle labbra per poter rispondere:
« Sì, signore, infatti mi ha annunciato che attende che io raggiunga la maggiore età e poi andrà a ritirarsi »

« E posso sapere il motivo, visto che ancora non mi sembra così tanto avanti con gli anni per pensare al riposo?»
Julièn replica rispondendo al nobile:
« Semplicemente è stanco e ha deciso di riposarsi. Tutto qui!»
« Deve riporre molta fiducia in te da commettere un azzardo simile!»
« Sì, è così infatti»

Intanto che il Conte tempesta di domande il giovane ospite, il resto della famiglia continua a mangiare senza proferire parola alcuna. Sanno che quando il capofamiglia parla nessuno deve permettersi di interrompere.
Alla fine del pasto Nicolàe chiede al suddetto:
« Padre, io e Julièn abbiamo il permesso di alzarci per continuare il nostro allenamento?»

Il padre getta un occhiata ai loro piatti e quando li scruta vuoti proclama:
« Sì, certamente potete»
Anajise, approfitta per chiedere
anch' essa di potersi allontanare. Il padre le chiede con un sorriso schernendola:
« Anche tu devi allenarti con la spada?»
La bambina inizia a ridere e poi gli risponde innocentemente:
« No! Voglio solo andare a raccogliere delle piccole margherite»

« Va bene tesoro, puoi alzarti»
La bambina dopo aver lasciato la seduta, si allontana dirigendosi in una piccola radura dove erge una collinetta colma di fiori di tutti i colori.
Mentre si china per raccoglierli nel contempo le intreccia per creare delle collane per tutti i membri della sua famiglia, Julièn compreso.
Anajise, dopo aver ultimato gli ornamenti, decide di scendere
dall' altura per tornare in pianura e fare dono delle ghirlande ai suoi cari.

Ma mentre è intenta a correre, mette un piede in fallo e ruzzola giù per la scarpata, fortunatamente Nicolàe e Julièn la avvistano cadere e l' amico si precipita a prenderla e proteggerla con il suo corpo per attutire eventuali colpi su qualche sasso.
« Anajise! Sta tranquilla ti prendo io! »

La bambina terrorizzata da quella caduta non percepisce la voce di Julièn, è sconvolta e non riesce a pensare e nemmeno a parlare.
I genitori sono troppo distanti per accorgersi di quello che sta accadendo e Nicolàe, spera che la sorellina non si faccia troppo male.

Finalmente il capitombolo si arresta e la ragazzina finisce la sua rovinosa caduta tra le braccia del ragazzo del quale lei ne è innamorata da quando aveva nove anni.
La ragazzina non riesce a capire cosa stia succedendo dato che tiene ancora gli occhi chiusi. Si tranquillizza solo quando sente il tono rassicurante di Julièn che assertivo le afferma:
« Puoi aprire gli occhi adesso, sei al sicuro!»

Anajise apre prima un occhio e subito dopo anche l' altro, rimanendo sorpresa quando si trova davanti a sé il viso
dell' affascinante ragazzo ed è allora che si rende conto di essere distesa sopra il suo corpo e che le mani di lui le cingono i fianchi.
Per lei è come un meraviglioso sogno che si avvera.
" Grazie buon Dio per aver ascoltato le mie preghiere" !

𝘼𝙈𝙊𝙍𝙄 𝙄𝙈𝙋𝙊𝙎𝙎𝙄𝘽𝙄𝙇𝙄 (ℕ𝕦𝕠𝕧𝕒 𝕊𝕥𝕖𝕤𝕦𝕣𝕒) In corso Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora