2° HOGWARTS

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Dopo una mezzoretta di viaggio siamo atterrati cercando di non dare troppo nell'occhio, per quanto sia possibile farlo atterrando dal cielo in sella ad una moto di cui conducente è un gigante, siamo davanti al "Paiolo Magico", un locale, per maghi evidentemente, particolarmente buio e dismesso, posso osservare alcune vecchine sedute a consumare un bicchierino di sherry e fumare.
<<Eleanor spero che tu ti sia ripresa, volevo solo dirti che hai fatto la scelta migliore, andrà tutto bene credimi hogwarts è un posto favoloso per non parlare di Silente, è la persona migliore che si possa conoscere>>
Cerca di rassicurarmi, provo a renderlo soddisfatto del suo operato e gli offro un sorriso

<<Hagrid giusto?>>

<<sissignora>>

<<ho visto che la scuola inizia giorno uno, siamo ancora al 27 agosto, dove starò in questi giorni?>>

<<Oh non devi preoccuparti di nulla signorina, ti manderò in affidamento temporaneo ad una famiglia di maghi stupenda, ti spiegheranno anche tutto quello che ancora non sai sul mondo magico, ora seguimi che abbiamo molte compere da fare.>>

Dicendo questo entra nel locale e io lo seguo a ruota, devo ammettere che odio sentirmi impotente ma in mezzo a tutti questi individui mi sento proprio insulsa e divento una pulce dietro la grande schiena di Hagrid. Lui prende qualcosa da bere mentre io sono libera di osservare tutti i soggetti che mi attorniano, chi ha cappelli a punta esorbitanti e leggermente ridicoli per il mondo 'normale' o babbano come l'ha chiamato Hagrid, chi è estremamente elegante e chi sono pronta a giurare non è umano. Non ho il tempo per capire se si tratta di un elfo o un folletto e per evitare di offendere non lo chiedo, Hagrid ha finito e mi invita ad andare sul retro del locale dove con un colpetto su un mattone si apre un passaggio segreto attraverso il muro. Appena varcato il passaggio si chiude e mi lascia ammirare questa lunga via piena di case e negozi dall'architettura strana, estrosa e per i miei standard oserei dire storta me stupenda, vedo attorno a me uomini e donne, o meglio dire maghi e streghe di ogni tipo, mentre proseguo sulla via seguendo il gigante non posso fare a meno che continuare a girare su me stessa per cogliere tutti i dettagli possibili, è tutto fantastico fuori da ogni limite fantastico. Credo di avere appena visto un uomo estremamente elegante e austero passeggiare con un serpente, come se fosse il proprio cane da compagnia. Durante questa visita a Diagon Allay, così mi ha detto che so chiama il mio compagno di viaggio, ho comprato tutto ciò che mi serve per questo anno scolastico e Hagrid mi ha anche regalato un gufo, tutto nero, è stupendo, lo chiamerò black. Credo che in fin dei conti la parte più emozionante, oltre quella magnifica libreria in cui avrei voluto passare il resto della mia vita, è stata la scelta della bacchetta, è stato amore a prima vista, una bacchetta nera con delle rampicanti che vanno dall'impugnatura alla punta, ovviamente l'impugnatura è più spessa e il tutto va ad assottigliarsi, la trovo molto elegante e mi piace molto ma la cosa che trovo più interessante è stata la sensazione che ho avuto prendendola in mano, tutto più chiaro, un fascio di luce usci dalla bacchetta perfettamente bilanciato e calibrato, mi sono sentita bene e ho ricordato tutte le volte che durante una discussione in casa cadevano inspiegabilmente tazze, sedie o mobili, provavo infatti la stessa sensazione ma non la conoscevo e non la controllavo e mi metteva molta paura. Ora sono in viaggio verso casa dei Weasley, Hagrid me ne ha parlato un po' e mi ha messo molta curiosità, non vedo l'ora di conoscerli e spero di fare una buona impressione.
Verso sera, il sole era già calato da tempo, arriviamo, atterrati posso vedere questa casa la quale presenta una struttura irregolare: infatti, alla struttura originale nel corso degli anni sono state aggiunte delle stanze per un'altezza di diversi piani e la costruzione sembra reggersi in piedi solo grazie alla magia, per l'appunto. Sul tetto rosso spuntano quattro o cinque comignoli e nel giardino frontale, su un'insegna fissata a terra, si legge "La Tana". Io e Hagrid scendiamo dalla moto, lui mi porta le valige con dentro tutte le cose che abbiamo appena comprato e si incamminiamo verso il guardino dove molte galline marroni e panciute scorrazzano libere nell'aia; in un angolo sono ammassati alla rinfusa degli stivaloni di gomma e un calderone arrugginito.

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