7° BUONANOTTE

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Arrivo davanti alla porta dell'aula, mi sistemo i capelli e i vestiti per poi bussare, la solita stupenda voce baritonale dice

<<Avanti>>;

Io quindi apro la porta e lo trovo nella sua solita scrivania a correggere pergamene, non appena lo vedo sento un battito saltare e i miei occhi illuminarsi, ho paura che sia troppo palese quello che sto provando o pensando quindi decido di abbassare gli occhi e chiudere la porta alle mie spalle dicendo

<<Buonasera professore>>;

<<Signorina Bane, sembra stare meglio>>;

<<Ehm si, grazie per l'interessamento>>;

<<Bene bene, così potrà pulire più velocemente tutto il disastro combinato da quella sua compagna mentecatta>>;

Mi scappa una risatina e lui alza un sopracciglio in segno di confusione: <<Conosce il soggetto? E se è sì perché mai qualcuno come lei dovrebbe avere qualcosa a che fare con quella...cosa>> Dice tutto in tono estremamente dispregiativo e sorpreso;

<<Oh beh mi creda - dico mentre mi avvicino alla sua scrivania poggiando il mio mantello su un banco e rimboccandomi le maniche della camicia - non è assolutamente una compagnia gradita ma hanno avuto la stupenda idea di mettermi in stanza con quel...essere>>

Ora che ha meglio compreso la situazione sembra anche più tranquillo: <<Beh non credevo che queste parole potessero mai uscire dalla mia bocca ma... mi dispiace davvero>>

Mi scappa una risata: <<Lei vuole farmi credere che non abbia mai detto mi dispiace?>> Dico mentre inizio a raccogliere tutte le boccette fatte a pezzi dall'esplosione;

<<Di certo non ad uno studente>> Sono girata di spalle e non vede la mia espressione ma se potesse vedrebbe un immenso sconforto solcare il mio viso, mi ha appena ricordato cosa sono, solo una studentessa. Decido comunque di procedere con la discussione cercando di non fare capire il mio attuale stato d'animo.

<<Ah certo - dico come se mi fossi appena ricordata qualcosa di ovvio - lei è il terrificante e burbero professor Snape, non sia mai che qualcuno sappia che è dotato di emotività e emozioni>>

<<Mh - gli scappa questo piccolo suono dalla bocca che esprime che forse il mio sarcasmo l'abbia fatto ridere - Per l'appunto Bane, se lo dice ad anima viva sarò costretto ad averla in punizione per tutta la durata dell'anno scolastico>>

Hai capito il professore Snape che mi regge il gioco, che ilarità, se lo dicessi a qualcuno nessuno mi crederebbe.

<<Stia attento professore - dico alzandomi, con una in mano busta con dentro tutti i cocci, e girandomi verso di lui - In questo modo finirò per dirlo a tutti>> affermo regalandogli un sorriso probabilmente leggermente ammiccante, giuro solennemente di non averlo fatto apposta...forse.

Lui è difficilissimo da inquadrare, mi guarda fisso negli occhi cercando di eliminare ogni segno di divertimento dal suo volto ma sono sicura che ci sia, lo vedo, questo non è il solito sguardo stoico che solitamente ha. Dopo qualche momento di un'intensa gara di sguardi che esternamente ho saputo reggere alla perfezione (non posso dire lo stesso dell'interno perché è come se ogni secondo che passavo in quella situazione mi sciogliessi, completamente inibita alla sua vista) prende un grande respiro con il naso, rompe il contatto visivo tornando alle sue carte e

<<Torna a lavoro Bane...non...provocarmi>> Questa frase mi eccita particolarmente e non so spiegare il perché, e non voglio nemmeno saperlo, come ha detto lui devo tornare a lavoro e smetterla.  Cazzo se solo fosse più facile, sento le farfalle nello stomaco solo a pensarlo. Torno effettivamente a lavoro, ora inizio a togliere tutta la fuliggine che, spalmata nel muro, crea la sagoma dell'imbranata che ha combinato tutto questo scempio.

Master, make me yoursDove le storie prendono vita. Scoprilo ora